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  1. #1
    Obama for president
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    Predefinito ci prendono per il culo

    Pensioni, eredità e assegni familiari
    Rosy e Barbara agli ultimi "round"
    di GIOVANNA CASADIO


    Barbara Pollastrini
    ROMA - C'è da riscrivere tutto l'elenco dei diritti (e dei doveri). Le pensioni, per dire. Il diritto alla reversibilità è concesso ai conviventi, anche gay, ma a due condizioni: la prima, che resti per ora solo sulla carta, "congelato" in attesa della riforma previdenziale complessiva; la seconda è che la convivenza sia di lungo corso. Per Barbara Pollastrini bastavano cinque anni di unione civile certificata. Ma per Rosy Bindi non possono essere meno di dieci, forse perfino quindici. Un rapporto stabile. "Non però tanto da non avere più il tempo di godersela, la pensione", le ha fatto osservare la Pollastrini. Hanno giocato di fioretto le due ministre in casa Prodi, a Bologna.

    Nell'ampia cucina, dove Flavia Prodi ha apparecchiato per il pranzo a base di tortellini con "l'amica Rosy" e dove per il dolce e il caffè è arrivata Barbara, anche lei "amica di famiglia", il confronto non poteva che essere "conviviale". La ministra delle Pari opportunità era già a Bologna, alla conferenza nazionale delle donne Ds per passare le consegne, dopo sette anni come responsabile femminile del partito, a Vittoria Franco. A casa Prodi è arrivata gasata dai "riconoscimenti delle compagne" e pronta a dare battaglia sulle "sue" proposte sui Pacs. La responsabile della Famiglia, la cattolica Bindi (a cui spetta il "concerto rafforzato" sul testo) ha frenato, corretto, dilazionato, un po' "rognato" sul protagonismo della collega. "Siamo vicine ai penultimi passi, Romano ci ha incoraggiate", dichiarerà poi.

    Appunto, Prodi. Alle prese con i "caratterini" delle due ministre, il presidente del Consiglio si è posto come arbitro e garante dell'impegno politico del governo a licenziare in tempi rapidi una proposta sulle unioni civili, nonostante l'alt di Clemente Mastella. E le ha invitate, il Professore, a chiudere la partita: "Ci si può arrivare tutti insieme nel governo a un accordo, ne sono sicuro. Non si può rompere su questo tema, non facciamo come sull'Afghanistan. Cercate di dare voi il buon esempio, le donne hanno una capacità in più...". Dopo la politica estera, ci mancherebbe solo una lite sui Pacs. Incoraggiante: "Facciamolo in fretta questo disegno di legge, e tenete a mente il programma, il programma e ancora il programma". È la rassicurazione ai cattolici che "non ci saranno attentati alla famiglia, ma solo diritti individuali riconosciuti".

    Qualche perplessità nel merito, il premier l'ha espressa. Ad esempio sulla "certificazione anagrafica" della coppia di fatto. Per non introdurre i registri delle convivenze presso i Comuni - che i cattolici vedono come fumo negli occhi - l'ipotesi-Pollastrini è di annotare sul certificato anagrafico l'unione civile. "Consigliatevi con Giuliano", avrebbe suggerito Prodi.

    E infatti già domani cominceranno le consultazioni in primo luogo con il ministro dell'Interno Amato, così da valutare eventuali controindicazioni. Amato ha anche il ruolo di "mediatore" sulle questioni eticamente sensibili. Seguiranno incontri con gli "altri colleghi", annuncia la Pollastrini, "io e Rosy siamo una coppia di fatto che funziona così e così, dobbiamo conoscerci meglio, è la prima volta che lavoriamo insieme", confessa la titolare delle Pari opportunità.

    "Con Prodi abbiamo indicato le cose su cui si è giunti a un accordo e le questioni aperte. Il ddl nel pre-consiglio di martedì prossimo? Ma chi l'ha detto, è un depistaggio" attacca Rosy. Infatti, nel prossimo pre-consiglio non se ne discuterà. Non c'è solo da limare, ma da riscrivere il capitolo sul diritto alla successione, agli assegni familiari, oltre a quello sulla reversibilità delle pensioni. E quindi, verifica sull'"agibilità" della certificazione anagrafica.

    Pollastrini non vuole sentire parlare di lunghi slittamenti: "Siamo arrivati a un punto quasi definitivo, lavoreremo a tappe forzate". Domani è previsto un nuovo incontro con la Bindi. Non vuole far slittare di molto i termini rispetto a quel 31 gennaio che era l'impegno dell'ordine del giorno sui Pacs sottoscritto al Senato da tutta l'Unione.

    Prodi ha insistito molto sull'intesa, sulla "sintesi" di tutte le sensibilità della coalizione. Compito arduo, ovvero come mettere insieme la sinistra radicale e i cattolici dell'Udeur e della Margherita alle prese con il pressing del Vaticano che non vuole l'equiparazione tra famiglia fondata sul matrimonio e unioni civili. Anche per questo, c'è la spasmodica attenzione all'elenco dei diritti da riconoscere o meno. "Troveremo un'intesa saggia e giusta, ma non rinunciataria", ha messo le mani avanti la Pollastrini. Nelle orecchie ha l'invito insistente delle "compagne", in testa Anna Finocchiaro: "Le donne sono serbatoio di laicità, rispetteremo i tempi".

  2. #2
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    Predefinito

    prodi e' proprio un barbone
    berlusconi nelle sue ville
    ha fior di cuochi
    a villa certosa c'e' tutto
    e ancora di piu

    c'e l'anfiteatro greco
    la montagna degli ulivi

    se vi raccontassi come e' nata villa certosa
    rimatteste estasiati

  3. #3
    Moderatori anghe noi...
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    Predefinito

    Che bello... Però, prima o poi, bisogna porsela la domanda esistenziale:

    Chi paga?

  4. #4
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    Predefinito Sacrifici O Eliminazione Degli Sprechi ?

    COPIA DI LETT. A PRODI

    CITAZIONE:

    Onorevole Prodi,

    riferimento: Lei ha giustamente detto: “se i sacrifici sono necessari per raggiungere degli obiettivi si debbono chiedere”.


    Eccole qualche commento da un osservatore attento:

    - il tipo di dichiarazione da lei fatta, essa da sola, dà già un segno del cambiamento che ci sarà quando lei andrà al governo. Una dichiarazione simile fa pensare che chi la pronunzia guarda la realtà. Bella differenza rispetto a Berlusca, il quale dichiara spesso cose che non pensa, ma che gli conviene dire, per l’ audience, davanti alle telecamere.
    - una squadra seria che vada al governo dovrà certamente chiedere i sacrifici necessari che dovessero servire. Ma solo dopo aver fatto una delle cose più urgenti per tentare di portare il Paese a livello europeo (se siamo ancora in tempo): una “ispezione sullo stato della società italiana, a confronto dell’ Europa”.

    L’ inchiesta che é urgente, improcrastinabile fare dovrà avere come obiettivo la VERIFICA: SE IL SISTEMA ITALIA E’ GESTITO CON RISULTATI E QUALITA’ A LIVELLO EUROPEO.

    Avendo io fatto per dieci anni un’ inchiesta, di estensione limitata, ma avente circa lo stesso obiettivo (in termini solo qualitativi, non quantitativi) le anticipo intanto la mia conclusione:

    - i servizi resi dallo stato al cittadino italiano sono, ancor più dopo il recente degrado, spesso inferiori, come qualità ed affidabilità, agli standards della gran parte dei Paesi della U.E.;
    - non credo ci siano molti esempi, in U.E., di società simili a quella italiana, che applicano la costituzione e le leggi quando tutto va bene, se il vento é favorevole....., ma non nei riguardi di tutti.
    - a causa dei N.C.I. (nuovi comportamenti italiani), come si sono deformati nell’ ultimo decennio, il livello di soglia dell’ accettabile in molti settori sociali italiani, é sceso molto in basso, distanziandosi dai livelli medi richiesti in U.E.. (livelli delle suole e livelli della fronte rispettivamente);
    - la bassa qualità dei comportamenti tollerati nel sociale italiano, anche per mancanza di regole e di metodi appropriati di gestione del personale, si riperquote non solo nella bassa qualità dei servizi resi al cittadino, ma ha un effetto trascinante enorme sulle merci e servizi che l’ economia italiana produce. La conseguenza immediata di tale fenomeno é triplice: a) perdita di competitività dell’ economia; b) aumento degli sprechi in molti settori e scenari sociali; c) incremento della tassazione necessaria.

    La mia conclusione (basata su documenti e casi concreti che potrei fornirle) é logica e conseguente:

    - se la società italiana capirà (non ci é ancora arrivata) che l’ unico modo per evitare al sistema Italia il sottosviluppo é l’ adozione di politiche del personale e della dirigenza conformi a quelle europee (rimettere in funzione i Bastoni, le Carote, i Valori, le Responsabilità, il Merito, etc), sarà allora possibile effettuare un rinnovamento di alcune fondamenta della società con l’ adozione di opportune strategie, che io chiamerei di europeizzazione. Sarebbe poi possibile stabilire un Patto Sociale, oggi praticamente inesistente.

    - il portare avanti un processo di tale tipo non solo é urgente e necessario per evitare il ruzzolone finale dell’ economia, ma puo’ essere fatto unicamente da un premier illuminato il quale : a) faccia una serie di paragoni seri coll’ Europa, in termini pratici di efficienze (tempi e misure); b) ne tiri poi le conseguenze necessarie. Il risultato ne sarà l’ aumento delle efficienze sociali, oggi paurosamente basse e di impatto troppo negativo sull’ economia. L’ aumento delle efficienze sociali, che é improcrastinabile, permetterà di diminuire gli sprechi e di non chiedere eccessivi sacrifici. Sacrifici che potranno essere determinati, in minima misura (il potere di acquisto é ormai troppo basso proprio per le inefficienze) solo dopo aver preventivamento creato le condizioni perché tali sacrifici diano il massimo frutto.

    Nel caso che tale processo di rinnovamento non fosse iniziato subito, caro Professore, non speri in risultati decisivi e incisivi dal suo futuro governo, quale che esso sia. Ormai é chiaro che il Bel Paese vive di emergenze. E non a caso, si tratta di un Paese quasi ingestibile, a causa dei N.C.I., troppo simili a quelli latino-americani.

    L’ Emigrato
    Antonio Greco
    angrema@wanadoo.fr

 

 

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