Ecco quanto diceva, ad es., il Beato Ivan Merz (che era giovane). A chi un giorno gli chiese perché amasse tanto la Chiesa e il Santo Padre, rispose: "Perché vedo nella Chiesa l'immagine visibile dell'amatissimo Salvatore e Dio Gesù Cristo con tutte le sue perfezioni e nel Papa, sotto forme umane, il mio Signore e mio Dio". "Merz era l'uomo delle encicliche", ha scritto il cardinale Franjo Šeper che lo conobbe personalmente. "Per lui - annotava il porporato croato - la parola del Papa era una cosa santa. Egli insisteva sulla necessità di studiare le encicliche del Papa. In lui si personificava il motto 'Sentire cum Ecclesia'. L' amore per la Chiesa e per il Papa traspariva da ogni sua parola".
Card. Sodano: ""Sentire cum Ecclesia", era la consegna che sant'lgnazio di Loyola aveva dato nei suoi Esercizi spirituali ai Membri della Compagnia di Gesù. "Avere il senso ecclesiale" è la consegna che questo Giubileo vuole lasciare ad ogni cristiano e tanto più a noi, ministri di Cristo e della sua Santa Chiesa.
Se la Chiesa è Madre, dobbiamo amarla, sostenerla e difenderla. Quante volte abbiamo ricordato ai nostri fedeli la celebre frase del martire san Cipriano: "Non può avere Dio come Padre colui che non vuole avere la Chiesa come Madre". E ciò vale tanto più per noi, che tutto abbiamo ricevuto da questa Madre" (Omelia durante la Celebrazione eucaristica, Basilica del Laterano, 15.5.2000)
Ed ancora sempre lo stesso porporato: "«Sentire cum Ecclesia» od anche, come talora si dice, «Sentire in Ecclesia» fu poi la consegna lasciata da S. Ignazio a tutta la Compagnia di Gesù. Nel 1991, nel 450· anniversario della sua fondazione, sorsero vari scritti su tale motto ignaziano. Provocante ci sembra oggi la regola dettata da S. Ignazio nei suoi Esercizi spirituali (n. 365): «Per essere certi in tutto, dobbiamo sempre tenere questo criterio: quello che io vedo bianco lo credo nero, se lo dice la Chiesa gerarchica. Infatti noi crediamo che quello Spirito che ci governa e che guida le nostre anime alla salvezza è lo stesso in Cristo Nostro Signore, lo Sposo, e nella Chiesa, sua Sposa» (Cfr S. Ignazio di Loyola, Esercizi Spirituali, a cura di G. Raffo, S.J., Edizioni ADP, Roma 1991, pag.313).
È un testo ingombrante, che suona strano agli orecchi dei moderni critici della Chiesa. Se però teniamo presente l’ambiente in cui venne a trovarsi Ignazio di Loyola, ai tempi dei «novatori» della fede, se consideriamo che Erasmo da Rotterdam aveva appunto detto, con spirito polemico con la Chiesa, che il bianco non diventerebbe nero, neppure se il Papa di Roma lo affermasse, comprenderemo allora l’iperbole ignaziana" (Conferenza nel contesto della missione cittadina indetta da Giovanni Paolo II in preparazione al Giubileo, 24.3.1998).
Infine, sai qual era il motto episcopale di Mons. Romero? "Sentire cum Ecclesia". Lo sapevi?