Shoah/ Mastella: lungi da me introdurre il reato di opinione. Rutelli: il negazionismo non si vince con la legge
"E' lungi da me realizzare o confezionare reati di opinione".E' quanto spiega il Guardasigilli Clemente Mastella in merito al ddl contro il negazionismo, che verrà presentato al prossimo Cdm. "L'idea progettuale non va in questa direzione - ha detto Mastella, replicando in aula a Montecitorio dopo la sua relazione sullo stato della giustizia - mi muovo soltanto in una linea che è conseguenziale alla legge Mancino, con aggravanti rispetto al reato di istigazione ai crimini contro l'umanità". Dunque, "nulla di eclatante - ha continuato il ministro della Giustizia - so ben distinguere quello che è il dato storico, lungi dal colpire il reato di opinione, ma stando attenti a fenomeni che hanno inquietato le coscienze e su cui a volte siamo stati giudicato dalle storia per essere arrivati politicamente molto in ritardo". Se ci sarà dunque l'avallo del Governo su questo ddl, "bene - ha dichiarato Mastella - altrimenti ne prenderò atto: non si tratta di una sconfitta ma di un modo con il quale abbiamo guardato in maniera divaricata la questione".
"Mettere fuori dalla storia i negazionisti non significa metterli in galera".Lo afferma il vicepremier e ministro dei Beni culturali, Francesco Rutelli, a margine della sua partecipazione ad un convegno dedicato al Palatino. "La battaglia contro la negazione della Shoah - prosegue Rutelli - deve essere culturale e politica. Personalmente non credo che la si vinca con norme di legge. Dobbiamo agevolare le associazioni dei rappresentanti delle vittime dell'Olocausto perché possano perseguire la diffamazione propria di chi l'olocausto lo nega".
A giudizio di Rutelli "lo Stato deve costituirsi parte civile in tutti i casi in cui esiste una negazione dell'Olocausto. Ma ho personalmente dei dubbi sull'utilità di una norma che, in un certo senso, segnerebbe una rinuncia alla battaglia politica per sconfiggere i negazionisti". Una battaglia da condurre, conclude Rutelli "attraverso un'aperta chiarificazione sulla tragedia della Shoah, che deve riguardare il grande pubblico; una tragedia che mette fuori dalla storia e dalla decenza civile chi nega l'olocausto".