Dove ho già visto quella faccia, dove ho già sentito quelle parole?
La faccia stirata come con il ferro del Banana, le sue parole
("Contro di me un piano criminale!")
come un "torbido messaggio" a commento di una semplicissima sentenza della Corte Costituzionale su quella stranezza di parte chiamata "legge Pecorella" o sul disegno di legge Gentiloni che rivisita lo stato dell'etere irreggimentato dalla legge Gasparri sulle tv.
Ma sì, l'ho vista in un film un anno fa.
Dopo la parabola esistenzial-politica del Caimano, si arriva al gran finale, quasi una sorta di parte seconda del film, in cui Berlusconi / Moretti viene processato in un Palazzo di Giustizia surreale, tra l'onirico e il sudamericano.
E lui, Moretti, cioè Berlusconi, cioè il Caimano guizza nella palude minacciando e accusando i giudici e l'universo mondo, allontanandosi poi in una scena più teatrale che cinematografica tanto era volutamente povera di effetti e di comparse.
Una scena da ultimi fuochi castrensi e circensi, da fine del mondo in bassa frequenza.
C'era dunque già tutto, era prevedibile un Banana che non ci sta, che non abbozza, che cerca di riaggiustarsi tra una convenzione e l'altra, e dunque la vita imita l'arte anche se il Caimano non è Oscar Wilde.
Forse è il caso di tenerlo d'occhio, lui e la palude, e se non si hanno le idee chiare per la futura sceneggiatura, beh, si può sempre telefonare a Nanni….