Dal sito de Il Romanista

Spalletti: Ci sentiamo in colpa

AS_ROMA | 10/02/2007) - Alcuni passi della conferenza stampa di Luciano Spalletti a Trigoria in vista della gara di domani contro il Parma, valevole per la quarta giornata del girone di ritorno. Il tecnico è tornato a parlare oggi in sala stampa al Bernardini dopo lo stop di una settimana del campionato per i fatti di Catania.

LA RIPRESA - Si torna a giocare con un'amarezza totale e sentendoci un po' tutti in colpa. Non solo per Raciti, ma anche per Licursi. Abbiamo il dovere di avere quei comportamenti giusti per migliorare questo sport. Ho condiviso quello che è stato deciso, anche perché si doveva fare qualche cosa. Non mi interessa se questa sosta ci favorirà o meno, il fatto è stato troppo grave. Mi fa piacere che le società abbiano consentito questa svolta, noi, invece, dovremo fare la nostra parte in campo.

PARMA - E' una squadra con individualità importanti come Rossi o Morfeo. Ci creeranno difficoltà come hanno fatto all'andata. Per questa partita qualche problema ce l'abbiamo, ma la professionalità di questi ragazzi ha dimostrato che possiamo fare bene e andare a raschiare sul fondo del barile. Alcuni elementi ci mancano (Chivu e Mexes non convocati, ndr), abbiamo delle difficoltà per convocarne 18, per questo richiameremo Freddi e Marsili dal Viareggio. Panucci? E' un po' influenzato, non l'ho voluto rischiare per prevenzione. Per quanto riguarda Chivu e Faty stanno recuperando. Cristian non lo avremo a disposizione ma è in progresso, Ricardo è meglio non rischiarlo.

POSSIBILITA' SCUDETTO - Noi prendiamo in considerazione la realtà, e la realtà dice che dobbiamo giocare con il Parma. Non ragiono con i se o con i ma, vediamo quello che succederà. Questa squadra è stata molto forte, molto brava, è andata al di là delle aspettative. Non prevedevo che facesse tutti questi passi in avanti.

TIFOSI INSIEME A ROMA PARMA - Non deve essere un'iniziativa creata perché è successa una brutta situazione, deve essere un comportamento naturale. Bisogna imparare che gli avversari non sono nemici, ma semplicemente avversari. Dalle sconfitte si impara di più che dalle vittorie.

MODELLO INGLESE - Quella è la strada, anche se è un obiettivo un po' in là. Bisognerebbe investire più sui giovani e sul futuro.