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salerno69
Più entrate nel 2006, Visco: e noi abbasseremo le tasse
Nelle casse dello Stato 37miliardi in più
«Appena è possibile, sono convinto che bisogna ridurre un po’ le imposte». Nell’illustrare l’andamento positivo delle entrate erariali nell’anno appena trascorso, il viceministro dell'Economia Vincenzo Visco, non manca di rispondere a uno dei desideri più diffusi tra i cittadini del Belpaese: pagare meno tasse. Nonostante questo, con la consueta concretezza che lo contraddistingue, Visco precisa che il taglio delle tasse sarà pensabile «non appena la situazione si stabilizzerà, ma bisogna resistere alla tentazione che potrebbe indurre a pensare che, siccome le entrate vanno bene, non c'è più urgenza sul lato della spesa».
Insomma, Visco se da un lato si reputa «molto soddisfatto» per il trend delle entrate, dall’altro sottolinea la necessità di non abbassare la guardia: «Non mi rilasso, né vado in vacanza – dice sorridendo il viceministro - Se uno si distrae, si trova poi come Berlusconi che negò l'esistenza del problema di un buco di bilancio, che poi ha inseguito con i condoni e che alla fine ci ha trasferito».
Passando ai “numeri” Visco illustra come le entrate, nel 2006, siano cresciute del 10,3%: il che significa che nelle casse dello Stato sono arrivati 37,1 miliardi di euro in più rispetto all’anno precedente. In particolare le imposte dirette sono arrivate a 206,8 mld in aumento del 13% rispetto al 2005. Mentre le imposte indirette hanno raggiunto i 190,5 mld di euro con un incremento del 7,5%. Secondo il vice ministro dell'Economia, Vincenzo Visco, l'aumento del gettito che in Italia è stato nettamente superiore a quello ad esempio registrato in Spagna e Germania, è dovuto a una combinazione di 4 fattori diversi: la crescita dell'economia (da cui arrivano 9,3 mld); provvedimenti una tantum del governo precedente (più 8,1 mld); provvedimenti permanenti contenuti nella manovra di bilancio 2006 (più 5mld); e l'aumento dovuto al miglioramento del comportamento dei contribuenti (più 14,7 mld circa).
L'aumento del tasso di crescita delle entrate, sottolinea in aprticolare Visco, si è manifestato a partire da maggio-giugno, cioè in corrispondenza dell'insediamento del governo Prodi e dei primi interventi dell'esecutivo. Una coincidenza delle date che «con tutta probabilità non è stata casuale -dice Visco». Infatti il tesoro calcola che degli oltre 14 miliardi arrivati grazie al “miglior comportamento dei contribuenti», 2,4 derivino dalle misure anti evasione contenute nel decreto di luglio e i restanti 12,3 da un aumento spontaneo al pagamento delle tasse.
Insomma: gli italiani adesso si sentono più spinti a non evadere il Fisco. Così la stima delle entrate, ricorda poi il vice ministro è stata corretta al rialzo più volte: nel preconsuntivo del 2005 la stima era di 360,3 mld di euro, nella relazione trimestrale di cassa dell'aprile 2006 la stima è salita a 376 mld, nel Dpef di luglio è arrivata a 385,2 mld e, infine, nella Rpp di settembre è ulteriormente aumentata a 394 mld. Rispetto all'ultima stima l'aumento, quindi, risulta pari a 3,4 mld di euro.
Di fronte a questo maggiore afflusso di denaro nelle casse dello Stato è piossibile che anche i Conti pubblici migliorino:
«È possibile che si arrivi sotto al 3% del rapporto deficit-Pil anche nel 2006» ha sottolineato Viso. Anche perché «buona parte» del maggior gettito registrato nel 2006 rispetto al 2005, «può essere considerato strutturale». Conlcusione finale: è possibile ipotizzare una Finanziaria più leggera per il 2008.