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  1. #11
    emiro omofobo meridionale
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    Citazione Originariamente Scritto da Spartaco Visualizza Messaggio
    scusate se sono ripetitivo, ma ricordo per l'ennesima volta il caso emblematico di raffaele cutolo, finì in carcere all'inizio degli anni settanta, quando era estraneo alla criminalità organizzata, in seguito ad una condanna a 15 anni per omicidio colposo per motivi passionali, da allora fatta eccezione per il breve periodo della sua latitanza in seguito all'evasione dal manicomio di santa maria capua vetere, è sempre rimasto in carcere, ma questo non gli ha impedito di diventare camorrista, di fondare in carcere la più potente organizazione camorrista della storia, e sempre dal carcere reclutare camorristi ed ordinare centinaia di omicidi, in realtà le autorità che gestiscono i carceri, quasi sempre danno grandissima autonomia e molti privilegi ai capi della criminalità organizata, che in cambio si occupano di mantenere l'ordine ed il controllo sociale all'interno del carere, molto più efficacemente di quanto non lo facciano le guardie carcerarie, i boss approfittano di questa autonomia e di questi privilegi, per impartire ordini all'esterno del carcere, e reclutare camorristi ll'interno, infatti a differenza di quanto si crede, i microdelinquenti che rappresentano il bacino di reclutamento della criminalità organizzata, non solo non hanno paura del carcere, ma considerano l'esperienza carceraria, come un passo obbligato della loro carriera, da aggiungere al loro "curriculum" criminale, per riuscire ad essere assunti in qualche clan


    http://www.intrage.it/news/2007/3/14/news476513.shtml


    Boss gestivano dal carcere traffico di droga con cellulari

    Palermo, 13 mar. (Adnkronos/Ign) - Grazie a telefoni cellulari forniti da una guardia penitenziaria in cambio di denaro, alcuni boss mafiosi gestivano traffici di droga dall'interno del carcere di Palermo. E' il risultato di un'inchiesta della Dda del capoluogo siciliano, che oggi ha portato all'arresto di sei persone. Il gip del Tribunale di Palermo, Silvana Saguto, ha emesso provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di Giuseppe Trapani (43 anni), l'agente della polizia penitenziaria, di Antonino De Luca, mafioso che già si trovava in carcere, della moglie Carmela Rita Irene Lucchese, 36 anni, libera, di Francesco Bonanno (35) e Massimiliano Magnasco (27), entrambi detenuti, e di Giacomo Fidone (38). Nel corso della perquisizione iniziata questa mattina all'interno del carcere i carabinieri del reparto operativo di Palermo hanno rinvenuto nei pressi di una cella un telefono cellulare, che ritengono possa essere servito ai mafiosi per comunicare con l'esterno. Gli investigatori hanno scoperto che col telefonino messogli a disposizione dalla guardia Trapani, il detenuto De Luca, oltre a comunicare illecitamente con i familiari, ha anche potuto dare disposizioni ai suoi complici all'esterno per mettere in atto un trasporto di cocaina che dalla Sicilia orientale doveva arrivare fino a Palermo. Le indagini hanno anche rivelato che, per i suoi servigi, la guardia carceraria ha ottenuto 1.000 euro da Carmela Lucchese, moglie di De Luca, di cui 700 euro corrisposti in denaro contante da Francesco Bonanno e i restanti 300 euro in giocattoli prelevati da Trapani presso il negozio di Bonanno a Palermo. Il tutto, scrivono i magistrati nel provvedimento, "con l'aggravante di avere commesso il fatto al fine di agevolare Cosa nostra", essendo De Luca esponente mafioso. L'inchiesta è nata per caso. I Carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale di Palermo si sono imbattuti nella guardia carceraria mentre erano sulle tracce del capomafia latitante Giovanni Motisi. Durante un'intercettazione del settembre scorso, i carabinieri hanno ascoltato una telefonata tra Anna Maria Pampalone e il marito Vincenzo Cascino, esponente mafioso del mandamento di Pagliarelli, che si trovava in carcere al momento della telefonata. In seguito è venuto alla luce che il cellulare era di proprietà di Giuseppe Trapani, anche se l'utenza risultava per ovvi motivi intestata a un'altra persona. ''Mi pare che a questo punto emerga con forza la necessità di un vero giro di vite perché quanto accaduto non abbia più a verificarsi e perché le pene vengano concretamente scontate secondo quanto prescrive la legislazione corrente''. Lo ha dichiarato il vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia, Giuseppe Lumia, commentando la notizia delle telefonate dei detenuti nel carcere palermitano. ''Mi auguro -ha aggiunto Lumia- che emergano presto tutte le responsabilità e che a queste si leghino provvedimenti esemplari. E' inutile ricordare che da tempo insisto sulla necessità di una rigorosa applicazione del regime carcerario del cosiddetto 41 bis per spezzare la catena di comando che lega i boss in carcere ai loro gregari sul territorio''.

    -------------------------------------------------------------------------

    nulla di nuovo sotto il sole, cambia solamente la maggiore superficialità di nuovi mafiosi, ed il ricorso a tecnologie prima inesistenti come i telefonini, che saranno più comodi dei vecchi metodi, ma molto meno efficaci nei risultati, i nuovi mezzi di comunicazione, quanto più sono tecnologici, più sono facili da controllare, provenzano con i vecchi e semplici pizzini si è fatto conquanta anni di latitanza, questi invece usando i telefonini si sono fatti beccare come dei fessi

  2. #12
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    Citazione Originariamente Scritto da ConteMax Visualizza Messaggio
    La faida tra i Di Lauro, che controllano Secondigliano e gli scissionisti, che controllano le zone intorno, pare essersi riaperta.

    Lì c'è gente disperata che si ammazza per 4 soldi. l'anno sxcorso ci furono 40 morti
    Permettimi qualche osservazione:

    a) Non è gente disperata, ma una struttura organizzata socialmente, economicamente e militarmente; pensare che siano dei disperati è uno degli errori da non commettere.

    b) Non si tratta di quattro soldi, ma del settore con un utile tra i più alti d'Italia (la sola cocaina frutta più degli utili della FIAT).

    c) La faida non riguarda Secondigliano - da un lato - e le zone limitrofe - dall'altro - , ma è uno stesso clan, quello dei Di Lauro (il cui impero esce molto fuori dei confini di secondigliano... parliamo di un livello internazionale) che si è spaccato in due.

    La società napoletana, se la osserviamo bene, è formata da due società che si contrappongono. Ciò si evidenzia se analizziamo le statistiche su l’area in cui balza a prima vista un paradosso: la criminalità cresce sia quando aumenta l’occupazione, sia quando aumenta il reddito pro capite, sia con l’aumento dei consumi, sia se si sviluppa il consumo dei quotidiani, della televisione, dei cinema e dei teatri cioè dei consumi culturali.
    Si tratta di un paradosso apparente che dipende dal fatto che si considera il territorio napoletano come se fosse abitato, fondamentalmente, da una popolazione omogenea.
    Ma, invece, vi sono due distinte popolazioni una netta minoranza moderna che aumenta la fruizione di beni culturali, che vive in una imprenditorialità moderna e una popolazione, la maggioranza assoluta, che scivola sempre più nell’incultura nel tribalismo familistico, sono due popolazioni che vivono nello stesso quartiere la stessa strada, lo stesso palazzo ma anche due linguaggi diversi, due interpretazioni della vita, del lavoro, della società, del costume, della morale totalmente dissimile.
    Questa situazione fu ben descritta da Vincenzo Cuoco nel 1821 nella sua Storia del Regno di Napoli (Ed. Procaccino) infatti affermava: ...che sbaglia chi considera come una nazione napoletana, in realtà sono due: distinte tra loro due secoli e due gradi di clima.. aggiungeva ‘ ..la prima non vede la seconda perché ha lo sguardo rivolto a Londra o Parigi (oggi diremmo Unione Europea). Questa dualità dopo secoli è sostanzialmente rimasta ed anzi con la distruzione del tessuto urbano e culturale operato in questi anni e la ghettizzazione dell’immenso ed amorfo hinterland della periferia napoletana (che comprende buona parte del territorio casertano) questa dicotomia si è rafforzata

  3. #13
    emiro omofobo meridionale
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    Citazione Originariamente Scritto da ConteMax Visualizza Messaggio
    No, ti lasci confondere dal libro di Saviano, a Secondigliano si combatte per lo spaccio e il traffico di droghe.

    Il probizionismo ha messo in mano alla criminalità un business enorme. E anche chi ha voglia di lavorare preferisce lo spaccio a un lavoro onesto.

    Il proibizismo è criminogeno. E stupido insistere nel proibiziosmo


    sono daccordo sul fatto che la guerra di camorra a scampia sia il frutto del fallimento del proibizionismo, che trasforma derivati di prodotti agricoli, in prodotti con prezzo infinitamente maggiorato rispetto al loro valore effettivo, spingendo milioni di persone, a correre ogni genere di rischio, pur di accedere ai facili ed ingenti guadagni derivanti dal narcotraffico, ma non sono d'accordo sulla tesi secondo cui i camorristi siano spinti dalla disperazione, al limite questo vale per la bassissima manovalanza, che non ha ruoli militari, ma buona parte dei camorristi oggigiorno sono persone che fanno certe scelte per avere un tenore di vita, che difficilmente raggiungerebbero con un lavoro onesto, inoltre vorrei farti notare, che la guerra di camorra a scampia, è succeduta proprio per acaparrarsi i profitti delle enormi quantità di eroina a bassissimo prezzo, arrivate in italia passando per il Kosovo, quando subito dopo l'inizio della guerra in afghanistan, è ripresa la coltivazione di papavero da oppio in quel paese, dove prima era quasi stata stroncata dai talebani, quindi le guerre in Afghanistan ed in Kosovo, appoggiate con tanto entusiasmo dai radicali, ha indirettamente favorito la gurra di camorra a napoli

  4. #14
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    Citazione Originariamente Scritto da ConteMax Visualizza Messaggio
    No, ti lasci confondere dal libro di Saviano, a Secondigliano si combatte per lo spaccio e il traffico di droghe.

    Il probizionismo ha messo in mano alla criminalità un business enorme. E anche chi ha voglia di lavorare preferisce lo spaccio a un lavoro onesto.

    Il proibizismo è criminogeno. E stupido insistere nel proibiziosmo
    Lo sai come ha fatto lo stato a debellare il fenomeno atavico del contrabbando di sigarette a Napoli? Non ha distrutto i clan, ma la rete distributiva sul territorio (che impiegava circa 60.000 persone); inoltre ti faccio notare che la Camorra esisteva anche prima della droga e si è estesa a livello internazionale prima che gli stupefacenti diventassero il business del secolo. La Camorra controlla tutto... i mercati ortofrutticoli, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, la grande distribuzione, il gioco d'azzardo clandestino, gli appalti della pubblica amministrazione, la produzione dell'abbigliamento, l'intero settore edilizio, le cave per la produzione di materiale edile, i lidi balneari, il traffico d'armi, la gestione degli sfasciacarrozze... Senza la droga (che potrebbe essere debellata distruggendo la distribuzione sul territorio, come è stato per le sigarette) la Camorra continuerebbe ad esistere ed a controllare tutto.

  5. #15
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    Citazione Originariamente Scritto da ConteMax Visualizza Messaggio
    No, ti lasci confondere dal libro di Saviano, a Secondigliano si combatte per lo spaccio e il traffico di droghe.

    Il probizionismo ha messo in mano alla criminalità un business enorme. E anche chi ha voglia di lavorare preferisce lo spaccio a un lavoro onesto.

    Il proibizismo è criminogeno. E stupido insistere nel proibiziosmo
    come è già stato detto, non è la droga il business centrale dei traffici di camorra, nonchè delle relative faide e dei morti ammazzati.
    il business è molteplice e spazia in ogni singolo ambito produttivo, dal tessile allo smaltimento dei rifiuti...

    Tra l'altro Saviano fa notare la differenza essenziale tra Cosa Nostra e i diversi "Sistemi" a Napoli ed hinterland:
    La mafia siciliana si pose CONTRO lo stato, a Napoli invece con lo stato ci si tratta, se non addirittura infiltrarsi dentro la politica, come accade a Casavatore e Casal Di Principe.

    Attenzione poi a trattare l'argomento proibizionismo, giacchè i traffici spesso vengono controllati da "pali" notturni: bambini di 8, 9 anni imbottiti di extasy per passare la notte svegli, e segnalare le eventuali volanti.

  6. #16
    emiro omofobo meridionale
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    Citazione Originariamente Scritto da Ianuario Visualizza Messaggio
    Lo sai come ha fatto lo stato a debellare il fenomeno atavico del contrabbando di sigarette a Napoli? Non ha distrutto i clan, ma la rete distributiva sul territorio (che impiegava circa 60.000 persone); inoltre ti faccio notare che la Camorra esisteva anche prima della droga e si è estesa a livello internazionale prima che gli stupefacenti diventassero il business del secolo. La Camorra controlla tutto... i mercati ortofrutticoli, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, la grande distribuzione, il gioco d'azzardo clandestino, gli appalti della pubblica amministrazione, la produzione dell'abbigliamento, l'intero settore edilizio, le cave per la produzione di materiale edile, i lidi balneari, il traffico d'armi, la gestione degli sfasciacarrozze... Senza la droga (che potrebbe essere debellata distruggendo la distribuzione sul territorio, come è stato per le sigarette) la Camorra continuerebbe ad esistere ed a controllare tutto.
    nessuno ha detto che con la fine del proibizionismo la camorra scomparirebbe, ma quà si sta parlando della faida di secondigliano, che ha come unica causa proprio la gestione del narcotraffico, che è la causa principale, della stragrande maggioranza delle morti nelle guerre tra clan nella altre zone di napoli, la camorra dei grandi appalti e dei colletti bianchi, tenta di agire in silenzio per fare meno clamore possibile, e ricorre alla violenza solo in casi estremi, peraltro questo tipo di camorra più evoluta, per raggiungere certi livelli, è passata prima per il narcotraffico, che è una tappa obligata per ottenere i capitali da investire in questo genere di attività, per esempio per ottenere l'appalto per la costruzione di una tratta di ferrovia o della metropolitana, di un inceneritore, o di un tunnel, e necessario oltre ad essere ammanigliati con politici locali e nazionali compiacenti, ed avere a disposizione uomini in grdo di convincere le ditte avversarie a rinunciare a competere agli appalti, con "proposte che non si possono rifiutare", anche avere ingenti capitali iniziali per mettere in piedi imprese solide in grado di partecipare alle gare d'appalto, ed il metodo più facile per ottenere questi capitali iniziali, è proprio il narcotraffico, dato che come tu stesso hai ammesso solo per la cocaina fa più utili della fiat, anche se hi omesso di dire, che questo è possibile, solo perché il proibizionismo, fa raggiungere alla cocaina prezzi migliaia di volte maggiori a quella del suo valore reale, la camorra fino all'inizio degli anni settanta, era qualcosa di "casareccio" e paternalista che campava essenzialmente di contrabando estorsione, gioco d'azardo e non gestiva il giro di denaro attuale, il salto di qualità della camorra si ebbe proprio a metà degli anni settanta ai tempi della guerra tra la nuova camorra organizzata di cutolo, proprio grazie al narcotraffico, i cui proventi permisero di investire in altre attività, che richiedono grandi capitali iniziali, e di gestire i grandi appalti publici.
    Se non ci fosse il proibizionismo, la camorra continuerebbe ad esistere anche se ridimensionata, ma è un dato di fatto che il proibizionismo è fallito in tutto il mondo, che la maggior parte delle morti nelle guerre di camorra a napoli, sono conseguenza della lotta per la gestione del narcotraffico, e che il narcotraffico rappresenta quasi una tappa obligata per i clan camorristi, per ottenere i capitali iniziali, da investire in altre attività, facendo il grande salto di qualità

  7. #17
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    Il libro di Roberto Saviano andrebbe messo nei programmi del Ministero della pubblica istruzione.
    Andrebbe fatto leggere alle generazioni che, forse in futuro, potrebbero fare DAVVERO qualcosa CONTRO la malapianta che parassìta e divora e fa imputridire l'intero Paese.

  8. #18
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    sì, ma attenzione: la controindicazione della lettura di quel libro, potrebbe essere un gran senso di desolazione e sconfitta, qualora non subentrasse una sana incazzatura civica.
    Fintanto che l'omertà sarà sempre o conveniente, o l'unico mezzo per non finire male (chi ha letto il libro avrà visto che orribile fine ha fatto il ragazzo che ha fatto bere Cosimo Di Lauro), difficilmente ci sarà fiducia nel cambiare lo stato di cose

  9. #19
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    Citazione Originariamente Scritto da RibelleDiVandea Visualizza Messaggio
    come è già stato detto, non è la droga il business centrale dei traffici di camorra, nonchè delle relative faide e dei morti ammazzati.
    il business è molteplice e spazia in ogni singolo ambito produttivo, dal tessile allo smaltimento dei rifiuti...

    Tra l'altro Saviano fa notare la differenza essenziale tra Cosa Nostra e i diversi "Sistemi" a Napoli ed hinterland:
    La mafia siciliana si pose CONTRO lo stato, a Napoli invece con lo stato ci si tratta, se non addirittura infiltrarsi dentro la politica, come accade a Casavatore e Casal Di Principe.

    Attenzione poi a trattare l'argomento proibizionismo, giacchè i traffici spesso vengono controllati da "pali" notturni: bambini di 8, 9 anni imbottiti di extasy per passare la notte svegli, e segnalare le eventuali volanti.

    per operare in ogni singolo ambito produttivo, dal tessile allo smaltimento dei rifiuti, sono necessari ingenti capitali iniziali, e nella stragrande maggioranza dei casi, questi capitali iniziali sono derivati dal narcotraffico, che è proprio il mezzo più eficace e veloce per procurarsi grandi capitali in poco tempo.

    LA mafia siciliana, storicamente è sempre stata molto più infiltrata nello stato rispetto alla camorra, ed ha sempre ricevuto moltissime copoerture dallo stato, tanto che negli anni cinquanta e sessanta c'erano addirittura importanti magistrati che ne sostenevano l'inesistenza, arrivando ad afffermare che la mafia era un argomento di discussione da salotto e non qualcosa che riguardasse i tribunali, quando la mafia si arricchiva con il sacco di palermo, con la compiacenza delle amministrazioni locali, la camorra campava essenzialmente con il traffico delle sigarette ed i taglieggiamenti ai commercianti, naturalmente da quei tempi le cose sono cambiete di molto, soprattutto dopo l'entrata in scena di raffaele cutolo, ma comunque tra la forma mentis dei mafiosi e quella dei camorristi esiste un enorme divario, il mafioso ha come principale scopo nella vita il potere, ed a trasformare la mafia in stato, i camorristi pur avendo un forte senso della gerarchia, sono interessati soprattutto ad arricchirsi, e non gli interessa nulla di sostituirsi allo stato, naturalmente siccome serve ai loro interessi spesso si infiltrano o tentano di infiltrarsi nelle istituzioni locali o nazionali, ma per loro questo è un mezzo per raggiungere i loro scopi, non lo sopo principale della loro vita, questo si può notare anche dal differente stile di vita dei boss della mafia e quelli della camorra, i primi conducono una vita spartana, generalmente sono fedelissimi alle proprie mogli, ed in molti casi sono arrivati a passare lunghi periodi di latitanza chiusi in scantinati, o in condizioni non invidiabili neppure da pensionati che vivono con il minimo della pensione, i camorristi conducono una vita basata sull'ostentazione della ricchezza, amano tutto ciò che è lusso, vivono in case costosissime, tavolta arredate in maniera chitch come quelle della famiglia giuliano, famose per la vasche da bagno a forma di ostrica, per le finte colonne romane, il cui pessimo gusto stile las vegas farebbe impallidire il più cafone degli arricchiti texani, e tavolta con ottimo gusto come nel caso di carmine alfieri, che nella sua casa amava anche trascorrere il tempo on buone letture ed ascoltando musica classica

  10. #20
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    Citazione Originariamente Scritto da RibelleDiVandea Visualizza Messaggio

    Attenzione poi a trattare l'argomento proibizionismo, giacchè i traffici spesso vengono controllati da "pali" notturni: bambini di 8, 9 anni imbottiti di extasy per passare la notte svegli, e segnalare le eventuali volanti.


    quei bambini vengono imbottitti di extasy ed utilizzati come pali notturni, proprio perché il proibizionismo li rende necessari per segnalare le volanti della polizia, e sono l'ennesima dimostrazione del fallimento del proibizionismo

 

 
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