La società più indottrinata del mondo
di Chris Carlson - 21/01/2007

Fonte: pressante [scheda fonte]






Passando alcune settimane negli Stati Uniti dopo un anno e mezzo in Venezuela, vi è una cosa ricorrente che continua a stupirmi. La popolazione è soggetta ad uno dei più efficaci lavaggi del cervello al mondo. In una società repressiva e dittatoriale la popolazione è controllata con la forza. Nonostante ciò che pensano, le loro azioni sono controllate e di conseguenza la popolazione comune viene marginalizzata dal potere e dal controllo del proprio paese. Comunque, in una società libera, aperta e democratica come gli Stati Uniti...
la popolazione deve essere controllata e marginalizzata con altri mezzi. Invece che controllare le sue azioni, è necessario controllare i suoi pensieri.

Fui sbalordito allo scoprire che uno dei libri più popolari tra i miei amici e conoscenti adesso è "The World Is Flat" ("Il mondo è piatto") di Thomas Friedman. Friedman è il famoso opinionista del New York Times che storicamente ha appoggiato la politica estera degli Stati Uniti. Ora appoggia la Guerra al Terrore USA, l'incondizionato sostegno USA ad Israele ed il corrotto sistema politico di Washington. Ma possiamo aspettarci qualcosa molto differente da uno dei più pubblicizzati "intellettuali" degli Stati Uniti? Dal momento che è favorito e messo in risalto dal New York Times, possiamo già essere certi che le sue opinioni sono gradite al mondo degli affari delle grandi imprese al quale il NYTimes appartiene.

Ma il problema con "The World Is Flat" non è nessuno dei suddetti. Friedman scrive un avvincente resoconto di molte esperienze personali ed analisi attente. Ma quale è la sua conclusione di fondo? Fondamentalmente arriva alla conclusione che la globalizzazione a guida USA, dominata dalle multinazionali, non sia solamente inevitabile, ma desiderabile. La sua sola critica alla globalizzazione a guida USA è il modo nel quale la stiamo compiendo. Stiamo utilizzando correttamente le nostre forze armate? Saremo abbastanza competitivi da riuscirvi o siamo troppo compiaciuti? Egli non considera mai la questione se abbiamo affatto qualche diritto di dominare il mondo con il nostro modello di globalizzazione. Non spiega mai come l'attuale modello di globalizzazione corporativa, che utilizza gli strumenti dell'FMI e della Banca Mondiale, limiti la democrazia nei paesi poveri e benefici le corporation USA.

Ma non è veramente una sorpresa che uno degli autori più promossi sulla politica USA arrivi a queste conclusioni. Che altro dovremmo aspettarci dai dei media posseduti dalle corporation che dominano il centro dell'impero? La cosa più stupefacente è che questo libro, assieme a molti altri simili, venga letto ampiamente negli Stati Uniti dalla "sinistra" politica! E questo è un fattore chiave di come operi il controllo del pensiero USA. Se fate pensare alla gente che questo sia il massimo a "sinistra" sullo spettro, allora automaticamente non sarà in grado di andare oltre quella. Questa falsa "sinistra" restringe il dibattito entro quei limiti e quindi tutto il pensiero è controllato entro queste barriere. Questa forma di controllo del pensiero è stata spiegata dettagliatamente da Noam Chomsky in numerosi libri ed articoli.

Sulla guerra in Iraq, per esempio, il dibattito varia tra due estremità. A destra la posizione è "dobbiamo tenere forte e vinceremo la guerra al terrore". A sinistra la posizione più estrema è "Stiamo facendo degli errori nella guerra al terrore, non siamo in grado di portare la democrazia in Iraq e perciò dobbiamo ritirarci". La verità che gli USA non hanno nessun diritto di invadere un paese e massacrare il suo popolo neppure entra nel dibattito. Il fatto che una "Guerra al Terrorismo" sia impossibile perché la guerra E' terrorismo non viene menzionato. Nessuno mette nemmeno in dubbio se il vero motivo sia il terrorismo o vi siano altre ragioni nascoste. Immaginate per un secondo una situazione parallela. Quando il Giappone invase la Cina prima della II Guerra Mondiale avremmo posto la domanda "I giapponesi saranno capaci di vincere oppure è stato un errore"? Durante la II Guerra Mondiale avremmo detto che i tedeschi dovevano ritirarsi dalla Francia non perché avevano cattive intenzioni ma perché era stato un errore e non erano in grado di vincere? Queste posizioni sarebbero assolutamente ridicole. Quelle sono le posizioni della sinistra negli Stati Uniti.

Il dibattito riguardo ad Israele ed alla Palestina è un altro esempio molto significativo. Time Magazine, o il New York Times, sono visti da molti americani essere all'estrema sinistra. Comunque, quando si leggono le analisi sul medio oriente, entrambe questi sostengono incondizionatamente Israele. Comunque, ancora, il dibattito è racchiuso in un piccolo spettro. A sinistra (NYTimes, TIME) la posizione è: "Israele sarà in grado di riuscire nell'attacco a palestinesi e libanesi oppure questo nocerà ai suoi interessi"? A destra dicono che Israele deve continuare l'invasione e l'occupazione. A sinistra sono d'accordo con le ragioni e gli obiettivi di Israele, ma dicono che dovrebbe cambiare strategia. Non pongono mai la domanda: "Israele ha un qualche diritto di invadere, occupare e massacrare la popolazione araba che lo circonda"? Non menzionano mai il fatto che Israele sia impegnato in una occupazione militare illegale di territori arabi da oltre 50 anni, con la ferma condanna da parte delle nazioni del mondo, eccetto che degli Stati Uniti. Non parlano mai del fatto che molte, molte volte sono stati uccisi da Israele più arabi che il numero degli israeliani uccisi in attacchi arabi.

E ancora, la domanda che i media USA pongono sempre è: "Gli Stati Uniti dovrebbero immischiarsi nel conflitto e lavorare per la pace o non dovrebbero impegnarsi?" Lo spettro della riflessione è già molto limitato, con il presupposto che gli USA non siano coinvolti. Ciò che trascurano di riferire è che gli USA sono MOLTO coinvolti nel conflitto. Gli USA riforniscono Israele con miliardi di dollari di armamenti ed aiuti militari e hanno regolarmente, per decenni, bloccato tutte le risoluzioni delle Nazioni Unite per fermare la colonizzazione del territorio circostante da parte di Israele. La realtà è che Israele non ha nessuna forza armata. Quello che ha è una forza armata equipaggiata dagli USA, ma con soldati israeliani.

Gli USA dovrebbero essere la "polizia del mondo" o dovremmo tenerci fuori dagli affari altrui? Gli USA dovrebbero aiutare i paesi poveri oppure no? Stiamo riuscendo nel nostro obiettivo di "portare la democrazia" nel mondo? Queste domande presuppongono tutte che quella è la nostra intenzione e che non abbiamo altri motivi! Pochi americani sono persino in grado di vedere il loro paese come il paese imperialista e canaglia quale è. Pochi americani sono persino a conoscenza delle politiche economiche oppressive e coloniali che sostengono e peggiorano le condizioni dei poveri in tutto il globo e che impediscono regolarmente una vera democrazia, a beneficio degli USA. Pochi sono a conoscenza della lunga storia che hanno gli Stati Uniti nell'insediare e nell'appoggiare dittature da tutte le parti del mondo per assicurare gli interessi commerciali USA. Così efficace è il controllo del pensiero, che la verità sulla politica americana per la maggioranza dei cittadini americani non è neppure concepibile. Nel ventre dell'impero la nozione di impero non esiste neppure!