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  1. #1
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    Predefinito Concernente la questione sarda

    Premesso che affronterò in una discussione più approfondita e generale il problema dei movimenti indipendentisti all'interno degli stati nazione europei ( detto cosi', per il momento, è molto generico ) , per ora vorrei soltanto fare una riflessione concisa per conoscere il vostro parere.
    Posto che conosco pochissimo sulla questione sarda e quella che leggo definita come repressione dello stato italiano, vi pongo una domanda scevra da pregiudizi. Non credete che ( fermo restando ,come ho delineato nel mio messaggio di presentazione che, sono a favore della valorizzazione delle culture nazionali o regionali locali dentro federazioni soidaristiche al 100 per 100 ) porre la lotta sarda contro la repressione politica dei movimenti popolari e contro la subalternità storica dell'isola a livello economico come lotta contro lo stato italiano, sia limitato e limitante ? Voglio dire, considero la Sardegna un luogo storicamente appartenente alla nostra nazione politicamente costituita ( nel bene e nel male ) e considero che non vi è,in atto una repressione culturale e etnica dei sardi per la quale le istanze di indipendenza culturale e tradizionale siano impossibilitate ad esprimersi. Premettendo che la mia solidarietà è tutta per i compagni sardi perseguiti senza ragioni e con violenze innecessarie, penso che tutti icomunisti comunitaristi sardi possano collaborare con i comunisti di tutta l'Italia per avere un Italia indipendente dallo strapotere multinazionale, dagli Stati Uniti, dal capitalismo, dal liberalismo, nel progetto di una repubblica socialista federata e solidale.
    Non credete, che posta l'acquisizione di dati storici, e posta la non repressione in atto contro un popolo in quanto tale ( come invece accade altrove nel mondo ) , i compagni sardi dovrebbe stare al nostro fianco nella lotta per la liberazione nazionale italiana e per il comunismo ?

    viva l'unità
    viva il comunismo
    viva la sobrietà

    a voi la parola .

  2. #2
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    Parto dalla prima considerazione personale. La Sardegna è stata per decenni e decenni una regione dimenticata dalle istituzioni italiane servita nel tempo prima come serbatoio di carne umana per le due guerre mondiali, poi come terra di sfruttamento delle proprie risorse e quindi come terra di nessuno per l'abuso edilizio, l'affaristica dell'Italia continentale. Il riconoscimento della dignità di lingua al sardo è arrivato in tempi recentissimi e da quel che ne so io non esiste un vero bilinguismo.
    Dunque io personalmente appoggio totalmente le istanze indipendentiste dei compagni sardi consapevole che debba essere alla fine il popolo a decidere.
    Detto questo da comunista nazionalitario ti faccio presente che l'internazionalismo della lotta comunista non viene certo inficiato dalle istanze di lotta di liberazione nazionale. Dunque non vedo nessun problema o controsenso internazionalista in gruppi come AMPsI.

    A luta continua

  3. #3
    Forumista senior
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    Concordo con l'analisi sulla storia della sardegna postunitaria, che è poi la storia del sud ( anche se avrà le sue specificità ).
    Il punto, per me, è però un altro. Mi pongo la domanda: posto che vi sono 150 anni di storia unitaria alle spalle, posto che i sardi parlano l'italiano, hanno votato per le istituzioni nazionali partecipando a una vita civile che ( anche se non amo di certo la democrazia liberlborghese) ha conusciuto lotte comuni solidale e fraterne nel territorio italiano.Vista l'enormità di sardi sparsi per la pensiola continentale e l'integrazione territoriale tra sardegna e continente, perché disperdere le energie versa la lotta per l'indipendentismo, invece di pretendere di essere italiani a pieno titolo ? E di costruire una nazione ( che ha già una struttura politica consolidabile nonché un potenziale sviluppo di un senso comunitario condiviso ) , quella italiana su delle basi nuove , sul riconoscimento delle specificità di ciascuno, con la valorizzazione del meraviglioso patrimonio culturale che appartiene alla nostra penisola.
    Mi piacerebbe sentir dire a un sardo di essere orgoglioso di essere sardo e italiano, di un'Italia , libero indipendente , socialista e sovrana.



    concordo con l'analisi sulla storia
    d

  4. #4
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    Predefinito

    Ciao terraeamore, ti ripondo con estrema disponibilità prendendo atto della tua sobrietà e della tua buona fede.

    Non posso che iniziare facendoti notare la superficialità di fondo o la vera e propria infondatezza di molte delle cose che dici.
    Per esempio affermi di considerare "la Sardegna un luogo storicamente appartenente alla nostra nazione politicamente costituita ( nel bene e nel male ) e considero che non vi è,in atto una repressione culturale e etnica dei sardi per la quale le istanze di indipendenza culturale e tradizionale siano impossibilitate ad esprimersi".
    Al contrario storicamente, culturalmente, linguisticamente ed etnicamente, per dirla come Antonio Simon Mossa, il padre dell'indipendentismo socialista e rivoluzionario sardo moderno, "non ne abbiamo colpa e potrà anche essere la nostra totale rovina, ma non siamo italiani e non potremo mai esserlo". La Sardegna è una Nazione che non ha nè meno nè più dignità di tutte le altre Nazioni dell'Europa e del mondo, ma solo la "colpa" (comune con corsi e baschi) di avere un popolo e un territorio molto più piccoli di quelli delle nazioni che nel corso dei secoli ci hanno dominato.
    Poi quando affermi che non è in atto, nei nostri confronti, una repressione culturale e etnica affermi l'assurdo e involonatariamente, credimi, arrivi ad offendere me e tutti i sardi con un minimo di coscienza a cui fin dalla nascita nelle scuole, nelle tivù e nei giornali è negata la propria lingua, folklorizzata la propria cultura, nascosta o mistificata la storia, occupato militarmente, da stranieri di mezza Europa e non solo, il territorio.
    Quindi renditi conto che quando proproni "che tutti i comunisti comunitaristi sardi possano collaborare con i comunisti di tutta l'Italia per avere un Italia indipendente dallo strapotere multinazionale, dagli Stati Uniti, dal capitalismo, dal liberalismo, nel progetto di una repubblica socialista federata e solidale" (a parte il fatto che neanche esistono attalmente in Sardinnya forze indipendentiste organizzate che si definiscono comunitariste), potrai al massimo ottenere che un compagno comunista e sardo conseguente, argomentando con educazione e disponibilità, ti risponda "no grazie". Perchè scusa, siamo mica fessi noi sardi che dobbiamo aiutare gli italiani a conquistare la piena sovranita nazionale e lasciare che la nostra continui a esserci negata dallo stesso stato italiano? Stato socialista mi dirai; ma il socialismo o è garante dell'autodeterminazione nazionale dei popoli o non è. E in Sardinnya tutte le forze più avanzate che lottano per il socialismo vedono il conseguimento dell'indipendenza nazionale come imprescindibile presupposto. Ed è bene che tutte le forze italiane che intendono dialogare e collaborare con il movimento antagonista, anticapitalista e atimperialista sardo prendano atto di ciò, mettendo da parte il nazionalismo sciovinistico e imperialistico involontariamente intrinseco ancora a troppi gruppi della sinistra, anche extraparlamentare purtroppo.
    Per esempio nella tua domanda "Non credete, che posta l'acquisizione di dati storici, e posta la non repressione in atto contro un popolo in quanto tale ( come invece accade altrove nel mondo ) , i compagni sardi dovrebbe stare al nostro fianco nella lotta per la liberazione nazionale italiana e per il comunismo?" ti invito a scorgere lo sciovinismo italico che traspare. Per quale assurdo motivo i comunisti di una comunità con pieni caratteri nazionali come quella sarda dovrebbe lottare per la liberazione nazionale di una nazione straniera e non farlo per la propria!?

    Affermi ancora: "Mi pongo la domanda: posto che vi sono 150 anni di storia unitaria alle spalle, posto che i sardi parlano l'italiano, hanno votato per le istituzioni nazionali partecipando a una vita civile che ( anche se non amo di certo la democrazia liberlborghese) ha conusciuto lotte comuni solidale e fraterne nel territorio italiano."

    I 150 di appartenenza allo stato italiano sono una insignificante briciola di storia. Abbiamo passato secoli e secoli sotto gli spagnoli e questo non fa do noi degli spagnoli. Il fatto che "i sardi parlano l'italiano" è dovuto alla etnocida coloniazzazione linguistica e culturale, che nei grandi centri è purtroppo in una fase avanzata.
    Ma scusa fammi capire, se la storia fosse andata diversamente e i tedeschi fossero rimasti in Italia e il tuo popolo parlasse come lingua ufficiale il tedesco da 60 anni, tu ti sentiresti tedesco e rinuncieresti a lottare per l'indipendenza della tua Nazione perchè da 60 anni ti viene imposto il tedesco o perchè molti italiani assorbiti dal sistema colonialistico votano per il parlamento tedesco!?
    E se un comunista tedesco ti proponesse, come tu stai facendo con i sardi, di non "diperere le energie" e lasciar perdere la lotta per la liberazione nazionale della tua terra, di sentirti tedesco e di lottare insieme per una Germania libera, unita, federale e socialista, in cui vengano risettate le particolarità dei pur tedeschissimi italiani, tu cosa risponderesti?

    "perché disperdere le energie versa la lotta per l'indipendentismo, invece di pretendere di essere italiani a pieno titolo?"
    Allora dato che alla fine voi siete una colonia americana, perchè anche tu invece di continuare a parlare di sovranità nazionale italiana, non pretendi di essere americano a pieno titolo e lotti con l'internazionalistissimo popolo americano per il comunismo!?

    "E di costruire una nazione ( che ha già una struttura politica consolidabile nonché un potenziale sviluppo di un senso comunitario condiviso ) , quella italiana su delle basi nuove , sul riconoscimento delle specificità di ciascuno, con la valorizzazione del meraviglioso patrimonio culturale che appartiene alla nostra penisola. "

    Appunto. Alla vostra penisola.
    Non ho il complesso di inferiorità di farlo mio perchè è meraviglioso come dici.

    "Mi piacerebbe sentir dire a un sardo di essere orgoglioso di essere sardo e italiano".
    Se avesse padre sardo e madre italiana o viceversa nulla di male, in caso contrario (apparte che sarebbe un castroneria come se uno che è cinese al 100% affermasse di essere cinese e giapponese) sarebbe un traditore e con i traditori prima o poi i conti si regolano sempre.

    Spero di aver contribuito a farti cambiare idea. Accettare quanto ho scritto si chiama internazionalismo, negarlo piaccia o meno è sciovinismo italico mascherato da cosmopolitismo spicciolo.

    Patria soberana o morti!
    Fintzas a s'Indipendentzia et a su Sotzialismu!
    SOTZIALISMU! INDIPENDENTZIA!

  5. #5
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    Comunque visto che i fatti spiegano molto meglio di migliaia di parole invito Terraeamore a guardare la discussione sul Dal Molin in questo forum. Vedrà che c'è anche il comunicato di adesione dei comunisti nazionalitari di A Manca Pro S'Indipendentzia.
    I compagni sardi hanno ribadito che la loro adesione si pone in un ottica di lotta internazionalista di concerto con i compagni italiani.
    Questo credo possa in parte rispondere ad alcuni tuoi interrogativi.

    A luta continua

  6. #6
    no parri berus
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    De sa Marmilla Po s'Indipendentzia de sa Natzioi Sadra!
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    Citazione Originariamente Scritto da terraeamore Visualizza Messaggio
    Non credete che ( fermo restando ,come ho delineato nel mio messaggio di presentazione che, sono a favore della valorizzazione delle culture nazionali o regionali locali dentro federazioni soidaristiche al 100 per 100 ) porre la lotta sarda contro la repressione politica dei movimenti popolari e contro la subalternità storica dell'isola a livello economico come lotta contro lo stato italiano, sia limitato e limitante ? Voglio dire, considero la Sardegna un luogo storicamente appartenente alla nostra nazione politicamente costituita ( nel bene e nel male ) e considero che non vi è,in atto una repressione culturale e etnica dei sardi per la quale le istanze di indipendenza culturale e tradizionale siano impossibilitate ad esprimersi. Premettendo che la mia solidarietà è tutta per i compagni sardi perseguiti senza ragioni e con violenze innecessarie, penso che tutti icomunisti comunitaristi sardi possano collaborare con i comunisti di tutta l'Italia per avere un Italia indipendente dallo strapotere multinazionale, dagli Stati Uniti, dal capitalismo, dal liberalismo, nel progetto di una repubblica socialista federata e solidale.
    Non credete, che posta l'acquisizione di dati storici, e posta la non repressione in atto contro un popolo in quanto tale ( come invece accade altrove nel mondo ) , i compagni sardi dovrebbe stare al nostro fianco nella lotta per la liberazione nazionale italiana e per il comunismo ?

    viva l'unità
    viva il comunismo
    viva la sobrietà

    a voi la parola .
    dal momento in cui un popolo sceglie la via dell'indipendenza significa che ha superato quei limiti e quelle barriere (come nel nostro caso) che ostacolano e confondono la propria identità. senza una piena coscienza di se stessi,della propria storia e del proprio popolo si potrebbe fare l'errore di cadere nel tuo tranello..(senza niente contro di te ci mancherebbe) cioè quello di abbandonare la lotta del proprio popolo per prender parte ad un altra lotta che come logica non esplicita nessuna sovranità del popolo sardo ma al contrario lo continua ad includere all'interno di uno stato che oggi noi riteniamo occupante,portatore di morte,castratore e colonizzatore.
    è proprio la storia a dirci che ,come ha ricordato il fratello Guardia Arrubia, non siamo italiani e non potremo mai esserlo (a.s. mossa) perchè la storia, interpretata da liberi sardi pensatori ci fa capire e ci fa liberare la coscienza dando un senso alla nostra esistenza e alla nostra vera identità che tutt'oggi viene confusa,maltrattata e spesso calpestata dagli stessi sardi che vivono con l'ossessione,con manie di inferiorità, con paure che non sono altro che il risultato di tanta colonizzazione culturale.
    sa libertade de tottusu !

  7. #7
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    Intervengo un po' OT, ma sarebbe interessante che i compagni nazionalitari sardi portassero il loro contributo a questa discussione: Si può essere nazionalisti di Sinistra?

    Un caro saluto

  8. #8
    Omia Patria si bella e perduta
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    Citazione Originariamente Scritto da Outis Visualizza Messaggio
    Intervengo un po' OT, ma sarebbe interessante che i compagni nazionalitari sardi portassero il loro contributo a questa discussione: Si può essere nazionalisti di Sinistra?

    Un caro saluto
    Andate andato.....così avrete il piacere di essere additati come infiltrati fascisti
    Comunque, complimenti a Guardia Arrubia per il suo intervento!

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da Outis Visualizza Messaggio
    Intervengo un po' OT, ma sarebbe interessante che i compagni nazionalitari sardi portassero il loro contributo a questa discussione: Si può essere nazionalisti di Sinistra?

    Un caro saluto

    Ho visto la discussione per sommi capi e debbo dire che ero tentato di intervenire ma ho preferito stavolta astenermi dato che come sempre tutto si è traformato presto in un guazzabuglio di stronzate da parte dei soliti fenomeni parastatali.

    P.S. Alla fine non ho resistito nemmeno stavolta...
    A luta continua

  10. #10
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    Per quanto da sardista condivida solo in parte quanto dice guardia arrubia, dico che è la parte più importante....... E all'amico terraeamore suggerisco di studiare, ma studiare davvero tanto per avvicinarsi a capire l'indipendentismo sardo. Vorrei sapere poi cosa significa "storicamente appartenente alla nazione ".... Intanto, l'italia è uno stato, la sardegna è una nazione.
    E storicamente un cavolo, per i motivi che ti ha detto guardia arrubia ed anche per un altro che pochi conoscono e che la dicono lunga sulla reale considerazione dell'italia, e prima dei savoia riguardo ai sardi che affamavano e sfruttavano. Il tentativo di scambiare la Sardegna con la Corsica da parte di cavour, tentativo che andò male perchè i francesi, per quanto interessati, non lo ritennero conveniente.....
    Studia, studia... e poi intervieni.
    Poi......................

 

 
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