se anche vi fosse indicata sarebbe valevole a nulla la previsione, perchè il diritto è regola di sostanza e non lemma esornativo, e la sostanza prescinde dalla lingua di espressione. Se la lingua italiana mutasse non sarebbe la costituzione a fermarla. Il diritto è parola, non ingabbia le parole.
Stupida la posizione di chi la vuole, altrettanto di chi non la vuole, essendo mera clausola di stile. Se poi si intende che debbano essere bandite le indicazioni in altre lingue, gli interpreti pubblici, le previsioni particolari della nostra legislazione si è pure xenofobi, oltre che stupidi, ma non credo sia il caso di "er pecora", anche se non ho letto la proposta.