"C'è una prima questione che voglio sottolineare. Per me e per gli italiani esiste un solo Parlamento che i cittadini eleggono, ha due Camere e la sede è a Roma. Perciò non c'è un Parlamento del Nord e quello della Lega a Vicenza di sabato scorso lo definirei un convegno. Questo è un punto serio e fermo". Così il ministro per le RiformeVannino Chiti, intervistato da Affari all'indomani della riapertura da parte del Carroccio del cosiddetto Parlamento del Nord.
Fatta la premessa, però, l'esponente dei Ds non chiude al dialogo con Bossi. "Mi pare di capire - spiega Chiti - che ci sia nel gruppo dirigente della Lega ancora un atteggiamento tattico, che tende a contrattare, in particolare con Berlusconi e con Forza Italia, il tema della legge elettorale. Chiedendo che non ci siano doppiezze rispetto al referendum. Mi sembra, però, che nel corpo della Lega emerga con maggior forza un'insoddisfazione nei confronti di questi anni di esperienza con la destra. Un malessere per il fatto che la Lega sia stata una sorta di costola organica alla destra, avendo smarrito certe ragioni legate all'impegno sul federalismo e a un nuovo rapporto tra lo Stato e le autonomie regionali. E questi sono fatti, non tattica".
Il ministro per le Riforme entra poi nel dettaglio. E spiega: "Per quanto ci riguarda abbiamo comunque intenzione, non per compiacere questo o quel partito ma perché così è scritto nel programma di governo, di andare avanti sull'attuazione del Titolo V della Costituzione. Il governo ha già compiuto atti precisi: la conferenza Stato-regioni-città e il codice delle autonomie locali. Inoltre stiamo lavorando per presentare entro marzo una proposta di federalismo fiscale. E' in atto un confronto tra l'esecutivo e le regioni. Il ministro dell'Economia, Padoa Schioppa, ha già inviato un documento alle regioni, le quali hanno avanzato osservazioni e impostazioni anche alternative. Su questi temi c'è l'intenzione di lavorare e di mantenere gli impegni. Così come lavoriamo per presentare una proposta di linee guida per una nuova legge elettorale, con singole innovazioni alla Costituzione".
"Nel merito e in modo trasparente - sottolinea Chiti - ci confronteremo con la Lega e con tutte le opposizioni. Se ci sarà una convergenza e la volontà di discutere e di dare un contributo c'è la nostra disponibilità affinché ciò avvenga. In questo modo intendiamo muoverci per quanto riguarda le regole comuni. Come appunto la legge elettorale e l'attuazione del Titolo V".
Poi il segnale preciso al Carroccio. "Dopo cinque anni in cui si è fatto un gran parlare ma di riforme concrete non si è visto niente, il lavoro su questo terreno è ripreso con dei fatti precisi. La nostra non è tattica, vogliamo confrontarci con le opposizioni. E vedo che la Lega anche a livello nazionale, ovvero nel Parlamento che conta, ha atteggiamenti diversi. Alla Camera sembra volere un confronto nel merito delle scelte e sembra interessata a un percorso verso una nuova legge elettorale; mentre al Senato esiste un inquadramento ferreo della Lega all'interno della coalizione di destra e spesso il Carroccio svolge il ruolo di battistrada dell'opposizione. Si tratta di una contraddizione".
Il ministro della Quercia aggiunge: "Mi auguro nell'interesse del nostro Paese che nella Lega si rafforzino e prevalgano le impostazioni di chi non vuole essere una componente organiga del Centrosinistra o del Centrodestra, bensì un movimento che possa confrontarsi con i vari governi che ci sono. Il tutto senza scadere in separatismi e secessioni che non hanno fondamento e possibilità, ma perseguendo in modo serio il federalismo e il tema della rappresentanza territoriale. Così come avviene in Spagna, dove esistono movimenti a cui la Lega avrebbe potuto ispirarsi nell'interesse nazionale e come capacità di innovazione del Paese".
Chiti esamina a fondo la situazione interna al Carroccio. "Mi ha colpito molto quanto ha detto il consigliere trentino della Lega Erminio Boso a Vicenza (caro Bossi, Berlusconi è tuo amico ma non mio amico, ndr). Sono affermazioni che confermano l'uscita di scena di tanti esponenti della Lega vicini a queste impostazioni e, di fatto, viene confermato un malessere profondo. In cinque anni di governo della destra non c'è stata alcuna riforma del Titolo V. Per cinque anni neanche una virgola".
E se la Lega diventasse un partito alla catalana, quindi non organico a nessuna delle due coalizioni, fin dove potrebbe spingersi il rapporto con il Centrosinistra? "La politica è fatta di passi concreti e abbiamo la necessità di un sano realismo", risponde il ministro per le Riforme. "Oggi, ciò che è pensabile, è vedere chi è disponibile ad avviare un dialogo e un confronto in Parlamento, sia sul federalismo sia sulla legge elettorale. E il confronto lo vogliamo con tutti. Un tempo, ad esempio, la Lega parlava di liberalizzazioni; ora invece sembra avere il freno tirato su questo argomento. Poi, se domani il Carroccio cambiasse e si ispirasse a posizioni come quelle presenti nella realtà spagnola, allora potrebbe esserci alla luce del sole un dialogo anche su vari temi".
Chiti pensa a "un movimento che si confronti con i governi che hanno vinto le elezioni, di Centrodestra o di Centrosinistra, a partire dal radicamento territoriale. I movimenti autonomisti anziché essere organici a una delle due coalizioni si misurano con esse. Vedremo poi se avverrà ciò o addirittura di più. Oggi si parla di confronto. Ma ripeto, vedo alla Camera una Lega che si caratterizza con una volontà di dialogo, mentre al Senato c'è un inquadramento che fa svolgere al Carroccio il ruolo di battistrada fedele dell'opposizione di destra".
E infine un messaggio diretto a Umberto Bossi... "Non parli di secessione o di Stato schivista, un'assurdità nell'Italia democratica di oggi. Piuttosto si misuri e si confronti con il governo sia sul federalismo sia sulla legge elettorale, senza pregiudiziali nel merito e senza subalternità a una coalizione che spesso ha relegato la Lega a un ruolo marginale".
((dal sito libero.it)
complimenti a chiti,,,come (ex) elettrice leghista mi ha fatto sentire proprio una cogliona!!! sara anche interessato,,,ma sui ''successi'' di bossi e soci negli ultimi anni come si fa a dargli torto??