Come provare ad uscire dalla logica del mercantilismo
Riagganciandoci al bellissimo articolo di Vincenzo “Chiamata a raccolta” (appello alla gioventù) del maggio scorso, volevo approfondire la tematica del consumo, che molti giovani e giovanissimi probabilmente non conoscono o credono erroneamente essere poco importante.
Il consumo consapevole è il primo passo rivoluzionario che oggi un camerata deve compiere. Consumo consapevole significa non farsi trascinare dalle mode del momento, dalle comodità degli ipermercati o dal nome famoso del prodotto acquistato o da acquistare, quasi sempre fatto in Cina.
Il provare con forte impegno a rivoluzionare le nostre abitudini, i nostri sogni molto spesso fatui, l'educazione dei più piccoli che sarebbero più felici di giocare con i genitori che con le diavolerie elettroniche di cui sono ormai schiavi è un dovere.
Uno dei pregi della CPA è quello di aver individuato con precisione il nemico da combattere, il nemico che ha stravolto le nostre vite e le nostre famiglie, i nostri boschi, i nostri fiumi e i nostri mari.
Il nostro nemico, il nemico della Tradizione ha molti volti: li puoi cedere nel simbolo di una compagnia petrolifera, tra le merci negli scaffali dei supermercati, nelle insegne luminose delle banche e delle multinazionali che sovrastano sempre di più le nostre città.
Capisco che il messaggio che voglio mandare non è semplice da comprendere per i più giovani, ma è così; è molto più rivoluzionario non fare aumentare i profitti ai nostri nemici, non acquistando i loro prodotti, che fare scritte sui muri o fare casino allo stadio. Se il momento storico ci impedisce di combattere fisicamente, non rinunciamo comunque alla lotta, iniziando sempre a combattere prima la guerra interiore (la grande guerra), la guerra più impegnativa e più difficile, la guerra che dovrà liberarci dal consumismo, dal rincorrere la tecnologia a tutti i costi, dai vizi antichi e moderni distruttori di mente e corpo, educare a liberarci dall'egoismo e dall'individualismo, tanto caro ai nostri nemici perché ci rende deboli e ricattabili. Solamente rivoluzionando la nostra interiorità saremmo in grado di rivoluzionare il nostro stile di vita rendendolo più sobrio ed attento, non più schiavo dei beni materiali e, di conseguenza, vincente.
Usiamo le banche il meno possibile; non chiediamo prestiti per beni mobili; prima di ogni acquisto ricordiamoci un antico proverbio che sarà sempre attuale: “Poco ma buono”. Sforziamoci di ripulire i nostri corpi: dal fumo dall'alcool, dagli alimenti trattati con ogni sorta di schifezze (coloranti, conservanti e additivi vari). Meglio investire il nostro denaro che non in un vestito o in un telefonino.
Ricordatevi Mishima : “Il corpo è il giardino dell'anima”.
Paolo Coradeschi
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