Citazione Originariamente Scritto da Voroscilov Visualizza Messaggio
Disaccordo. Per prima cosa, le aree delle minoranza NON sono dilatate oltre misura : semmai è che l'immaginario generale di noi tutti è plasmato dal sistema educativo dell'attuale stato italiano, che, per sua natura tende ad amplificare i fattori di unità ed ad attenuare quelli di differenza tra le varie zone del paese al fine di eliminare qualisasi tendenza scissionistica e favorire la coesione nazionale. (non è possibile, Gaio Mario, che la TUA visione, formata dal sistema, comprime eccessivamente le minoranze ?)

Secondo, non si sta parlando di cultura in senso specifico (tipo letteratura etc.) quanto di appartenenza etnica in senso generale, quel tanto che basta per stabilire che due popoli sono o non sono "affini"

Terzo, l'area GALLO-italica è tutt'altro che una minoranza, bensì rappresenta la massa fondamentale del settentrioone del paese.

Quarto, l'impronta latino-romana è il denominatore comune che i libri di storia, (che il sistema italiano ha voluto) hanno scelto per "istruire" la pop. italiana. Con questo non nego la romanizzazione che è avvenuta, però dico che la relativizzo molto : sia la Francia che la Spagna sono state sottoposte a romanizzazione ed in base a questo dovrebbero avere una comune parentela basata sulla comune civilizzazione. Nonostante questo Francia e Spagna hanno due civilizzazioni e caratteri nazionali profondamente diversi : nessun spagnolo si sente "parente" di un francese per via della comune romanizzazione, e viceversa. Allo stesso modo Il Nord-italia non è "parente" del mezzogiorno.

Il problema di voi tutti, e che sopravvalutate troppo la romanizzazione
E' importante storicamente sì, ma non andiamo oltre il limite : il fatto che due territori fossero, 2000 anni fà, parte dell'impero romano, li fa affini solo sino ad un certo punto (se così non fosse, oggi esisterebbe una sola grande isola neo-latina in Europa, parlante la stessa lingua, e corrispondente più o meno a Spagna, Francia, Portogallo ed Italia. Invece così NON è .)



[/b]

Ne da il peso etnico. QUESTO è lo scopo della carta. Nessun altro. Non usciamo dal seminato.
Guarda, non per captare benevolenze di pochi nostri lettori..., ma una cartina che in qualche modo "osa" dipingere come macchia slava Trieste, è un falso storico, è fuorviante ed insincera.
Ma non perchè Trieste è stata conquistata da 600000 morti ecc...non per le trincee del 15-18. Semplicemente perché Trieste, città di varie presenze culturali, vede comunque predominante quella latina, o italiana, e così per quanto riguarda l'elemento etnico.
Per quanto poi concerne la relativizzazione dell'apporto latino-romano all'Italia, e quindi alla Spagna, alla Francia, al Portogallo, (ma occorre aggiungere Inghilterra, Belgio, parte dell'Olanda e della Germania, dell'Austria, Svizzera ecc...e la Romania...) io dico che questo è risultato culturalmente maggioritario sovrappondendosi sulle altre culture autoctone e resistendo ad altri apporti culturali provenienti nei secoli successivi (invasioni barbariche o arabe).
In Spagna l'elemento celtibero caratterizza la storia della penisola, così come quello punico al sud o sulle coste, così come quello basco di incerta origine, così come quello moro, così come quello vandalico e visigoto. Ma ciò che ha saputo codificarsi come cultura dominante e diventare cemento di unione fra tutto è stato quello latino-romano.
La Provenza è più romana (il nome ripeto dice tutto...) che celtica o gallica.
Dei Celti, nei paesi occidentali, è rimasto soltanto il ricordo, non un solo scritto. Forse neanche un muro che non sia una tomba, qualche reperto archeologico. Un po' di toponomastica, probabilmente alcune tradizioni.
La loro influenza è attualmente più riscontrabile in Inghilterra, in Irlanda, e paradossalmente in America, vedi la festa di Halloween la quale, è criticata dai "sacri tutori" nostrani della tradizione, demolitori (modesti scalpellini) in nome della santa alleanza fra Celti e Cristo dell'autentica Tradizione romana.