Prendo spunto dall'altra discussione Rifacciamo il PCI e giro completamente i termini del problema, osservando che dal 1991 ad oggi molti han tentato di rifare il PCI con nessun risultato. Ci sarà un motivo, bisogna spiegare.
Vediamo un po' cos'era il PCI.
Insediamento sociale: il PCI si basava su un'alleanza di classe tra ceti popolari e media piccola borghesia di idee radicali e geograficamente aveva il suo cuore nel centro. Oggi questo spazio è occupato dai DS, eredi sociologici del PCI e, quindi, se si rivuole fare il partito bisogna pensare quali ceti organizzare e a chi sottrarli.
Ideologia: il PCI si basava filosoficamente sullo storicismo togliattiano che è stato progressivamente smontato come teologia secolarizzata da gente come Vattimo, Cacciari, ecc. Oggi allo storicismo di Togliatti non crede più nessuno, che filosofia adottare?
Prospettiva strategica: La via italiana al socialismo è fallita completamente. Essa si basava sull'idea di creare un blocco storico socialista (intellettuali, operai, cultura) da contrapporre a quello capitalista. Poi, come in una guerra di trincea, avrebbe vinto chi riusciva a far affluire più risorse dalle retrovie. Per PCI la retrovia era costituita dalla maggiore produttività dei paesi socialisti. Dopo la caduta dell'Urss la cosa andrebbe un po' ripensata.
Comunismo: il comunismo del '900 è finito nel 1991 assieme all'URSS e al PCI, riprorlo non si può più, ma che tipo di comunismo si vuole?
Insomma chi vuole rifare il PCI (non è il mio caso) dovrebbe avere idee chiare in termini di insediamento sociale, ideologia, strategia e comunismo. Altrimenti si rischia solo di fare un'operazione nostalgica condannata a sicura sconfitta.