Maurizio Blondet
20/01/2007
Inevitabile: il negazionismo sarà reato punito penalmente.
Inevitabile che a varare questa norma in Italia sia Clemente Mastella, il fondatore del solo partito che, in un mondo dove la giustizia avesse un senso, andrebbe disciolto per legge, avendo come uno scopo quello - criminale - del clientelismo e dell'accaparrento di denaro pubblico.
Ma non è un mondo dove la giustizia ha un senso, e infatti Mastella è ministro della «giustizia», mentre dovrebbe essere reato essere Mastella. Ciò tuttavia è inevitabile, dati i tempi che corrono.
Tempi ultimi, anticristici, dove il Padre della Menzogna impone la sua legge.
I telegiornali hanno intervistato Alessandro Ruben, definito «promotore della legge» di Mastella.
Il lobbista.
Questo Reuben è presidente italiano (con accento spiccatamente israeliano) della Anti-Defamation League (ADL), l'organismo creato dal B'nai Bh'rith, la massoneria riservata agli ebrei.
Ad insediare Ruben in Italia è stato Abraham Foxman, il capo dell'ADL americano.
Lo stesso che nel gennaio 2005 ingiunse al Vaticano di bloccare il processo di beatificazione di Pio XII; e ciò sulla base di un «documento» datato 1946 in cui apparentemente Pio XII ordinava di non consegnare alle famiglie i bambini ebrei, rifugiati presso cattolici, se fossero stati battezzati.
Il documento era stato rivelato da Il Corriere pochi giorni prima.
Era scritto a macchina e non era firmato: palesemente un falso preparato ad hoc, una specialità della ADL - la quale avrebbe molto da insegnare a qualunque negazionista in fatto di menzogne.
Il Vaticano ha ceduto, e anche questo è inevitabile.
Il B'nai B'hrit aveva mandato al Concilio osservatori che riuscirono a far abolire la preghiera per la conversione degli ebrei.
Nasceva la «sola religione rimasta», quella a cui ormai tutti siamo obbligati a credere. E a prestare culto con atti esterni.
Ruben, con lo spiccato accento israeliano, ha detto che la «libertà di pensiero è sacrosanta» ma che il negazionismo va vietato «perché chi nega l'olocausto ha in realtà altri scopi».
Con ciò, ha dichiarato il vero scopo.
La legge-Mastella sarà usata per soffocare le voci critiche sui crimini d'Israele; e via via, l'attacco alla libertà di pensare sarà esteso ad libitum, secondo il volere del potere.
Inevitabile: Mastella non sa che farsene della libertà di pensiero e di ricerca, essendo il pensiero a lui estraneo, e i suoi delitti tutti volti al concreto.
Non può nemmeno sapere che così ha sancito la nascita del primo «psico-reato», profetizzato da Orwell.
Ora seguirà la psico-polizia, su indicazione di Ruben.
Tutto ciò è inevitabile, e protestare è inutile.
La sola difesa, per il momento, è tacere sull'olocausto.
Non parlarne mai, né per affermarlo né per negarlo.
Non c'è difesa possibile per chi lo nega - la legge è stata fatta appunto per impedire di portare prove eventualmente contrarie alla versione ufficiale - e il silenzio è la sola difesa.
Abraham Foxman, capo dell'Anti-Defamation League
La psico-polizia farà domande: credi all'olocausto?
Non si deve rispondere né sì né no.
La psicopolizia vuole spiare i nostri pensieri, nemmeno l'agnosticismo sarà ammesso.
Tutto ciò è inevitabile.
Tale è il dominio di un popolo che ogni anno, allo Yom Kippur, ripete la cosiddetta preghiera detta «Kol Nidrè».
Essa suona così: «Tutti i voti, gli impegni, i giuramenti e gli anatemi che siano chiamati 'konam', 'konas', o con qualsiasi altro nome, che potremmo aver pronunziato o per i quali potremmo esserci impegnati siano cancellati, da questo giorno di pentimento sino al prossimo».
Con questa «preghiera», questo popolo si libera in anticipo da ogni impegno e voto, si dà il diritto di violare ogni giuramento che pronuncerà nel corso dell'anno prossimo.
Dunque, si dà il diritto di mentire e tradire; si consente e si assolve da ogni slealtà e falsità, si scioglie da ogni promessa fatta a non-ebrei, e dal tener fede ad ogni contratto.
In anticipo.
Mastella può recitare il Kol Nidrè con gusto e profitto: sembra fatto apposta per lui, talmudista sans le savoir, e per il suo partitino della disonestà come fine unico e proclamato.
E' questa la nuova legge sotto cui dobbiamo vivere.
Loro possono mentire anche sull'olocausto.
Mentire su tutto.
A noi non resta che parlare - finchè si può - del loro «oggi», di quel che fanno ai bambini palestinesi, dell'oppressione e della morte che danno alla gente sotto il loro dominio, dell'uranio che hanno sparso in Libano, dei loro attentati false-flag; non mancano gli argomenti, ce ne offrono molti ogni giorno, con le loro atrocità, manovre occulte, volontà omicida.
E' l'attualità che deve interessarci, visto che la storia ci è vietata, e la «memoria» è imposta.
Finchè si può, s'intende.
Il Padre della Menzogna ha esteso il suo potere, e i figli della menzogna sono all'opera, insonni.
Maurizio Blondet
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