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  1. #1
    E pluribus unum
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    Predefinito Camorra: Grasso, indulto potrebbe scatenare nuova guerra fra clan

    Camorra: Grasso, Indulto Potrebbe Scatenare Nuova Guerra Fra Clan


    Roma, 7 feb . - (Adnkronos) - "Una possibile nuova guerra fra clan della camorra potrebbe essere innescata dalla scarcerazione dei boss che in Campania fanno parte dei clan degli scissionisti e dei Lauro". A lanciare l'allarme e' il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, nel corso della sua audizione a palazzo San Macuto davanti alla commissione parlamentare antimafia. "Speriamo di no -afferma Grasso- speriamo che questi esponenti si siano... 'rinsaviti'; o che, almeno, gestiscano i loro interessi senza scontri che danneggiano tutti e che minano profondamente la sensazione di sicurezza dei cittadini".

    Intanto, il procuratore antimafia sottolinea che "a Napoli, la presenza capillare della camorra, una volta limitata alle zone centrali del Rione Sanita' e dei Quartieri Spagnoli e alle estreme periferie, ora sta penetrando anche in quartieri come il Vomero, che sembravano essere risparmiati dai fenomeni piu' incisivi della criminalita' organizzata".



    http://it.news.yahoo.com/07022007/20...erra-clan.html

  2. #2
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    Beh,sperimo che avvenga presto.
    L'unica speranza che abbiamo è quella chi si ammazzino fra di loro..
    Una cosa positiva l'indulto l'ha fatta,non trovi?

  3. #3
    E pluribus unum
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    Due agguati ad Ercolano. I sicari sparano tra la folla in un bar e per la strada
    Decine di colpi contro gli affiliati ai clan degli Annunziata e degli Ascione


    La camorra torna ad uccidere
    Tre morti nel Napoletano

    Sale a sei il numero delle vittime a Napoli negli ultimi quattro giorni



    Due agguati di camorra nel Napoletano


    NAPOLI - La camorra torna ad uccidere. Sale a sei il numero delle vittime a Napoli negli ultimi quattro giorni. Oggi, in due diversi agguati ad Ercolano, sono morti tre affiliati ai clan degli Annunziata e degli Ascione. Le esecuzioni in mezzo alla gente, in un bar o per la strada. Sicari spietati che hanno esploso decine di colpi sulle vittime predestinate mentre testimoni impotenti, cercavano riparo sdraiandosi per terra, gridando terrorizzati.

    In un bar affollato a Terzigno il primo agguato. Sono stati uccisi i fratelli Manzo, Maurizio di 32 anni, Marco di 39, entrambi noti alle forze dell'ordine. Avevano frequentazioni con il clan degli Annunziata, molto forte nell'area vesuviana. L'esecuzione è avvenuta intorno alle 17.30. Non è ancora chiaro quante persone siano entrate nel bar Miami: sono stati esplosi diversi colpi di arma da fuoco, più di una decina. Uno dei due fratelli ha tentato anche di nascondersi dietro il bancone ma invano.

    In un altro agguato, sempre ad Ercolano, Antonio Papale, 40 anni, considerato dai carabinieri affiliato al clan camorristico Ascione, è stato ferito a morte da un killer in corso Resina. Raggiunto dai proiettili al volto e all'addome, Papale è stato trasportato all'ospedale Maresca di Torre del Greco ma è morto poco dopo. Era a bordo della sua auto, fermo di fronte all'ufficio postale, a due passi dal comando della Polizia municipale, quando il killer gli ha sparato contro un intero caricatore. I passanti hanno visto fuggire il sicario in sella ad una moto.

    In appena quattro giorni sono ben sei le persone uccise nel Napoletano. Il 6 febbraio scorso un uomo era stato ammazzato a Marano, nell'area a nord del capoluogo, in un agguato dalle chiare modalità camorristiche. Appena ieri un pregiudicato era stato ucciso a Portici, non lontano da Ercolano teatro dell'esecuzione di oggi di Antonio Papale, mentre l'uccisione di un 50enne a Bacoli, nell'area flegrea nei giorni scorsi era stata provocata da rancori con il suo presunto assassino.





    http://www.repubblica.it/2007/01/sez...-terzigno.html

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da NIHIL Visualizza Messaggio
    Due agguati ad Ercolano. I sicari sparano tra la folla in un bar e per la strada
    Decine di colpi contro gli affiliati ai clan degli Annunziata e degli Ascione


    La camorra torna ad uccidere
    Tre morti nel Napoletano

    Sale a sei il numero delle vittime a Napoli negli ultimi quattro giorni



    Due agguati di camorra nel Napoletano


    NAPOLI - La camorra torna ad uccidere. Sale a sei il numero delle vittime a Napoli negli ultimi quattro giorni. Oggi, in due diversi agguati ad Ercolano, sono morti tre affiliati ai clan degli Annunziata e degli Ascione. Le esecuzioni in mezzo alla gente, in un bar o per la strada. Sicari spietati che hanno esploso decine di colpi sulle vittime predestinate mentre testimoni impotenti, cercavano riparo sdraiandosi per terra, gridando terrorizzati.

    In un bar affollato a Terzigno il primo agguato. Sono stati uccisi i fratelli Manzo, Maurizio di 32 anni, Marco di 39, entrambi noti alle forze dell'ordine. Avevano frequentazioni con il clan degli Annunziata, molto forte nell'area vesuviana. L'esecuzione è avvenuta intorno alle 17.30. Non è ancora chiaro quante persone siano entrate nel bar Miami: sono stati esplosi diversi colpi di arma da fuoco, più di una decina. Uno dei due fratelli ha tentato anche di nascondersi dietro il bancone ma invano.

    In un altro agguato, sempre ad Ercolano, Antonio Papale, 40 anni, considerato dai carabinieri affiliato al clan camorristico Ascione, è stato ferito a morte da un killer in corso Resina. Raggiunto dai proiettili al volto e all'addome, Papale è stato trasportato all'ospedale Maresca di Torre del Greco ma è morto poco dopo. Era a bordo della sua auto, fermo di fronte all'ufficio postale, a due passi dal comando della Polizia municipale, quando il killer gli ha sparato contro un intero caricatore. I passanti hanno visto fuggire il sicario in sella ad una moto.

    In appena quattro giorni sono ben sei le persone uccise nel Napoletano. Il 6 febbraio scorso un uomo era stato ammazzato a Marano, nell'area a nord del capoluogo, in un agguato dalle chiare modalità camorristiche. Appena ieri un pregiudicato era stato ucciso a Portici, non lontano da Ercolano teatro dell'esecuzione di oggi di Antonio Papale, mentre l'uccisione di un 50enne a Bacoli, nell'area flegrea nei giorni scorsi era stata provocata da rancori con il suo presunto assassino.





    http://www.repubblica.it/2007/01/sez...-terzigno.html

    Lasciamoli fare. Prima o poi finiranno.

  5. #5
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    Beh,meno 2,lasciamoli fare in Campania siamo tanti...

  6. #6
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    scusate se sono ripetitivo, ma ricordo per l'ennesima volta il caso emblematico di raffaele cutolo, finì in carcere all'inizio degli anni settanta, quando era estraneo alla criminalità organizzata, in seguito ad una condanna a 15 anni per omicidio colposo per motivi passionali, da allora fatta eccezione per il breve periodo della sua latitanza in seguito all'evasione dal manicomio di santa maria capua vetere, è sempre rimasto in carcere, ma questo non gli ha impedito di diventare camorrista, di fondare in carcere la più potente organizazione camorrista della storia, e sempre dal carcere reclutare camorristi ed ordinare centinaia di omicidi, in realtà le autorità che gestiscono i carceri, quasi sempre danno grandissima autonomia e molti privilegi ai capi della criminalità organizata, che in cambio si occupano di mantenere l'ordine ed il controllo sociale all'interno del carere, molto più efficacemente di quanto non lo facciano le guardie carcerarie, i boss approfittano di questa autonomia e di questi privilegi, per impartire ordini all'esterno del carcere, e reclutare camorristi ll'interno, infatti a differenza di quanto si crede, i microdelinquenti che rappresentano il bacino di reclutamento della criminalità organizzata, non solo non hanno paura del carcere, ma considerano l'esperienza carceraria, come un passo obbligato della loro carriera, da aggiungere al loro "curriculum" criminale, per riuscire ad essere assunti in qualche clan

  7. #7
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    Giornata di sangue a Napoli: tre omicidi

    Tra le vittime anche Ciro Giuliano, cugino dell'ex boss di Forcella Luigi ed esponente di spicco della camorra




    NAPOLI - A Napoli si torna a sparare. Tre omicidi nella stessa giornata, di cui due nel giro di un'ora, a Secondigliano. In mattinata Giuseppe Pica, 34 anni, già noto alle forze dell'ordine, è stato ucciso a colpi d'arma da fuoco. E' stato freddato vicino alla sua abitazione, nel Rione dei Fiori, più noto come "Terzo Mondo". Secondo fonti investigative, l'uomo era uno degli spacciatori della zona, che sarebbe controllata dal clan Di Lauro. Il secondo omicidio a Secondigliano un'ora dopo, vittima Francesco Cardillo 36 anni, presunto affiliato al clan Di Lauro, ucciso con diversi colpi di arma da fuoco. Secondo gli investigatori, coordinati dal pm della Direzione distrettuale antimafia Raffaele Marino, sono sicuramente collegati. Soprattutto in considerazione del fatto che le vittime erano entrambe legate al clan Di Lauro.


    IN SERATA UCCISO CIRO GIULIANO - La giornata di sangue è proseguita in serata con l'uccisione di Ciro Giuliano, 50 anni, appartenente alla famiglia di Forcella, in un agguato avvenuto in via Sant'Alfonso dè Liguori a Napoli. Giuliano, privo di casco, era in sella a un motorino, quando è stato affiancato da due sicari in moto, tra via Sant'Alfonso e piazza Poderico. Uno dei killer gli ha esploso contro, a distanza ravvicinata, diversi colpi di pistola: colpito alla testa, è morto all'istante. Ciro Giuliano, soprannominato "o barone", cugino dell'ex boss di Forcella Luigi Giuliano, era considerato un esponente di spicco della camorra. Alla fine degli anni Ottanta fu anche inquisito, ma poi scagionato con formula ampia, dall'accusa di essere il mandante dell'omicidio del giornalista Giancarlo Siani. Ciro Giuliano era libero dopo aver scontato una condanna per associazione camorristica.


    GUERRA DI CAMORRA - Oltre un anno fa, Secondigliano e Scampia furono sconvolte da una guerra di camorra tra esponenti del clan che fa capo a Paolo Di Lauro - condannato nel maggio 2006 a 30 anni di carcere per associazione mafiosa, traffico di droga ed estorsione - e i cosiddetti "scissionisti", per il controllo del mercato locale degli stupefacenti.

    14 marzo 2007



    http://www.corriere.it/Primo_Piano/C..._omidici.shtml

  8. #8
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    La faida tra i Di Lauro, che controllano Secondigliano e gli scissionisti, che controllano le zone intorno, pare essersi riaperta.

    Lì c'è gente disperata che si ammazza per 4 soldi. l'anno sxcorso ci furono 40 morti

  9. #9
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    4 soldi? magari!

    qui è in gioco addirittura il traffico di tessile da e verso la Cina (tra i tanti traffici camorristici)

  10. #10
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    No, ti lasci confondere dal libro di Saviano, a Secondigliano si combatte per lo spaccio e il traffico di droghe.

    Il probizionismo ha messo in mano alla criminalità un business enorme. E anche chi ha voglia di lavorare preferisce lo spaccio a un lavoro onesto.

    Il proibizismo è criminogeno. E stupido insistere nel proibiziosmo

 

 
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