I crimini di guerra dei soldati alleati, gli stessi che apparivano come accusatori nei confronti dei Serbi e dell'ex Armata Rossa, sono caduti in prescrizione, sostiene l'anali*sta storico del 20° secolo Michael Walsh.
La sua ricerca mette in luce il genocidio alleato, la schiavizzazione ed il maltratta*mento istituzionalizzato dei prigionieri di guerra dell'Asse durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Egli afferma che gli abusi a cui erano sot*toposti i prigionieri di guerra erano contrari alle varie convenzioni internazionali in mate*ria e delle quali, l'Inghilterra ed i suoi alleati, erano firmatari.
Addirittura nel 1948, tre anni dopo la fine della guerra, il trattamento del governo ingle*se nei confronti dei suoi prigionieri stranieri fu soggetto ad un minuzioso esame della Croce Rossa Internazionale e alla condanna mondiale.
La Croce Rossa Internazionale minacciò di portare il governo di Sua Maestà davanti a tribunali internazionali per abuso e schiaviz*zazione illegali.
E' noto che i campi di prigionia ammini*strati dagli inglesi erano peggiori di Belsen, ben dopo la fine della guerra. Perfino civili furono tenuti in prigionie, deportati e assassi*nati a decine di migliaia, mentre i loro carne*fici riuscirono ad evitare la giustizia.
L'accreditato fotografo della Associated Press, Henry Griffin, che scattò delle foto ai corpi senza vita di Buchenwald e Dachau, quando visitò i campi dei prigionieri di guer*ra alleati, affermò: la sola differenza che vedo fra questi uomini e quei corpi è che i primi respirano ancora (Fonte: Congressional Record, 11.12.45 p. A-5816).
Secondo le rivelazioni di membri della Casa dei Comuni di Londra, circa 130.000 ex ufficiali tedeschi e uomini furono imprigio*nati durante l'inverno 1945-46 in campi bri*tannici in Belgio in condizioni che, ufficiali inglesi, non esitarono a descrivere come: non tanto migliori che a Belsen.
(Fonte: Gruesome Harvest, R.F. Keeling, Institute of American Economics, Chicago 1947).
TORTURA E BRUTALITÀ'
In aggiunta al disappunto internazionale, Cyril Connolly, uno degli scrittori inglesi più noto affermò: militari inglesi imprigionarono e torturarono soldati tedeschi. Egli descrisse come essi fossero talmente "influenzati" dalla propaganda sugli Unni tedeschi, da essere felici di mostrare le loro atrocità ai giornalisti in visita.
Un giornalista britannico di nome Moorehead, che era presente a queste "feste di tortura", osservò che un giovane ufficiale medico inglese e un capitano del Genio diri*gevano il campo di Bergen-Belsen. Il capita*no era di ottimo umore, ma quando ci avvici*nammo alle celle, il sergente perse la pazien*za e il capitano mi disse che al mattino effet*tuarono degli interrogatori e temeva che i pri*gionieri non avessero un gran bell'aspetto.
Le celle furono aperte alle visite dei gior*nalisti, i prigionieri tedeschi erano per terra, ricurvi su se stessi, gemevano ed erano rico*perti di sangue. Quello più vicino a me tenta*va di reggersi in piedi e alla fine ci riuscì. Tremava e muoveva le braccia come se dovesse difendersi dai pugni.
IN PIEDI! Gridò il sergente. CONTRO IL MURO!
Furono sbattuti contro il muro e se ne sta*vano là, barcollanti. In un'altra cella l'ufficia*le medico aveva appena terminato un interro*gatorio.
IN PIEDI! Gridò l'ufficiale. ALZATI!
L'uomo giaceva sanguinante sul pavi*mento. Afferrò con le braccia una sedia e tentò di sollevarsi. Riuscì ad alzarsi in piedi, allungò le braccia verso di noi e rantolando disse: PERCHE’ NON MI UCCIDETE?
Il sergente allora affermò: QUEL MALEDETTO BASTARDO E1 TUTTA MATTINA CHE BORBOTTA QUESTE PAROLE! (Fonte: Cyril Connolly, The Golden Horizon, Weidenfeld and Nicholson, London)
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SPARARE AI PRIGIONIERI PER DIVERTIMENTO
L'ex veterano dell'esercito britannico A.W. Perkins di Holland-on-Sea, descrisse le condizioni del campo di concentramento bri*tannico di Sennelager, il quale conteneva, inaspettatamente, non soldati ma civili.
Egli racconta: durante la seconda metà del 1945 ero con le truppe inglesi a guardia di civili sospettati di nazismo e che vivevano con razioni da fame in un campo chiamato Sennelager.
Venivano picchiati frequentemente ed inoltre rovistavano nei nostri bidoni dell'im*mondizia per raccogliere la brodaglia dei piatti.
Questa ex guardia descriveva come le altre guardie si divertivano a tormentare i pri*gionieri denutriti e affamati: potevano essere uccisi a vista se solo osavano avvicinarsi alla rete del perimetro. Era un abitudine gettare una sigaretta all'interno della rete e sparare al primo prigioniero che tentava di prenderla (Fonte: Daily Mail, London 22.04.95).
Quando rappresentanti della stampa chie*devano di visitare i campi di prigionia, gli inglesi rifiutavano fermamente, adducendo la scusa che la Convenzione di Ginevra vieta tali visite ai campi di prigionia, affermò il corrispondente Arthur Veysey da Londra il 28.05.46.
"DENUTRITI E PICCHIATI" - AMMETTE UN IMPORTANTE QUOTI*DIANO AMERICANO.
Il Servizio Stampa del Chicago Tribune, il 19.05.46, un anno dopo la fine della Guerra, afferma: i prigionieri hanno trascor*so l'inverno in tende, dormendo sul suolo nudo e con una coperta a testa. Dicono di essere malnutriti, picchiati e presi a calci dalle guardie. Molti non hanno biancheria intima, né stivali.
Un dispaccio dell'Associated Press (Londra, 27.08.46), più di sedici mesi dalla fine della guerra, affermava: nell'estate del 1946 un sempre maggior numero di prigio*nieri di guerra fuggiva dai campi di concen*tramento britannici, spesso con l'aiuto di civili inglesi. La polizia militare dava loro la caccia con un accanimento tale che ricordava gli inseguimenti ai neri fuggitivi delle pianta*gioni di cotone prima della guerra civile americana.
CIVILI, DONNE E BAMBINI MITRAGLIATI
Decine di migliaia di persone del Centro Europa, sfollati dalla guerra, che cadevano in mani britanniche, venivano trattate anche peggio nella Yoguslavia e nell’Austria controllate dagli Inglesi.
In quei luoghi, la Gran Bretagna e l'NKVD sovietico, gestivano congiuntamen*te i campi di concentramento.
L'NKVD, precursore del malvagio KGB, veniva invitato ad aiutare i britannici a cattu*rare, deportare e sterminare le loro vittime.
Un ufficiale britannico descrisse come i prigionieri (civili) venivano trattati rudemen*te ma non brutalmente: venivano spinti e strattonati ma non c'era resistenza, niente lotte o tentativi di fuga. Erano completamen*te docili e rassegnati al loro destino. I solda*ti li radunavano rapidamente in gruppi, por*tandoli in luoghi dove poi venivano massa*crati a colpi di mitra.
L'ufficiale inglese aggiunse: molti di loro non andarono molto lontano. Dietro alla sta*zione c'era un bosco nel quale venivano fatti entrare e, di lì a poco, si udiva il crepitio dei mitra. Non vidi personalmente le esecuzioni ma sono certo che è quello che avvenne in diversi angoli di quel bosco.
Questo è uno dei tanti tipici racconti di quando, unità britanniche cooperando con ufficiali dell'NKVD dell'Armata Rossa, davano la caccia e sterminavano decine di migliaia di rifugiati civili cosacchi, inclusi bambini, in Austria nell'estate del 1945, dopo la fine della guerra.
UN CONVOGLIO FERROVIARIO BRITANNICO COSPARSO DI SANGUE
Decine di migliaia di persone di molte nazionalità furono catturate e rinchiuse come bestiame per essere portati nei campi di ster*minio dell'Armata Rossa.
Un racconto descrive come tutto il treno era sporco di sangue. Erano carrozze aperte e ricordo le chiazze di sangue dove i corpi venivano trascinati, nei corridori, tra i sedili, fin giù dagli scalini. I Bagli erano completa*mente ricoperti di sangue.
Una pattuglia composta da due ufficiali dell'Armata Rossa e 4 soldati britannici andarono a cavallo nelle colline, l'8 Giugno 1945. Catturarono un gruppo di persone su di un pendio. I Cosacchi fuggirono in discesa lasciandone indietro alcuni, per lo più donne e bambini, troppo deboli per correre. Un sol*dato individuò un cosacco a distanza, puntò il fucile su di lui, sparò e lo vidi cadere. Siccome non fu visto rialzarsi, si pensò fosse morto.
Il Capitano Duncàn MacMillan ricorda: vicino ad una piccola stazione c'era un recin*to con filo spinato. Vidi i cosacchi venire sca*ricati dai vagoni che venivano derubati di ogni minimo avere, perfino del cibo, prima di essere portati via.
Molti soldati inglesi testimoniarono di aver udito diverse scariche di mitra nelle vicinanze dopo che i prigionieri furono allontanati.
James Davidson disse: pensammo che quei colpi significavano la loro fine e che erano stati portati laggiù per essere sterminati.
Questi terribili racconti furono descritti nel libro di Nicholas Bermeli THE LAST SECRET (L'Ultimo Segreto), pubblicato da FUTURA (Londra) nel 1974.
L'apparato giudiziario inglese soppresse ulteriori racconti.
SCHIAVITÙ' DEL XX° SECOLO
Nell'Agosto del 1946, secondo la Croce Rossa Internazionale, l'Inghilterra aveva 460.000 prigionieri tedeschi in stato di schia*vitù. Ciò contravveniva all'Ari. 75 della Convenzione di Ginevra, che vietava la schiavizzazione dei prigionieri di guerra e della quale la Gran Bretagna era firmataria,
Arthur Veysey del Chicago Tribune, in data 28.05.46, affermò: quando i prigionieri di guerra tedeschi al loro arrivo nei porti inglesi e tedeschi seppero che avrebbero dovuto lavorare come schiavi a tempo inde*terminato, diventarono tutti cupi.
APPROFITTANDO DEGLI SCHIAVI TEDESCHI
Arthur Veysey, inorridito dall'abuso dei diritti umani da parte del governo britannico e dall'illegalità delle politiche schiavistiche praticate in violazione della Convenzione di Ginevra, disse: il governo inglese guadagna oltre 250 milioni di dollari all'anno dai suoi schiavi.
Il Governo, che si autodefinisce il "pro*prietario" dei prigionieri, affitta gli uomini a datori di lavoro bisognosi di mano d'opera, addebitando loro da 15 a 20 Dollari a setti*mana per ogni schiavo e pagando gli schiavi da 10 a 20 centesimi al giorno.
I prigionieri però non vengono mai paga*ti in moneta ma sotto forma di " buoni "
L’UNIONE SOVIETICA SEGUE L'E*SEMPIO SCHIAVISTA INGLESE
Quando gli americani tentarono di preve*nire che Stalin prelevasse 5 milioni di tede*schi, molti dei quali civili, inclusi bambini, come lavoratori schiavi, dopo la sconfitta della Germania, i sovietici si fecero avanti. Essi esibirono un proclama firmato dal Gen. Dwight Eisenhower un anno prima il quale dava ai sovietici completa libertà di fare ciò che volevano con i prigionieri tedeschi.
Ciò includeva la deportazione e la messa in schiavitù, saccheggiare e distruggere senza remore.
Essi ricordarono al governo americano che avevano gli stessi diritti di fare ciò che questi stava già facendo. Storie di testimonioculari raccontano di quando Berlino s Breslau si arresero: la lunga colonna grigio*verde di prigionieri era in marcia verso Est, dove sarebbero poi finiti in tremende e gigantesche costruzioni vicino a Leningrado, Mosca, Minsk, Stalingrado, Kiev, Kharkov e Sebastopoli.
Tutti gli uomini sani dovevano marciare per 22 km al giorno. Quelli fisicamente han*dicappati erano su carretti trascinati da altre persone.
Questo fu raccontato nel Congressional Record il 29.03.46
MORTE PER FAME DEI PRIGIO*NIERI DI GUERRA IN FRANCIA
Nell'Agosto 1946 la Francia, secondo la Croce Rossa Internazionale, aveva schiaviz*zato circa 750.000 soldati tedeschi. Di questi 475.000 erano stati catturati dagli americani, i quali "in una trattativa" li avevano trasferiti ai francesi con lo specifico obiettivo di lavo*ro forzato.
In modo macabro i francesi restituirono 2.474 prigionieri di guerra tedeschi lamen*tandosi che erano troppo gracili (Fonte: John Thompson, Chicago Tribune Press Service, Ginevra, 24.08.46
Questi dovevano essere proprio messi male, poiché i rimanenti 472.526 erano già stati descritti dai corrispondenti della stampa come un esercito di straccioni, pallidi e magri, vestiti di cenci infestati dai vermi.
Nessuno di loro era adatto a lavorare. Tre quarti di essi veniva appositamente sottoali*mentato.
Di questo sventurato "esercito" di schia*vi, il 19% fu maltrattato così tanto che ebbe bisogno del ricovero in ospedale (Fonte: Gruesome Harvest, R.F. Keeling, Institute of American Economics, Chicago 1947).
Nel famigerato campo del distretto della Sarthe, 20.000 prigionieri ricevevano solo 900 calorie al giorno. Ne morivano 12 al giorno in ospedale. Da 4 a 5.000 non erano più idonei al lavoro.
Arrivarono altri treni con nuovi prigio*nieri, molti di loro morirono nel viaggio, altri tentarono di sopravvivere mangiando il car*bone che trovavano sul treno merci che li aveva trasportati (Fonte: Louis Clair, The Progressive, 14.01.46).
Il 05.12.46 il Governo Americano richie*se il rimpatrio (entro il 1° Ottobre 1947) in Germania di 674.000 prigionieri di guerra tedeschi che erano stati "dati" al Belgio, alla Francia, all'Olanda e al Lussemburgo.
La Francia si dichiarò favorevole in linea di principio ma non per la data prestabilita.
I francesi fecero presente che, il Memorandum del 1° Dicembre 1945 dichia*rava chiaramente che i prigionieri tedeschi trasferiti ai francesi dal governo americano erano beni mobili da essere usati a tempo indefinito come lavoro forzato (Fonte: Gruesome Harvest, R.F. Keeling, Institute of American Economics, Chicago 1947)
L'ESERCITO AMERICANO STER*MINO' PRIGIONIERI DI GUERRA TEDESCHI
Le forze annate tedesche hanno sempre rispettato le convenzioni e le leggi di guerra alla lettera.
Parlando per se stesso e per altri coman*danti militari alletai, il Maggiore Generale Robert W. Grow, Comandante della Sesta Divisione Corazzata Americana in Europa, ammise che non ci fu un problema di atrocità tedesche.
Ero in servizio durante la Seconda Guerra Mondiale in qualità di comandante di una divisione corazzata durante la campagna europea, dalla Normandia alla Sassonia. La mia divisione perse un discreto numero di ufficiali e soldati, catturati fra il Luglio del 1944 e l'Aprile del 1945. Non ho mai sentito dire dal personale della nostra divisione che avessero ricevuto un trattamento diverso dalle norme che regolano la guerra terrestre. Per quel che riguarda la Sesta Divisione Corazzata, nei suoi 280 giorni di scontri in prima linea, non vi furono problemi di atro*cità. Francamente rimasi atterrito, così come molti dei miei colleghi, quando apprendem*mo dei processi per "crimini di guerra" ed il fatto che comandanti militari erano fra gli accusati. So che nessun ufficiale superiore può averli approvati. (Fonte: Doenitz at Nueremberg: a re-appraisal, H.K. Thompson/Henry Strutz, Amber Publishing Corp., N.Y. 1976)
Nonostante l'osservanza tedesca delle Convenzioni, la reazione delle forze ameri*cane fu spesso sommaria e brutale tanto, quanto quella praticata dai loro alleati sovie*tici. Solo nel caso di cattura di gruppi nume*rosi di prigionieri, questi venivano fatti schiavi.
Se catturati in piccoli gruppi, la politica dell'esercito americano era quella di uccider*li sul posto.
E' incorso uno studio specifico mirante alla stesura di prove di tali atrocità, per il cui contributo, l'autore, Michael Walsh, ringra*zia.
Un altro caso fu quello dello sterminio a sangue freddo di circa 700 soldati della Ottava Divisione Alpina di SS. Questi solda*ti che si erano battuti con onore e distinzione, avevano, in un primo tempo, catturato un ospedale da campo americano.
Sebbene i soldati tedeschi si erano com*portati correttamente, essi furono, dopo esse*re stati successivamente catturati a loro volta dall'esercito americano, separati e fucilati in gruppi da plotoni di militari americani.
L'ESERCITO AMERICANO TRA*SFORMA LA TRANQUILLA DACHAU IN UN MATTATOIO
Un simile destino toccò ai fanti della Brigata SS "Westfalia" che vennero catturati dalla Terza Divisione Corazzata americana. La maggior parte dei prigionieri tedeschi venne uccisa con un colpo alla nuca.
Gli americani esultanti dissero alla gente del posto di lasciare i loro corpi nelle strade come monito e minacciavano altre vendette. I corpi restarono nelle strade per cinque gior*ni prima che gli occupanti ne permisero la sepoltura.
Dopo la guerra le autorità tedesche tenta*rono, inutilmente, di perseguire penalmente i responsabili militari americani (Fonte: Daily Mail, London, 1° Maggio 1995).
Ironicamente, alla fine delle ricerche post-belliche, è stato scoperto che le sole atrocità commesse a Dachau furono quelle dei vittoriosi alleati.
Altrettanto ironico è il fatto che Dachau fu un campo di concentramento alleato per un periodo (11 anni) più lungo di quando era gestito dai tedeschi. Laggiù trecento sentinel*le delle SS furono rapidamente neutralizzate su ordine del Gen. Dwight Eisenhower.
Il termine "neutralizzate" è un termine politicamente (o vigliaccamente) corretto per dire che i prigionieri di guerra furono stermi*nati in gruppo a colpi di mitra.
Racconti di omicidi di massa di prigio*nieri di guerra tedeschi a Dachau sono stati descritti in almeno due libri: " The Day of The Americans " di Nerin Gun, Fleet Publishing Company di New York e " Deliverance Day-The Lost Hours at Dachau " di Michael Selzer, Lippincot, Philadelphia.
Questi libri spiegano come i prigionieri tedeschi venivano radunati in gruppi, messi contro il muro e sistematicamente fucilati da soldati americani, alcuni di essi ancora con le mani alzate in segno di resa.
Gli americani calpestavano disinvolta*mente i corpi a terra ancora palpitanti, elimi*nando i feriti.
Mentre ciò accadeva, fotografi americani prendevano delle foto dei massacri. A Dachau, che si trovava nella zona di control*lo americano in Germania, truppe d'interven*to americane e polacche tentarono di far sali*re sul treno con la forza un gruppo di prigio*nieri russi dell'Armata di Vlasov che si rifiu*tavano di essere rimpatriati in Unione Sovietica.
SUICIDI MASSA
Tutti questi uomini si rifiutavano di sali*re sul treno, scrisse Robert Murphy nel suo rapporto circa l'incidente. Implorarono di essere fucilati. Resistettero al tentativo di essere messi nei vagoni, togliendosi gli abiti di dosso e rifiutandosi di lasciare le loro baracche. I gas lacrimogeni li obbligarono a uscire dagli edifici nella neve dove, diversi caddero in un lago di sangue dopo essersi tagliati le vene o essersi accoltellati.
Nove si impiccarono, due si accoltellaro*no a morte e uno morì subito dopo, mentre altri 20 erano in ospedale a causa delle ferite auto-inflittesi.
Sul treno furono fatti salire, alla fine, 368 uomini (Fonte: Dougla Botting, "In The Ruins of thè Reich", Gorge Allen & Unwin, London).
L'ultima operazione di questo genere in Germania avvenne a Plattling, vicino a Regensburg, dove 15 uomini dell'Armata russa di Vlasov erano stati internati dagli americani. Nelle prime ore del 24.02.46 essi furono spinti fuori dalle loro baracche anco*ra semi-svestiti e furono consegnati ai russi nella foresta vicino al confine fra Baviera e Cecoslovacchia.
Prima che il treno partisse per il viaggio di ritorno, le guardie americane rimasero inorridite nel vedere i corpi degli uomini dell'Armata di Vlasov che erano già stati impiccati agli alberi e quando fecero ritorno a Plattling perfino le SS prigioniere nel vicino campo li schernivano per ciò che avevano fatto (Fonte: Dougla Botting, " In The Ruins of The Reich ", Gorge Allen & Unwin, London).
Secondo il quoti*diano canadese Toronto Daily Star del 09.03.68 membri di un gruppo armato israeliano ille*gale, al quale fu data mano libera di stermi*nare i tedeschi, ammi*sero che oltre 1.000 ufficiali nazisti delle SS morirono in seguito ad ingestione di pane impregnato di arsenico, introdotto il 13.04.46 in un campo americano di prigionieri di guer*ra vicino a Norimberga.
Dopo la vittoria americana (la battaglia del ponte di Remagen sul Reno) i tedeschi in Renania si arresero in massa. Tra l'Aprile ed il Luglio 1945, 260.000 prigionieri di guerra furono tenuti prigionieri dagli americani in campi melmosi fra Remagen e Sinzig. Erano tenuti all'aperto e la loro razione giornaliera era una patata, un biscotto, un cucchiaio di verdura e un po' d'acqua.
In seguito a varie malattie, almeno 1.200 morirono, secondo gli archivi tedeschi (Fonte: Roger Boyes, The Times, 07.03.95).
SCHIAVI TEDESCHI TRATTENUTI NEI PAESI ALLEATI
Stati Uniti 140.000; Francia 680.000; Belgio 48.000; Gran Bretagna 460.000; Unione Sovietica 4.000.000 (ma se ne stima*no almeno 5 milioni); Italia 30.000; Olanda 1.300; Yugoslavia 80.000;
Cecoslovacchia 45.000; Lussemburgo 4.000.
UN BRUTTO PRECEDENTE
La Croce Rossa Internazionale, indigna*ta, opinava: gli Stati Uniti, la Francia e la Gran Bretagna, ad un anno dalla fine degli eventi bellici, stano violando gli accordi della Croce Rossa Internazionale, da questi firmati nel 1929. Sebbene migliaia di ex sol*dati tedeschi vengano utilizzati in lavori peri*colosi come sminare campi e coste, abbatte*re edifici semi-distrutti, la Convenzione di Ginevra proibisce espressamente di usare prigionieri " in qualsiasi tipo di lavoro rischioso o nel trasporto di materiali bellici ".
Henry Wales, a Ginevra, il 13.04.46 aggiunse: il baratto dei soldati nemici cattu*rati dai vincitori, riporta il mondo indietro nei tempi bui in cui i baroni feudali depreda*vano i tenitori dei ducati vicini e ricostituire le loro mandrie di bestiame umano.
E' un sistema iniquo ed un pessimo pre*cedente perché si apre ad ogni tipo di abuso con la difficoltà di stabilirne le responsabi*lità. E' palesemente ingiusto venderli per ragioni politiche come lo furono i neri africa*ni un secolo fa.
IL TRATTAMENTO TEDESCO DEI PRIGIONIERI DI GUERRA FU DI GRAN LUNGA PIÙ' UMANO
Al contrario, le forze armate tedesche si comportarono impeccabilmente verso i loro
prigionieri di guerra.
La cosa più sbalorditiva circa le atrocità di questa guerra è che ce ne sono state molto poche. Mi sono imbattuto in pochissime denunce secondo le quali i tedeschi non ave*vano trattato i prigionieri secondo le regole o rispettato quelle della Croce Rossa.
Ciò fu riportato dal giornale THE PRO*GRESSIVE il 04.02.45
Allan Wood, corrispondente del London Express concordò:! tedeschi, anche nei loro peggiori momenti, rispettarono le convenzio*ni nei loro molteplici aspetti. Vero è che ci furono atrocità sulle linee dei fronti, luoghi caldi, dove gli animi si surriscaldano, ma erano incidenti e non pratiche comuni, così come la malgestione dei campi di prigionia era cosa inusuale.
Ciò fu confermato anche dal Tenente Newton L. Marguiles.
Il Giudice Assistente americano, Aw.to Jefferson Barracks, il 27.04.45 disse: è vero che il Reich pretese lavori forzati dai lavora*tori stranieri, ma è altrettanto vero che veni*vano tutti retribuiti e ben rifocillati.
Penso che alcune persone si siano trova*te meglio in questa situazione di quanto lo fossero state nella loro vita, aggiunse il Dr. James K. Pollack del Governo Militare Alleato.
Cosa fecero i tedeschi per ottenere una produzione efficiente dal lavoro forzato che noi non riuscimmo ad ottenere dai tedeschi che lavoravano giù nelle miniere? Semplice! Li nutrivano, e li nutrivano bene! Disse Max H. Forester, Capo della Divisione Mineraria e Carbonifera della AMO nel Luglio 1946
ARRIVERÀ' LA NEMESI ?
Chiesto quali erano le possibilità di por*tare davanti alla giustizia coloro che commi*sero tali crimini, Michael Walsh disse che la sola cosa che divideva i responsabili sadici alleati e la corda saponata era la volontà di processarli. Il precedente sulla giustizia retroattiva è già un dato di fatto. Il suo falli*mento è che la giustizia sui crimini di guerra è selettiva e quindi applicabile solo ai vinti, sotto l'egida di discutibili procedure legali internazionalmente criticate.
Ciò di cui c'è bisogno è di risvegliare la pubblica coscienza, dando spazio anche a coloro la cui parola tende ad essere censurata.
Michael Walsh ha inoltre aggiunto che gli interessi della giustizia devono venire prima dell'orgoglio nazionale, prima dell'e*spediente politico e prima della colpa milita*re.