Giornata della memoria. Napolitano: no all'antisemitismo "anche quando esso si travesta da antisionismo"
Giorgio Napolitano
Roma, 25 gennaio 2007
Il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, celebrando il giorno della memoria ha detto che bisogna combattere ogni indizio di razzismo, ogni rigurgito di "antisemitismo, anche quando esso si travesta da antisionismo perché significa negazione della fonte ispiratrice dello Stato ebraico, delle ragioni della sua nascita, ieri, e della sua sicurezza oggi, al di là dei governi che si alternano nella guida di Israele".
Parlando davanti ad una delegazione di scampati ed una di studenti che hanno compiuto un "viaggio della memoria" ad Auschwitz, Napolitano ha detto che "come italiani dobbiamo serbare il ricordo e sentire il peso degli anni bui delle leggi razziali del fascismo e delle persecuzioni antiebraiche della Repubblca
di Salò".
"Come Chirac ha fatto in Francia, vogliamo anche noi ricordare per l'Italia la luce che venne dalle imprese dei Giusti, di coloro che hanno meritato questo nome per le prove concrete che offrirono, anche con il rischio della vita, di soldarietà verso i fratelli ebrei perseguitati, esposti alla minaccia della deportazione, della tortura, dello sterminio nei campi".
Veltroni: una tragedia assoluta
Alla cerimonia era presente anche il sindaco di Roma, Walter Veltroni, che ha ricordato che la Shoah fu una "tragedia assoluta", ed è "un dovere non dimenticare nulla perché la memporia è anche presente e futuro".
Rivolgendosi al Capo dello Stato, ha sottolineato che "la sua fiducia nei giovani è ben riposta perché l'etichetta che viene loro spesso riferita di insensibilità e
noia è falsa: sono convinto che loro siano molto migliori di come vengono rappresentati ed è loro il compito di conservare la memoria".
Bertinotti: è l'indicibile
Il presidente della Camera Fausto Bertinotti ha voluto sottolineare che "l'abisso in cui il nazismo ha gettato il genere umano, aggredendo le ragioni elementari della dignità dell'uomo ed il rispetto che ad esso si deve solo
perché tale è, troppo profondo per essere denominato: la Shoah è l'indicibile".
"Oggi è nostro dovere ricordare, ribadire e diffondere questa verità, contro le tentazioni che pure periodicamente si profilano a negare ciò che è accaduto o anche solamente a ridurne la portata".