Libano: Nasrallah sollecita le famiglie delle vittime a non cercare vendette
IRIB - Il leader di Hezb'Allah Sayyed Hassan Nasrallah ha invitato ieri i libanesi, in modo particolare le famiglie delle vittime delle violenze dei giorni scorsi, a rimanere calmi e non cercare alcuna vendetta: "C'è uno Stato, ci sono le forze di sicurezza ed esiste un sistema giudiziario che non permetteranno che le cose finiscano qui, e noi non permetteremo che le cose finiscano qui ... Dobbiamo proteggere il Libano, perché siamo di fronte a un complotto israeliano per farci precipitare in una guerra civile". Nasrallah ha detto che ci sono personalità nelle forze filogovernative che lavorano per provocare uno scontro tra sciiti e sunniti nel Paese: "Noi respingiamo il conflitto religioso". L'emittente di Hezb'Allah al Manar ha rivelato che tre persone sospettate di aver partecipato all'assassinio di un giovane sciita giovedì scorso durante i violenti incidenti che hanno avuto luogo a Beirut sono ora detenute dall'Esercito libanese. Si tratterebbe di sostenitori del movimento di Saad Hariri.
Intanto, il premier Fouad Siniora ha parlato telefonicamente con il presidente della Repubblica Emile Lahoud e il presidente del Parlamento Nabih Berri, entrambi vicini all'opposizione, in quello che molti hanno giudicato un tentativo di rompere il ghiaccio. L'ambasciatore saudita a Beirut ha avuto colloqui sia con Berri che con Siniora in una sorta di tentativo di rilancio di una trattativa. Il primo ministro libanese ha chiesto al segretario generale della Lega araba Amr Moussa di tornare a Beirut per mediare. L'opposizione ha tuttavia fatto sapere che nessun incontro diretto è previsto con Siniora sino a quando la maggioranza parlamentare non accetta la richiesta di un governo di unità nazionale.