di Marco Settimini - 27/01/2007

L'olocausto: ebraismo e sionismo, democrazia e totalitarismo (Israele, Luzzato, Mastella, e Napolitano)

"Adesso anche gli ebrei si sono comportati come nazisti e tutta la mia anima ne è scossa... Ovviamente dobbiamo nascondere al pubblico questi fatti... Ma devono essere indagati." (trascrizione della riunione di gabinetto israeliano del 17 novembre 1948, rivendicata dall’allora ministro dell’agricoltura Ahron Cizling)

Posto che anti-semiti - essendo i semiti gli abitanti di certe terre del Medio Oriente e parlanti lingue di un certo ceppo (arabi, ebrei, aldei, babilonesi, ecc.) - lo sono pure gli ebrei sionisti (Israele) visto che perseguono i palestinesi, che sono arabi semiti (il che è obliato unicamente da una storica, particolare distorsione su base "semantica" che va a manipolare le prospettive e il pensiero), un pensiero va alla libertà di espressione, che inizialmente pareva essere sotto la minaccia della legge di Mastella. Eppur, in realtà, non è una legge di Mastella (chi ci credeva, in fondo?), poichè dietro Mastella c'era, Alessandro Ruben, residente della sezione italiana di una organizzazione U.S.A., la Anti-Defamation League, A.D.L. Forse pure per questo motivo non sarà una cosa tanto semplice fare passare una roba del genere pure nello sfacelo di questo paese. Un pensiero, quindi, per il libero pensiero; un pensiero che è ancora valido, sebbene il disegno di legge non preveda per ora, sostanzialmente, alcuna pena realisticamente applicabile per via giudiziaria riguardo la libera di opinione. E' l'aria che tira, che non può che preoccupare e che dovrà tener desta l'attenzione di chi vuol proteggere il libero pensiero, la libera opinione.

Su Le Monde del 18 gennaio 2007 si legge della proposta tedesca (l'ex leader della propaganda della repubblica "democratica" COMUNISTA tedesca, ora premier CATTOLICA "democratica" A. Merkel è da questi giorni guida della U.E., e la ministra degli interni tedesca Brigitte Zypries sta lavorando per affermare queste leggi; in Italia Mastella ha annunciato il 20 gennaio che una proposta verrà presentata in Parlamento il 27 gennaio, per la "Giornata della Memoria", e che verrà concordata con le comunità ebraiche) per una legge generale europea in materia di negazionismo, la quale potrà forse bloccare, più globalmente, qualunque intenzione di analizzare, rivedere e studiare l'argomento "olocausto". Per ora sia sa del plauso di Pacifici alla scelta e alla volontà esposta dalla Merkel. La Francia prevede per esempio pene molto pesanti per chiunque neghi dei crimini contro l'umanità; ancora un volta giustamente, certo; eppure, cosa fanno le comunità ebraiche, cosa fanno i giornalisti, se non negare i crimini contro l'umanità in Palestina e in altri stati per cosi dire ancor più sovrani della disgraziata Palestina? La speranza, NEL MIGLIORE DEI CASI, è che se passerà una siffatta legge, essa non sia ristretta ad un solo evento, ad un solo "olocausto" (parola ebraica che indica il "sacrifico" ebraico a Dio), ad un solo crimine contro l'umanità od un popolo, bensi a qualsiasi crimine contro l'umanità o contro un popolo - visto pero non da un punto di vista unico (OCCIDENTALE, vale a dire, ARTATAMENTE, giudaico-cristiano), bensi globale - qualsiasi crimine di grande portata storica, e pure solo "quantitativa" (per Chomsky, il bomardamento delle industrie farmaceutiche in Sudan, a opera degli Stati Uniti di Clinton, provoco molte più vittime del celebre 11 settembre 2001, per dirne una); e che qualsiasi crimine di "ampie" dimensioni sia in qualche maniera paragonato a quel forte punto di riferimento di male assoluto, posto che il male assoluto non esiste, poichè è relativo ad un punto di vista che vi pone un certo valore, per cui quel male puo essere assoluto soltanto poichè il punto che vi si va ad applicare è uno, peculiare, speciale. NEL MIGLIORE DEI CASI, tutto cio potrebbe, e anzi dovrebbe, forse ritorcersi contro qualcuno che esprime oggi un certo "valore" su un "evento" (l'olocausto), per dirla con Nietzsche, quando questo qualcuno usa l'olocausto, quel male detto assoluto, per precisi scopi storici, politici - vale a dire non assoluti (se non pensa che Israele è il bene assoluto, che è cio che pensano molti ebrei) -, per scopi militari, quando cioè questo qualcuno usa il silenzio dei morti per produrre ulteriori morti; o no? NEL PEGGIORE DEI CASI, una certa legge produrrà un altro totalitarismo, un altro nazismo, di cui già vediamo molti segni (di cui i Bush, Blair, Aznaz, Olmert, Merkel, Sharon, Sarkozy, Cheaney o Wolfowitz, per non direi dei Berlusconi, Pera, Bertinotti, ecc. in Italia, son i bardi): il nazismo, la BANALITA' di quel male, assoluto o relativo che sia mai, era in primis questo conformismo che andava a regger il totalitarismo, in un mutuo supporto di fondo; e la mitologia di fondo, il nuovo conformismo e il nuovo totalitarismo, e forse ora il nuovo nazismo è olocausto. La questione non è il fatto reale di tale olocausto, di uno sterminio, bensi la sua mitologia fondativa, su cui si fonda, quale male assoluto, un bene assoluto (che non è certo tale) nel nome del quale si fa tutta una serie di guerre come contro la Palestina da anni, o oggi, o meglio ancora a breve, contro l'Iran, fatta grazie alla retorica dei media di massa, alla finzione, ad un "Controllo" dei consensi con la falsa informazione di un giornalismo manipolatore, di un giornalismo che vuol fare Storia, e di una Storia che non puo essere fatta, poichè è fatta, puo essere fatta - in uno stato di moltitudine delle masse del mondo, e non nelle aule delle università che vengon intanto soggiogate, o smantellate, dallo stesso potere di "Controllo" - solo dai Gobbels/Murdoch. Se Irving non puo dire il falso, e cioè che l'olocausto non è mai stato, può Mieli, può Galli Della Loggia, può Panella, può Ferrara, può Jannuzzi, dire che Andreotti non è colpevole, faccia a faccia con una sentenza di un tribunale, o può un rappresentante delle comunità ebraiche od un rappresentante della radio di stato, e vale a dire un uomo piccolo piccolo come Forbice dire che Israele non è colpevole di un crimine contro l'umanità, od un popolo, e vale a dire nei confronti dei Palestinesi (e del Libano), come l'ONU attesta a più riprese, nel nome di un crimine contro l'umanità? NEL PEGGIORE DEI CASI la democrazia non è più pluralismo (di opinione, di pensiero, e ancor prima di ricerca, di analisi), la democrazia è "imperialismo", e "totalitarismo"; e il "falso" puo esser detto da una parte, non da un'altra, ed un fatto puo esser negato ancora da una parte e non da un'altra. Se il pluralismo è solo da una parte, non c'è democrazia, c'è "imperialismo", e "totalitarismo". Se il negazionismo incessante, assordante c'è solo da una parte, non si capisce a che pro si faccian altre leggi; per questo motivo auspicare che i fondamenti legistativi sul falso (storico, infromativo) e sul negazionismo (storico, informativo) non siano buoni solamente per un fatto, per una parte, contro l'altre, e ancora peggio, contro la libertà di parola, di ricerca e di critica. Il cinema, ancora, offre un perfetto esempio: il negazionismo dello sterminio degli indiani d'America su cui è fondata l'America attuale, si è visto più e più volte sugli schermi del cinema; sugli schermi si vedono le vittime essere mostrate nel ruolo di minaccia, e gli sterminatori nel ruolo di vittime. Il che è esattamente equiparabile ad un ipotetico film in cui i nazisti siano le vittime degli ebrei negli anni '40, invece che gli ebrei vittime dei nazisti. Il fatto reale è che oggi, e dagli anni '40, gli arabi della terra santa son le vittime degli israeliani, e non gli israeliani le vittime degli arabi, nè son più vittime, gli israeliani, di nazisti che oggi non vi sono più (e tra gli arabi mai ve ne è stato uno) mentre ci sono gli israeliani che si comportano da nazisti, sterminano gli arabi, come nazisti, nel nome di Israele e della sua mitologia fondativa con la quale ora si vuole distruggere la libertà di espressione, di pensiero e di opinione, la libertà di critica e di ricerca del sedicente democratico, liberista Occidente.

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Per chi potrà valer la legge di Mastella sulla istigazione alla discriminazione

Dal DDL di Mastella: "per chiunque diffonda in qualsiasi modo idee fondate sulla superiorità o l'odio razziale o etnico, ovvero inciti (detenzione da 6 mesi a 4 anni) a commettere o commetta atti di discriminazione".

Non siamo dei censori, siamo contro certe leggi contro la libertà di pensiero e di opinione, diversamente da molti altri, eppure siamo anche per le leggi e il rispetto di queste. Attendiamo buone nuove dalla Rizzoli/RCS e da Debortoli e da Mieli - per coerenza, visto che lo immagineremo plaudente alla iniziativa di Mastella - i quali pubblicano i violenti "libelli" razzisti della Fallaci. O qualcuno deciderà di portare davvero in tribunale Mieli e la Rizzoli (e magari quanti han osannato le orride uscite della Fallaci: "Non basta imitare un modo di pettinarsi e vestirsi per diventare la Fallaci. Bisogna avere la sua cultura, la sua classe, la sua formazione di vita, il suo coraggio per diventare la Fallaci. Infine o soprattutto la sua intelligenza, la sua personalità e il suo carattere di ferro." Lucia Annuziata, intervista a Carlo Rossella, Panorama). Non avverà, certo, ed innanzitutto per le molte difficoltà ad arrivare in un tribunale a una sentanza contro la Rizzoli/RCS, vista l'esistenza, grazie alla Costituzione, di un articolo, l'articolo 21 che protegge, o dovrebbe farlo, la libertà della stampa, dei media di massa, e in genere la libertà di espressione; resta il fatto.

Riportiamo da "La rabbia e l'orgoglio":

"Ma la vulnerabilità dell'America nasce proprio dalla sua forza, dalla sua ricchezza, dalla sua potenza, dalla sua modernità. La solita storia del cane che si mangia la coda. Nasce anche dalla sua essenza multi-etnica, dalla sua liberalità, dal suo rispetto per i cittadini e per gli ospiti. Esempio: circa ventiquattro milioni di americani sono arabi-musulmani. E quando un Mustafà o un Muhammed viene diciamo dall'Afghanistan per visitare lo zio, nessuno gli proibisce di frequentare una scuola di pilotaggio per imparare a guidare un 757. Nessuno gli proibisce d'iscriversi a un'Università (cosa che spero cambi) per studiare chimica e biologia: le due scienze necessarie a scatenare una guerra batteriologica. Nessuno. Neppure se il governo teme che quel figlio di Allah dirotti il 757 oppure butti una fiala di batteri nel deposito dell'acqua e scateni una strage. (...) Santiddio! (Ci risiamo). Sto dicendoti che noi italiani non siamo nelle condizioni degli americani: mosaico di gruppi etnici e religiosi, guazzabuglio di mille culture, nel medesimo tempo aperti ad ogni invasione e capaci di respingerla. Sto dicendoti che, proprio perché è definita da molti secoli e molto precisa, la nostra identità culturale non può sopportare un'ondata migratoria composta da persone che in un modo o nell'altro vogliono cambiare il nostro sistema di vita. I nostri valori. Sto dicendoti che da noi non c'è posto per i muezzin, per i minareti, per i falsi astemi, per il loro fottuto Medioevo, per il loro fottuto chador."

A proposito di Debortoli, per pura curiosità, il che rinfresca la memoria, in maniera certo molto utile, dopo tanto tempo, rivediamo la prima pagina firmata da questo grande "giornalista", proprio il 12 settembre 2001: vai qui: http://www.senato.it/notizie/RassUff...0912/2qr13.htm . Siamo tutti americani. Siamo tutti americani, e per questo motivo siamo tutti criminali. Siamo tutti criminali? Non per me; non io; che non sono nè americano, nè filo-americano, e non lo sono tanti altri italiani, che non stanno con gli States ma contro gli States: criminali sono Debortoli, Mieli e la Fallaci, che istigano all'odio, all'odio razziale, e che, per gli States e contro gli italiani, fan disinformatjia.

Per usare una frase della Fallaci stessa, per descrivere l'Italia, l'Italia della Fallaci stessa, in particolare, e dei personaggi (tra cui Debortoli) di cui si racconta giorno per giorno nei post di questo blog: "ti inducono a ricordare la terribile battuta di Ennio Flaiano: 'In Italia i fascisti si dividono in due categorie: i fascisti e gli antifascisti'".

Marco Settimini (http://dottormabuse.blogspot.com)
27 gennaio 2007

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