79 - Trascendenza della Monarchia

[Alvise]

Compendio per estratti dell'articolo "Trascendenza della Monarchia" di Julius Evola, apparso su "Italia Monarchica" del 5 gennaio 1950.


Uno dei rivolgimenti più nefasti dietro cui sta spesso l'azione oculata delle forze della sovversione mondiale è quel processo mentale onde in certi periodi di crisi si è portati ad estendere ad un principio l'attacco contro certi rappresentanti di esso, che circostanze speciali, abnormi, possono aver propiziato.
[...]
Dovunque si palesa un'occasione per colpire coloro che incarnano una data funzione, essa è stata subito trasformata in pretesto prezioso per far demagogicamente un processo contro quella funzione o istituzione in sé stessa...
[...]
È soprattutto contro i rappresentanti di ogni autorità dall'alto, politica od anche puramente spirituale, che l'accennata tattica ha avuto la massima efficenza. Per ultimo la si è vista all'opera nella nostra stessa nazione, fra coloro per i quali la Monarchia aveva rappresentato un pruno nell'occhio,il residuo di un passato oscurantista non tollerabile nel ritmo "progressista" dei nostri giorni.

[Alvise]

Al simbolo dev'essere conferita una intangibilità al di là di ogni contingenza, e la formula "le Roi est mort, vive le Roi!" deve valere anche nel senso speciale, che nell'eventuale caso in cui un rappresentante della sovranità vacilli e cada, il principio monarchico in sé stesso deve restare intangibile e deve riaffermarsi di là da lui.
[...]
A nostro parere coloro che in Italia sono rimasti fedeli all'idea monarchica dovrebbero mettere bene in risalto questo punto e tagliar corto, perentoriamente, ad ogni discussione basata su fatti contingenti.

[Fante d'Italia]

Grazie!
Ma Julius Evola sembra contraddirsi quando, anche lui, pretende di dar la pagella alla Monarchia subordinandone il riconoscimento a determinati criteri.

[Alvise]

Grazie!
Ma Julius Evola sembra contraddirsi quando, anche lui, pretende di dar la pagella alla Monarchia subordinandone il riconoscimento a determinati criteri.

Nell'articolo di cui riporto degli estratti, Evola scrive anche:

"In questa sede noi non crediamo pronunciarci come che sia circa l'operato e l'atteggiamento dei rappresentanti della Monarchia italiana nell'ultimo periodo. Quale pur sia il giudizio in proposito - e, di rigore, il giudizio non può essere pronunciato dal basso - in nessun caso si dovrebbe venire alla confusione denunciata."

Però forse hai ragione. Un sotteso giudizio c'è, sia sulla dinastia che sull'istituto monarchico in generale. D'altronde anche in altre sue opere (si veda, ad esempio, "Cavalcare la Tigre") egli stigmatizza certi aspetti delle moderne monarchie (siamo negli anni '50, ma è un giudizio più ampio).
Probabilmente una concezione di monarchia organica e sacrale come quella evoliana tende a giudicare meno "pure" altre forme monarchiche.

[dito5]

Ma Evola non è quello che vorrebbe una Monarchia assoluta?

[Alvise]

Ma Evola non è quello che vorrebbe una Monarchia assoluta?

Per la precisione una Monarchia Tradizionale, concetto che di per sé non esclude necessariamente statuti, leggi fondamentali o simili. Di certo, comunque, non assimilabile ad una moderna monarchia costituzionale. Nulla a che vedere.

[sarchiapone (POL)]

Alvise, leggo le tue citazioni con estremo piacere.
Ti invito a comparire più spesso.

[LUCKY]

Si dimentica spesso che il Re è il capo dell'aristocrazia. Dov'è oggigiorno l'aristocrazia?

[Fante d'Italia]

Si dimentica spesso che il Re è il capo dell'aristocrazia. Dov'è oggigiorno l'aristocrazia?

L'Aristocrazia, a parte gloriose eccezioni, è lo strato sociale meno affidabile.

Nella Monarchia Sabauda, secondo me, la vera Aristocrazia è quella rappresentata dal Senato del Regno. Un organismo, sottratto ai torbidi della politica e alle smagliature della democrazia, che raccoglie il meglio della mente e del cuore della Nazione.

[Conterio]

Si dimentica spesso che il Re è il capo dell'aristocrazia. Dov'è oggigiorno l'aristocrazia?

Ritengo che la Monarchia oggi possa tranquillamente fare a meno dell'Aristocrazia. Anzi diciamola tutta, l'Aristocrazia è la parte meno forte e affidabile di ogni Monarchia, pronta a saltare sul carro che viaggia più veloce, gli esempi sono numerosi, a partire dalla rivoluzione francese alla dichiarazione di indipendenza americana, fine a dimenticare in esilio un Savrano per 37 anni...

Il popolino invece non dimenticò mai quel Sovrano, e tutti gli anni ancora oggi la maggior parte di coloro che partecipano alla commemorazione di Umberto, appartengonono al Popolo !

La Monarchia Spagnola, certo non poteva contare su una Aristocrazia a lei fedele, ma in breve potè contare sul Popolo. Non facciamoci illusioni, la futura Monarchia Italiana verrà legittimata dal Popolo, e dal Popolo sorretta, con o senza Aristocrazia !

Saluti