Originariamente Scritto da
hEireann
Vi posto un altro articolo scritto sempre per Letteratura Tradizione al fine di introdurre nella discussione un altro aspetto del Nazionalsocialismo tedesco, quello senza dubbio per me più affascinante ed intrigante, ovvero quello magico-esoterico:
L’ASSE DI LUCIFERO
di Francesco Torselli
Quali sono le cause che stanno a monte della sconfitta militare della Germania nella seconda guerra mondiale? Perchè l’esercito di Adolf Hitler si è visto improvvisamente ritorcere contro una serie di eventi, proprio quando sembrava sul punto di diventare padrone incontrastato d’Europa?
L’apertura del fronte orientale e la sfortunata, campagna di Russia? L’entrata in guerra degli Stati Uniti d’America in seguito all’episodio di Pearl Harbour?
Forse. Ma se la vera spiegazione fosse un’altra? Se le ragioni dell’ascesa e del declino di Adolf Hitler e del Nazionalsocialismo non fossero per intero rintracciabili negli ambiti razionale e materiale che noi tutti conosciamo? E se vi fosse, dietro all’esperienza hitleriana, una forte componente magica che affonda le proprie radici nella primordiale battaglia tra Luce ed Ombra? Un sottile filo magico-esoterico che lega le vicende umane e politiche di Adolf Hitler a quelle di importanti personaggi del passato come Federico Barbarossa, Carlo Martello, Landolfo di Capua o Erode il Grande, tanto per fare alcuni nomi?
Un viaggio senza dubbio affascinante che, attraverso gli scritti di Trevor Ravenscroft, Alleau René, Buechner Howard, Julius Evola, Otto Rahn, tanto per citarne alcuni, ci fornisce un’interpretazione assolutamente differente da quelle canoniche dei cambiamenti di scena avvenuti nel corso del XX secolo e della figura di uno dei personaggi più enigmatici della storia: quell’Adolf Hitler appunto, passato dall’essere un mendicante sull’orlo del suicidio al tenere tra le proprie mani il destino del mondo.
Quasi tutti gli storici oggi concordano nell’affermare che la seconda guerra mondiale non fu esclusivamente un conflitto militare, bensì l’inevitabile scontro tra due opposte concezioni del mondo. I due blocchi, quello dell’Asse e quello degli Alleati, non si scontrarono solo con le armi, ma si affrontarono prima sul piano delle idee, e la posta in gioco non era il solo annientamento dell’esercito nemico: il vincitore della guerra avrebbe di fatto avuto il predominio spirituale, ancor prima che quello economico, sul mondo intero. Non è un caso che, una volta certi della vittoria, gli Alleati si siano immediatamente ritrovati a Yalta per individuare, prima ancora di affrontare qualunque argomento di carattere economico-commerciale, quali fossero la “zona di influenza occidentale” e quale la “zona di influenza sovietica”; influenza, non solo appunto economica, ma estesa all’ambito del costume, alla cultura, al modo di pensare, di agire, di mangiare, di vestire...
E questo tema, oggi che di “zone di influenza” ne è rimasta solo una, è quanto mai attuale, dal momento che ogni giorno siamo costretti a confrontarci con la volontà espansionistica americana: implosa l’Unione Sovietica infatti, gli USA stanno cercando con ogni mezzo, militare, economico, culturale ed intellettuale, di espandere all’intero pianeta la propria “zona d’influenza”.
Qui finisce però la capacità critica degli storiografi di oggi: alla pura e semplice analisi materialista e meccanicista della storia. Al limite, se ci si spinge oltre, scavalcando la dimensione terrena, lo si fa per azzardare teorie alquanto strampalate su un Adolf Hitler incarnazione di Satana, o addirittura sulla natura sovrumana e demoniaca dell’intero entourage nazionalsocialista.
Vi sono però alcuni autori che hanno “azzardato” un volo a quota più alta. Personaggi che hanno tentato di dare al fenomeno del Nazionalsocialismo ed alla seconda guerra mondiale una lettura decisamente differente da quella canonica. Autori decisamente anti-nazisti come l’inglese Trevor Ravenscroft (Trevor Ravenscroft, Hitler e la lancia del destino, Edizioni Mediterranee, Roma, 1989) o più vicini alle idee del III Reich come il cileno Miguel Serrano Fernàndez (Miguel Serrano Fernàndez, El Cordon Dorado – Hitlerismo Esoterico, Edizioni Solar, Colombia, 1992) si lasciano decisamente “trascinare dalla corrente” finendo per addentrarsi in spiegazioni sì al limite della follia e della visionarietà, ma che al tempo stesso fanno luce su una serie di simboli e di situazioni tutt’altro che secondarie e che sembrano non avere significato soltanto per l’osservatore superficiale che non riesce a svincolarsi dalla pura analisi materialista degli eventi. Pur arrivando a due conclusioni assolutamente antitetiche fra loro però (secondo Ravenscroft, il quale tra e le proprie conclusioni basandosi molto su quanto scritto dall’antroposofo tedesco Walter Stein, Hitler rappresenta niente meno che un corpo posseduto direttamente da Lucifero ed asservito alla logica assoluta del Male; secondo Serrano invece, Hitler rappresenta l’ultimo Cavaliere, l’ultima guida di un’estrema e disperata crociata volta al riscatto dell’umanità, l’unica figura in grado di ricondurre l’uomo alla sua rigenerazione; e la salvezza dell’uomo, sempre secondo Serrano, sarebbe passata esclusivamente attraverso la riscoperta di “via” iniziatica già appannaggio in passato di ordini monastico-cavallereschi come i Catari ed i Templari), Serrano e Ravenscroft, con i loro scritti, testimoniano comunque la presenza di un ambiente esoterico, riservato a pochi iniziati ed infarcito di simbologie magiche ed occulte, alla base dell’esperienza nazionalsocialista tedesca.
LA LANCIA DEL DESTINO
“Vienna fu e rimase per me la scuola più dura e più completa della mia vita... In quel periodo presero forma in me una visione del mondo ed una filosofia che divennero il fondamento granitico di ogni mio atto. Oltre a ciò che creai allora, ho avuto ben poco da imparare, e nulla da dimenticare”. Adolf Hitler, Mein Kampf.
Adolf Hitler aveva quindici anni quando seppe di essere stato rifiutato sia dall’Accademia delle Belle Arti di Vienna che dalla Scuola di Architettura. Viveva in un pensionato concessogli poichè il padre aveva lavorato in Dogana e la sua unica fonte di sostentamento economico erano i pochi risparmi che la madre gli aveva lasciato prima di morire. Abbandonato a sé stesso, senza amici, amareggiato per il destino che gli si andava prefigurando, Hitler passava intere giornate rinchiuso nella biblioteca del Hofburg a studiare testi riguardanti la storia, la mitologia ed il folklore teutonici. Un giorno, mentre il suo umore si avviava a toccare il picco più basso ed il suo corpo stanco girovagava senza meta per le strade di Vienna, fu sorpreso da una fitta pioggia e da un noiosissimo vento e così, per ripararsi dalle intemperie, corse dentro alla Schatzkammer del suo amato Hofburg e li proseguì l’immersione nel suo silenzio e la sua opera di auto-commiserazione. Non si accorse neppure che mentre stava analizzando la sua condizione di fallito, un gruppo di turisti stranieri gli stava sfilando di fianco.
Furono però le parole di una guida del museo a risvegliarlo di colpo dal suo stato depressivo: “Secondo una leggenda legata a questa Lancia, chiunque la rivendichi e ne risolva i segreti, tiene nelle proprie mani, per il bene o per il male, il destino del mondo”.
La Lancia di cui aveva sentito parlare era quella con la quale un centurione romano aveva trafitto il costato di Gesù Cristo sulla croce. Aspettò che i turisti se ne andassero e si fermò di fronte a quella fantastica reliquia.
Quando arrivò l’orario di chiusura, gli addetti alla sorveglianza lo trovarono ancora immobile di fronte all’urna che conservava la Lancia, in uno stato quasi di trance. Cosa sia accaduto al corpo ad alla mente di Adolf Hitler in quel momento non lo potremo mai sapere, ma in molti hanno fatto coincidere quell’episodio con la prima esperienza di Hitler in termini di possessione demoniaca.
Sicuramente, da quel momento, al posto del barbone frustrato che era entrato qualche ora prima nella Sala del tesoro del Hofburg, vi sarà un visionario animato da istinti di tirannia e di conquista fino al tragico epilogo nel bunker del Reichstag nell’aprile del 1945. Passeranno inoltre meno di trent’anni da quel giorno a quando, nella cornice di una pomposissima cerimonia organizzata per celebrare l’annessione dell’Austria al Reich, il popolo viennese donerà la preziosa reliquia all’ormai incontrastato Fuhrer del III Reich.
Probabilmente, come spiega Marco Zagni nel suo libro Archeologi di Himmler (Marco Zagni, Archeologi di Himmler, Edizioni Ritter, Milano, 2004), quella della possessione luciferina di Hitler è soltanto un modo per “liquidare” in via approssimativa un capitolo di storia tanto scomodo, sanguinoso, ma al tempo stesso tutt’ora misterioso ed a molti incomprensibile. Dato di fatto ineludibile resta comunque quello che il Nazionalsocialismo ha avuto, fin dalle proprie origini, una forte componente esoterica al proprio interno. Il movimento di Hitler non può quindi essere analizzato, al pari del Fascismo o dello Stalinismo per esempio, come esperienza esclusivamente ideologica e politica. Alla base della dottrina nazista vi erano vere e proprie convinzioni religiose, percorsi iniziatici (per alcuni “esperti” del settore molto vicini a valicare le soglie dello spiritismo e del satanismo) compiuti da società esoteriche molto, diciamo così, “particolari” come la Loggia Vril o la Thule Gesellshaft, oltre ad una forte propensione dei massimi esponenti del Nazionalsocialismo verso la mitologia nordica ed il mondo della magia. Lo stesso Hitler, anche prima dell’episodio della Lancia di Longino, abbiamo detto come fosse solito trascorrere intere giornate a studiare le saghe mitologiche germaniche, così come Rudolf Hesse, altro personaggio ambiguo e misterioso, o lo stesso Heinrich Himmler, fondatore dell’Ordine Nero SS.
LE RICERCHE PER L’EREDITA’ ANCESTRALE
“Un popolo vive felicemente il presente ed il futuro fino a quando è conscio del proprio passato e della grandezza dei propri antenati”. Heinrich Himmler – Reichfuhrer SS
Oltre alla presunta possessione luciferina di Hitler (e non solo di Hitler, ma anche dello stesso Himmler, argomento sul quale torneremo più avanti), i legami tra le forze occulte ed il Nazionalsocialismo si sviluppano anche su molti altri piani. E volendo parlare di quello che comunemente viene identificato come nazismo occulto o nazismo magico non si può prescindere dal parlare delle Schultz-Staffeln (le SS), da quello che in seguito diventerà poi, per volere dello stesso Reichfuhrer Himmler, l’Ordine Nero SS ed in particolar modo dell’Istituto di Ricerche per l’Eredità Ancestrale, la cosiddetta SS Ahnenerbe.
Leggendo il già citato volume di Zagni (che con Giorgio Galli precisa fin dall’introduzione la sua non intenzione di voler scrivere un libro che esalti le gesta del Nazionalsocialismo e dei suoi massimi esponenti, ma semplicemente il suo tentativo di recuperare quanto di buono, dal punto di vista storico-scientifico, è stato fatto in quel periodo, per evitare che tutto finisca nel dimenticatoio della storia, soltanto perchè fatto da uomini che si sono parallelamente macchiati di atroci crimini) si apprende che la Ahnenerbe nasce per volere di Heinrich Himmler con lo scopo di superare le teorie scientifiche in voga all’epoca (e in voga anche oggi), sostituendo in particolare al darwinismo ed allo scientismo (ma alla fine si finirà per confutare anche la visione cristiana della creazione dell’uomo riportata nella Bibbia), una concezione dell’evoluzione dell’uomo e del mondo, basata su antiche credenze pagane, sulla mitologia iperborèa, nonchè sulla così denominata Dottrina Segreta in merito alla quale hanno tra gli altri scritto i René o gli Howard, per non citare la più rinomata Helena Blavatskij (Helena P. Blavatskij, La Dottrina Segreta, Edizioni Napoleone, 4 Vol., Roma, 1971).
Compito della Ahnenerbe era dimostrare, attraverso spedizioni archeologiche, rilevamenti e studi tra le popolazioni indigene delle zone più remote della terra, la veridicità delle teorie sulla discendenza dei popoli nordici (cioè di quei popoli che meglio degli altri avevano mantenuto viva la discendenza dagli antichi Ariani) dagli antichi abitanti della Nordica Thule, o Atlantide.
Secondo Himmler e gli scienziati più estremisti della Ahnenerbe non era l’Homo Sapiens a discendere dalla scimmia, come sostenuto da Darwin, semmai per qualcuno poteva essere il contrario (alcuni scienziati dell’Ahnenerbe non escludevano che la scimmia potesse rappresentare lo stadio finale del percorso degenerativo dell’uomo che aveva già portato dagli Uomini-Dei dell’antichità all’uomo moderno).
Secondo le credenze più diffuse all’interno degli ambienti intellettuali delle SS loro infatti, quando l’uomo fu creato da Dio (o dagli Dei), era un essere addirittura superiore ai migliori rappresentanti dell’odierna razza umana e viveva nell’impero chiamato appunto Nordica Thule o Atlantide assieme ad altri esseri, superiori a loro volta all’Homo Sapiens, di natura semi-divina, i cosiddetti Tuatha de Dunaan. Successivamente avvenne la catastrofe: Atlantide scomparve e l’uomo, immergendosi nella bestialità e nel materialismo del mondo moderno, ha perso ogni ricordo dei “tempi che furono”.
Le teorie di selezione razziale predicate dal Nazionalsocialismo a questo sarebbero dovute servire: a ritornare ai fasti dei primi Ariani, riscoprendo i geni, retaggio di quel glorioso passato, presenti ancora nei popoli germanici e sopprimendo (o rendendo schiave) le razze considerate inferiori (ovvero quelle razze in cui i geni ariani erano ormai definitivamente scomparsi). Dette così, queste convinzioni, possono apparire assolutamente folli o addirittura estrapolate da un libro di Fanta-Nazismo, ma sono più di uno invece gli studiosi e gli storici concordi nell’affermare che queste erano esattamente le idee che animavano quegli uomini che, poco più di mezzo secolo fa, pianificarono in nome di un ritorno agli antichi fasti della razza ariana, una selezione razziale su scala quantomeno europea.
Ma le idee di Himmler e della Ahnenerbe non erano certo nate dal nulla. Si rifacevano infatti alla già citata Dottrina Segreta, una via iniziatica che sembra fosse già seguita in Tibet all’incirca 10.000 anni fa.
La Dottrina Segreta, di cui molto hanno scritto la Blavatskij e Ravenscroft, pare non possa essere insegnata con metodi intellettuali classici, ma soltanto rivelata a quegli individui che posseggono un centro astrale (qui si entrerebbe nel concetto esoterico della quadruplicità dell’io: corpo fisico, corpo astrale, corpo eterico e corpo spirituale) sufficientemente maturo ed un corpo eterico pienamente espanso. Ricevere la Dottrina Segreta per gli antichi tibetani (ma più o meno nello stesso periodo pare che cerimonie iniziatiche simili venissero svolte anche in Egitto, dove ai novizi venivano “strappati” da esperti Maestri i centri eterico ed astrale e “iniziati” ad un qualcosa di superiore) significava imparare a leggere lo Scritto Cosmico (avere cioè una rivelazione superiore, in pratica ricevere quello che la tradizione cristiana, millenni dopo, ha chiamato Graal). E la visione di questa Cronaca Cosmica avveniva, per gli iniziati tibetani, attraverso l’apertura del terzo occhio, il quale ammetteva alla piene visione della Cronaca della Akasha.
La Dottrina Segreta assunse nel Nazionalsocialismo una più modesta connotazione in ambito quasi esclusivamente razziale. Gli iniziati tibetani antichi, attraverso la lettura Cronaca Cosmica, appresero anche notizie sull’evoluzione dell’uomo, sulla sua iniziale natura semi-divina e sul susseguirsi dei cicli della storia, e questa era la parte che più affascinava ed interessava Hitler, Himmler e soprattutto gli scienziati della Ahnenerbe.
Il Fuhrer fu iniziato alla Dottrina Segreta da Karl Haushofer, già legato alla Thule Gesellshaft, il quale gli trasmise soprattutto le teorie riguardanti l’origine delle diverse razze umane risalenti al periodo della preistoria noto alla scienza occulta col nome di Atlantide. L’era atlantidea attraversò, sempre secondo queste teorie, sette epoche storiche, durante le quali si svilupparono sette differenti razze: Rmoahal, Tlavatli, Toltechi, Turani, Ariani, Accadi e Mongoli. Le prime tre di queste razze possedevano veri e propri poteri magici: le loro parole acceleravano la crescita delle piante, domavano le belve feroci, determinavano la guarigione immediata dei malati, potevano scatenare terribili forze distruttive nei periodi di ostilità; possedevano inoltre qualità mentali e spirituali sovrumane che li rendevano una sorta di Uomini-Dei.
La distinzione principale tra l’uomo moderno e l’uomo di Atlantide sta nel fatto che quest’ultimo è conscio soprattutto quando è sveglio nel mondo fenomenico, mentre subisce un’eclisse della propria coscienza durante il sonno, l’uomo di Atlantide invece subiva un abbassamento di coscienza durante il giorno per vivere durante il sonno nella visione diretta e consapevole delle gerarchie celesti con le quali comunicava con mezzi magici.
Fu quando questi superuomini iniziarono ad abusare dei loro poteri che iniziò il declino di Atlantide; venne allora creata una nuova razza, meno dotata spiritualmente e non più in grado di vivere in simbiosi diretta con il Creatore, ma più dotata sensorialmente e fisicamente così da essere in grado di sopravvivere nel nuovo mondo chi si andava prefigurando nella prima era post-atlantidea: secondo Haushofer questa era la razza Ariana. Per porre rimedio alla cecità spirituale della nuova razza, alcune élites di Ariani venivano iniziati all’Oracolo del Sole, diventando una sorta di mediatori (medium) tra la nuova razza e gli elementi divini.
Non è difficile immaginare l’effetto che queste parti riprese dalla Dottrina Segreta ebbero sulla mente fertile e perversa di Adolf Hitler o di Heinrich Himmler. Da qui alla pianificazione dei cosiddetti Burg (luoghi dove doveva essere plasmato il nuovo Uomo-Dio nazista), il passo fu più breve di quanto si possa pensare.
LA GUERRA DI LUCIFERO
“E quando i mille anni saranno trascorsi, Satana sarà liberato dalla sua prigione...”. Apocalisse, 20,7
Abbiamo parlato all’inizio di ragioni per le quali la Germania nazionalsocialista avrebbe perso la seconda guerra mondiale da rintracciare al di fuori delle sfere razionali e materiali. Ovviamente niente può essere scritto con certezza quando si affrontano argomenti che stanno al di fuori del mondo essoterico che siamo abituati a conoscere ed a percepire attraverso i nostri sensi. Al tempo stesso, approfondendo analiticamente quelle dottrine e quelle convinzioni che stavano alla base della componente occulta del Nazionalsocialismo, non è intenzione di alcuno tentare di screditare l’analisi storiografica che viene fatta in merito a questo periodo, piuttosto, l’approfondimento della connotazione esoterica del movimento va letta esclusivamente come approfondimento a quanto già si è scritto e detto sul fenomeno secondo altre interpretazioni.
Nessuno si sognerebbe mai di negare la natura assolutamente terrena ed umana degli Hitler, degli Himmler, dei Goebbels, dei Goering, degli Hess, eccetera... Costoro erano uomini in carne ed ossa e come tali vanno considerati e giudicati. Le azioni che hanno compiuto vanno considerate nella loro totale appartenenza alla sfera dell’agire umano e nessuna teoria occulta o magica può spostare il piano di giudizio su altri livelli, come sia Galli che Ravenscroft tra gli altri ci ricordano. Riteniamo soltanto utile a scopo informativo, nonchè estremamente coinvolgente, approfondire lo studio delle componenti esoteriche del Nazionalsocialismo, proprio perchè è in funzione di esse che l’esperienza hitleriana non può essere paragonata a nessun’altra esperienza esclusivamente politica o economica. Il Nazionalsocialismo non è stata né una dottrina politica, né una concezione economica (o perlomeno non è stata solo questo); il Nazionalsocialismo è stato un vero e proprio ordine di iniziati, la cui luciferina élite è stata rappresentata dalle SS e dall’Ordine Nero voluto da Himmler.
Sempre facendo riferimento al testo di Trevor Ravenscroft, possiamo terminare questa riflessione sul nazismo occulto affrontando la questione del Doppelganger, ovvero del doppio, dell’antiuomo.
Il primo a parlare di Doppelganger fu Goethe descrivendo la figura che egli vide seduta alla propria scrivania rientrando nella sua abitazione di Weimar e che identificò col suo “doppio momentaneamente visibile”, il quale gli aprì definitivamente le porte alla comprensione dell’inumano elemento-ombra dell’anima.
Il Doppelganger ha lo scopo di disumanizzare ogni attività umana, di trascinare cioè l’uomo in una sfera inumana e così come esiste il Doppelganger di ogni singolo individuo, esiste anche una gerarchia dei Doppelganger che sale su fino ai Doppelganger dei popoli, ai Doppelganger delle nazioni, fino ad arrivare al Doppelganger del mondo, l’antispirito dell’intera umanità. Egli è identificabile col servitore prediletto di Lucifero (in alcuni casi identificato con lo stesso Ahriman, il diavolo, Satana) che, mentre Lucifero mira all’obiettivo finale della definitiva vittoria del Male sul Bene, si preoccupa di sradicare ogni forma di spiritualità insita nell’umanità sostituendola con il più asettico materialismo.
Questo per introdurre l’ennesima lettura occulta del fenomeno nazionalsocialista. Partendo da una riflessione sull’ancestrale dualismo Lucifero/Ahriman, non è difficile infatti vederne una riproposizione nel dualismo Hitler/Himmler sviluppatosi all’ombra della svastica nazista.
Se il Fuhrer ha per molti rappresentato di fatto un’autentica incarnazione del Male, Himmler, alla luce anche della sua storia personale, incarna perfettamente i panni del Doppelganger. Scrive Willy Frischauer nella sua biografia del Reichfuhrer SS: Himmler è stato paragonato ad un filo al quale la corrente elettrica viene fornita dall’esterno: la corrente è Hitler. Himmler non era in grado di dare corrente. Quasi tutti i suoi collaboratori cercarono di scaricarsi la coscienza riversando la responsabilità ufficiale e morale su Heinrich Himmler. i collaboratori lo servivano fedelmente: avevano bisogno di lui come capo perchè senza di lui, capro espiatorio di Dio, della storia e dei nemici della Germania, non avrebbero fatto ciò che fecero (...). Anche da morto Heinrich Himmler svolge ancora una funzione simile. La coscienza tedesca è pulita perchè la colpa di tutto ciò che di sinistro, di spregevole, di criminale e di orribile avvenne in Germania e nei paesi occupati tra il 1933 e il 1945 ricade su Heinrich Himmler”.
Volendo stare al gioco delle “strane circostanze” potremmo “divertirci” ad osservare che Adolf Hitler compiva i suoi 12 anni nell’ottobre del 1900, proprio mentre Heinrich Himmler veniva al mondo (e sul significato esoterico del numero 12 molto potrebbe essere scritto... basti pensare ai segni zodiacali, agli apostoli, alle bibliche tribù di Israele, ecc... ecc...) e che, quando a compiere i 12 anni fu invece Heinrich Himmler, Hitler stava vivendo la sua prima esperienza di possessione demoniaca ad opera di Lucifero di fronte alla teca contenente la Lancia di Longino al Hofburg.
Ma ancora più straordinaria è la serie di “coincidenze” che si verificarono negli ultimi tre giorni di vita del Fuhrer, prima che decidesse di togliersi la vita all’interno del bunker dove era rifugiato nei pressi del Reichstag. Poche settimane prima che l’Armata Rossa issasse le proprie insegne sopra al Reichstag, sancendo di fatto con quel gesto la fine del Nazionalsocialismo, Heinrich Himmler aveva giurato di fronte al suo Fuhrer di essere pronto a sacrificare la propria vita alla testa delle ultime divisioni di Waffen SS stanziate a difesa di Berlino. In realtà però il Reichfuhrer SS meditava già di negoziare una resa separata agli Inglesi ed agli Americani, sfruttando come tramite per questa sua azione il conte Folke Bernadotte; l’unico ostacolo a questo suo estremo tentativo di difendere Berlino dall’Armata Rossa (e magari anche di avere salva la vita...) era però rappresentato dal giuramento di fedeltà fatto ad Hitler prima che questi si rifugiasse nel suo bunker con Goebbels e pochi altri fedelissimi.
Esattamente 3 giorni prima della capitolazione finale, Himmler decise però di tradire il giuramento fatto ad Hitler e di adoperarsi per intavolare le trattative di resa con gli Anglo-Americani. La mirabolante “coincidenza” sta nel fatto che, non appena il giuramento di fedeltà al Fuhrer venne spezzato, Heinrich Himmler tornò ad essere la nullità che era stato prima di ricevere tutti gli incarichi e le promozioni che lo avevano portato a diventare, da burocrate da scrivania, a capo supremo delle Waffen SS e della Gestapo, oltre che Ministro dell’Interno dei Reich. La corrente elettrica non scorreva più nel suo filo come direbbe Frischauer. Da quel momento in poi Himmler non ebbe più alcun tipo di iniziativa; l’uomo che aveva fondato un ordine iniziatico, che aveva seminato il terrore a capo della polizia segreta del Reich, che aveva guidato l’esercito forse più terribile ed inquadrato della storia (le Waffen SS), che aveva apposto il suo sigillo sulla Soluzione Finale, non seppe neppure scappare da Berlino coi documenti falsi che la sua Gestapo gli aveva preparato: fu arrestato da due soldati inglesi ad un posto di blocco nei pressi di Bremerverde. Era travestito e accompagnato da alcuni fedelissimi membri scelti delle SS che avrebbero potuto facilmente avere la meglio dei due soldatini britannici, ma quando gli furono chieste le generalità, Himmler cadde nel panico e non seppe fare altrimenti se non balbettare il suo vero nome e cognome...
Che Himmler fosse veramente stato il veicolo usato dal Doppelganger del mondo per perseguire il suo demoniaco scopo al fianco di Hitler-Lucifero e che, una volta rotto il legame sovrannaturale egli fosse tornato ad essere la nullità che era stato in gioventù? Che la Germania abbia perso la seconda guerra mondiale perchè gli inglesi riuscirono a trovare il talismano del potere del Fuhrer, cioè la Lancia di Longino? Oppure che il Nazionalsocialismo abbia conosciuto il proprio epilogo soltanto perchè il veicolo del Doppleganger ha tradito il proprio padrone Hitler-Lucifero? Domande sicuramente affascinanti, ma che fortunatamente non troveranno mai una risposta... E forse è meglio così.