UNIONI DI FATTO
La maggioranza si ricompatta
Mastella vota 'no' con l'Udeur
Passa la mozione Franceschini (Margherita)
306 favorevoli, 266 contrari e 10 astenuti
Tutti curiosi di sapere dov'era la Binetti
Al lavoro la coppia Bindi-Pollastrini
Elaborare una proposta entro il 15 febbraio.
Roma, 1 febbraio 2007 - Una spinta al ddl unitario del governo, una (nuova) scadenza da onorare. Alla Camera passa con 301 voti la mozione di maggioranza sulle unioni di fatto.
Clemente Mastella resta fermo sulle sue posizioni, l'Udeur vota 'no' alla mozione Franceschini, la Rosa nel Pugno non ritira la sua e guerreggia in punta di laicità, ma l'Unione tiene e porta a casa il risultato.
L'impegno è preciso: fare la legge, giungere entro il 15 febbraio a una proposta del governo che metta tutti d'accordo. E poi dare la parola al parlamento.Quando l'Aula decide di invertire l'ordine del giorno per discutere subito di unioni civili, la Cdl è pronta a giocarsi la partita: votare la mozione dell'Udeur per spaccare la maggioranza, mettere in risalto tutte le sue differenze.
Ma, alla prova dei numeri, nonostante alcuni appassionati interventi da parte della Lega Nord ("vogliono aprire la strada ai matrimoni gay" tuona Caterina Lussana), dello stesso Ignazio La Russa di An ("siamo ferocemente contrari a mettere in discussione la sacralità del matrimonio") resta in piedi solo la mozione Franceschini, l'unica ad avere incassato il parere positivo del governo.
E ora la mano passa alla 'coppia di fatto' Bindi-Pollastrini. Qualcuno sussurra in Transatlantico che "adesso viene il bello", ma, come va ripetendo da tempo la stessa ministra Rosy Bindi ( nella foto), era fondamentale che passasse la mozione che ha riunito attorno a un unico testo Ulivo, Idv, Pdci e poi anche, con il passo indietro in nome dell'unità, Rifondazione comunista e Verdi.
Se non fosse stato così la legge non si sarebbe fatta e basta.
Inutile, quindi, essere più realisti del re. E' vero che per chi, come la sinistra radicale, invocava i Pacs, quello approvato ieri non è il migliore dei testi possibili. Però, rispetta il programma. Tanto che il verde Pecoraro Scanio non perde l'occasione per ricordare a certi alleati che esigerà la stessa coerenza su altri temi caldi, a cominciare da quello della pace.
Il primo, del resto, a dire che il voto contrario dell'Udeur "non è un dramma" è lo stesso capogruppo dell'Ulivo Dario Franceschini che, dopo la prova di compattezza della coalizione (elogiata anche da Piero Fassino), chiede di "andare avanti" sulla strada del ddl del governo.
Nelle stanze dei ministeri delle Pari Opportunità e della Famiglia prosegue la scrittura 'in tandem' del testo e a Montecitorio sia Barbara Pollastrini sia Rosy Bindi si sono dette ottimiste sul cammino di un ddl 'saggio', che sia il primo contributo propositivo al confronto parlamentare.
Una "fatica", senza dubbio, che non lede le prerogative del Parlamento e che va affrontata ora più che mai, con il disco verde di Montecitorio, senza fughe in avanti. Per questo, salvo sorprese, il testo dovrebbe essere discusso nel Consiglio dei ministri del 9 febbraio.
(C) Il resto del Carlino, 1 febbraio 2007
http://qn.quotidiano.net/chan/politi...4:/2007/02/01:
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sorvolando sulla parzialità dell'estensore, sorge spontenea la domanda del sottotitolo: dov'era la Binetti? dov'erano i c.d. teodem? dov'erano i sedicenti cattolici dell'unione (di fatto)?
la battaglia per la famiglia è cominciata.