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Blitz antiterrorismo, Amato: attivi focolai brigatisti
lunedì, 12 febbraio 2007 3.48
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MILANO (Reuters) - Le forze dell'ordine sono state impegnate questa mattina in una vasta operazione contro un gruppo eversivo di stampo brigatista che ha portato a 15 arresti nel nord d'Italia, secondo quanto riferito dalla polizia.
Il blitz ha permesso di prevenire con molta probabilità "un attentato brigatista" e dimostra che in Italia vi sono "focolai brigatisti non ancora rimossi", ha commentato in una nota il ministro dell'Interno Giuliano Amato.
"E' in corso una vasta operazione antiterrorismo ... (contro) indagati accusati di appartenere ad una formazione eversiva di stampo marxista-leninista", si legge nel comunicato diffuso dall'ufficio del direttore dell'Ucigos, il prefetto Carlo De Stefano.
Secondo fonti giudiziarie, sono state eseguite 15 ordinanze di custodia cautelare per reati che vanno dall'associazione a delinquere finalizzata al terrorismo alla partecipazione a banda armata, fra Milano, Torino, Padova e Trieste e varie perquisizioni sono ancora in corso sia nel capoluogo lombardo che in altre città del nord Italia. In totale gli indagati sono una settantina.
A quanto si apprende da fonti legali, l'accusa ruoterebbe intorno a una pubblicazione che avrebbe tentato di ricompattare una vecchia colonna delle Brigate Rosse.
Tra gli arrestati, secondo fonti giudiziarie, c'è Alfredo D'Avanzo, 49 anni, ritenuto dagli investigatori uno dei leader di un gruppo chiamato Seconda posizione, già fermato a Parigi nel 1998, poi rimesso in libertà dall'autorità giudiziaria francese e infine condannato in Italia a 10 anni di carcere per rapina a mano armata.
"FORTE PERICOLOSITÀ"
"Probabilmente questa volta siamo riusciti a prevenire un attentato brigatista. E lo abbiamo fatto grazie a due anni di indagini", ha detto il ministro dell'Interno Giuliano Amato, riferendosi alla maxioperazione in una nota diffusa dal Viminale. "Per mesi i componenti di questa colonna brigatista sono stati sottoposti non solo a intercettazioni, ma anche a controlli ravvicinati quotidiani, facendo emergere prove sufficienti per arrivare al loro arresto", ha aggiunto il ministro.
Secondo fonti giudiziarie, infatti, la Digos è in possesso di filmati che ritraggono alcuni degli arrestati mentre sono impegnati in esercitazioni paramilitari con pistole e fucili in una località di campagna.
Il Viminale è convinto che non si tratti quindi di una semplice banda di esaltati, ma di una vera "organizzazione strutturata e di forte pericolosità" che dimostrerebbe come il fenomeno del terrorismo di stampo politico sia ancora attivo in Italia.
"L'azione di oggi testimonia la presenza nel Paese di focolai brigatisti non ancora rimossi. Questo che abbiamo sgominato, lo sappiamo, non è l'ultimo", ha aggiunto Amato.