Forse alcuni di voi ricorderanno cosa accadde il maggio scorso in via De Amicis a Milano. 20 compagni armati di spranghe, caschi e catene aggredirono 4 ragazzi forzanovisti che erano da poco usciti da scuola, completamente disarmati. Vedendo la situazione i 4 decisero intelligentemente di darsi alla fuga, inseguiti dai “leoni” dei centri sociali. Durante la fuga uno dei 4 cadeva a terra sotto i colpi delle spranghe e, nonostante fosse svenuto, i “coraggiosi” compagni continuavano a picchiarlo. Sul posto intervenne subito la polizia, oltre all’ambulanza per il ferito. Le indagini condotte dalla digos e dal gip evidenziarono che si era trattato di un’aggressione organizzata. Tuttavia un pm, di cui non faccio il nome, decise di cambiare le carte in tavola trasformando la palese aggressione in rissa. Per questo motivo il camerata D. fu messo ai domiciliari, pur essendosi dato alla fuga e non avendo quindi ingaggiato alcuna rissa. Al processo tutte le testimonianze erano a favore della difesa, mentre l’accusa non aveva uno straccio di prova. Tuttavia D. è stato condannato a un anno e 2 mesi, dopo averne fatti già 7 ai domiciliari. Ieri,31/1/07, nel tardo pomeriggio la corte di cassazione si è pronunciata in merito al ricorso per l’immediata scarcerazione, giudicando lo stesso ricorso INAMMISSIBILE.
DA IERI SERA D. SI TROVA IN CARCERE PER SCONTARE UNA PENA PER UN REATO CHE NON HA COMMESSO.
QUESTO NON E’ ALTRO CHE L’EPILOGO DI UNA STORIA ASSURDA…D. E’ COLPEVOLE…SI MA DI ESSERE UN CAMERATA!!!