26 gennaio 2007

E’ ILLUSIONE AUTORITARIA PENSARE CHE LA LIBERTA’ RELIGIOSA POSA ESISTERE SENZA IL RISPETTO DI TUTTE LE ALTRE LIBERTA’ INDIVIDUALI
Dichiarazione di Matteo Mecacci, Rappresentante all’ONU del Partito Radicale Tansnazionale
Roma, 26 gennaio, 2007

L’incontro di ieri tra il Primo Ministro del regime comunista vietnamita e Papa Ratzinger e’ stato definito soddisfacente dal Vaticano, anche alla luce dei “concreti progressi registrati con l’apertura di maggiori spazi di liberta’ religiosa per la Chiesa Cattolica in Vietnam”.



E’ grave che tali affermazioni siano fatte in un momento in cui in Vietnam continuano ad essere imprigionati in carcere centinaia di prigionieri di coscienza cristiani, in particolare Montagnard, ma non solo, che hanno la sola colpa di ritenere che l’esercizio della liberta’ religiosa non possa avvenire sotto lo stretto controllo politico di un regime comunista come quello vietnamita. Un’ opinione che e’ diversa, purtroppo, da quella delle gerarchie Vaticane.



E’ infatti noto a tutti, che tali concessioni avvengono solo a condizione che la Chiesa Cattolica sottometta il proprio magistero al pieno controllo politico del regime Vietnamita, il che vuol dire, riconoscendo la legittimita’ delle privazioni di tutte le altre liberta’ fondamentali subite dai cittadini vietnamiti, inclusa quella religiosa. Una scelta, questa del Vaticano, opposta a quella fatta ad esempio dalla Chiesa Buddista Unificata del Vietnam che da oltre 30 anni, rifiuta tale sottomissione al regime comunista e con essa la negazione delle liberta’ e dei diritti umani nei confronti dei cittadini vietnamiti.



E’ in particolare davvero triste, constatare che Papa Ratzinger non abbia colto l’occasione di questo “incontro storico”, per chiedere al regime Vietnamita di far luce sul massacro di decine di Montagnard che, in occasione della celebrazione della Pasqua del 2004, scesero in migliaia per le strade per chiedere il rispetto della loro liberta religiosa e politica, nonche’ sui tanti “martiri” cattolici che dal 1975 ad oggi sono stati uccisi o imprigionati in Vietnam.



E’, inoltre, molto grave, su un altro piano, che anche il Presidente del Consiglio Prodi nel suo incontro con il Primo Ministro Vietnamita, abbia scelto la “linea vaticana”, evitando qualsiasi riferimento ai problemi di liberta’ individuali che affliggono 80 milioni di cittadini vietnamiti, o ad esempio sull’applicazine della pena di morte in quel paese; l’auspicio dell’aumento dei rapporti commerciali con il Vietnam, tema sicuramente importante, non puo’ essere l’unica linea guida della politica estera del nostro paese nei rapporti bilaterali con i regimi dittatoriali. Continuare su questa strada serve solo rafforzare il ruolo e l’aggressivita’ internazionale di questi paesi, che altro non chiedono che potersi arricchire continuando ad opprimere i propri cittadini e minacciando quelli di stati vicini come, nel caso del Vietnam, sta avvenendo in Cambogia e in Laos nell’indifferenza internazionale. Si tratta di una scelta miope il cui costo, sara’ presto chiaro, e’ destinato ad essere molto alto per tutti.