Sono uno che tra le altre cose sa riconoscere quando uno ne sa di più e per questo ogni tanto imparo qualcosa. Sono occasioni che tu fin qui non sembri aver colto. In ogni caso la mia risposta a Malox era strettamente riferita al topic e al concetto di valore aggiunto formativo e quindi alla sua retribuzione. Il topic, appunto, di un 3d che ha visto gli interventi migliori da molto tempo da parte di molti forumisti. I tuoi post, per restare al valore aggiunto, non sono i più rilevanti.
Ovvero "grazie Moratti".
Comunque un sistema produttivo ha bisogno di competenze elevate e se non è capace di utilizzarle, come sottolineavano altri post, declina. Quindi se è urgente restituire valore alle lauree e capacità alle università di produrre ricerca, magari cominciando anche a liberarle dalle baronie, (vedere in proposito l'ultima inchiesta su l'Espresso) è anche necessario che chi ha investito in formazione abbia un ritorno economico proporzionale all'investimento, fatte salve le eccezioni di somari col pezzo di carta che ci saranno sempre.
Non solo ma in buona parte. I cazzi sono cominciati anni prima, ma la tro*a ci ha messo un carico a coppe. Segnatamente segando le gambe ai rettori, che per fare cassa hanno dovuto istituire decine di corsi di laurea diversi, mal avviati, mal gestiti e poco credibili e formanti.
Questo è vero, però bisogna considerare che comunque l'esperienza universitaria, anche non finalizzata con una laurea, è un passaggio molto formativo a livello culturale.
Vorrei far anche notare che abbastanza spesso persone che non hanno trovato per nulla interessante lo studio nelle scuole superiori si sono rivelate eccellenti studenti universitari. Chi ha una naturale curiosità a contatto con corsi e libri anche non eccezionali può espandere le proprie conoscenze trovando gradualmente percorsi a lui più congeniali.
Inoltre credo che la vera differenza, escludendo i corsi più tecnici, la faccia non la preparazione universitaria in sè ma la disposizione mentale ad imparare nuove cose.
Con questo si torna proprio al topic, cioè all'incapacità del sistema produttivo di assorbire le competenze che produce il sistema formativo. In questo modo si bruciano risorse.
E' vero anche quello che dice Orchiblasta (a proposito, mi incuriosisce il suo nick): l'università è comunque uno stimolo straordinario, anche se non ci si laurea, quindi a maggior ragione dovrebbe essere trattata meglio ed è ancora più ingiustificata l'incapacità del sistema produttivo di valorizzare questo investimento della società e dei singoli.