Bravo! Non se ne può più di questi dirigenti milionari filo usa ed anticomunisti!
Sveglia compagni di Rifondazione, dei Comunisti italiani, dei Verdi!
OPPOSIZIONE TOTALE AI VELTRONI, VIOLANTE, VESPA!
DEMOCRAZIA! COMUNISMO! W TITO! W LA YUGOSLAVIA! GIUSTIZIA PER CARLO GIULIANI E PER I SEQUESTRATI E TORTURATI A GENOVA!
NO USA! NO NATO! NO ONU! NO ALL'EUROPA DELLA BORGHESIA!
"Di fronte ad una razza inferiore e barbara come la slava, non si deve seguire la politica che dà lo zuccherino, ma quella del bastone. I confini dell'Italia devono essere il Brennero, il Nevoso e le Dinariche: io credo che si possano sacrificare 500.000 slavi barbari a 50.000 italiani". -
Benito Mussolini, 1920
Tra l'altro è curioso come la razza slava sia inferiore quando le sgnacchere croate son tutte gran belle ragazze alte 1,80 m.
Ci si dovrebbe stupire di trovare sul fronte antinazionale sempre la solita accozzaglia di marxisti, internazionalisti e padanisti?
di chi parli ?ai figli dei foibati e agli antifascisti che scapparono da Mussolini e furono internati nei gulag di stalin secondo la toria del socialfascismo...
vi sono dati, cifre, nomi e studi molto chiari che da anni hanno fatto luce, con rigore e metodo storiografico sulla vicenda delle violenze sul confine orientale (se parliamo di foibe..allora lo facciamo da un punto di vista serio...dando la paternità del fenomeno a chi lo ha battezzato..cioè i fascisti italiani che , quelli certamente, hanno riversato nelle gole del carso tanti innocenti jugoslavi (slavi del sud..nè sloveni nè croati.) )
Vi sono dati, cifre e nomi dimenticati perchè sulal questione del confine orientale hanno fatto storia con la pubblicistica dei reduci di salò e dei fascisti triestini.Una cosa indegna
I cosiddetti infoibati erano un numero risibile (per il contesto) di spie, collaboratori, delatori (la banda di Collotti dell'ispettorato speciale di trieste aveva messo in piedi un giro immenso di spie pagate...la delazione di presunti amici di tito o di comunisti era la prima fonte di reddito in quel periodo nelle zone di trieste..MA LE SAPETE QUESTE COSE ?..poi GUARDA UN PO'..QUALCUNO VOLA NELLA FOIBA...UH CHE SCANDALO !!!!)
Questo sono state le foibe
tutto quello che sentite semplicemente non è vero
ma quli vittime italiane quale lutto..
per qualche fascista fatto fuori in una guerra di liberazione dal fascismo ?
Davvero...il mondo letto al contrario dopo il 1989 !!!
...
Il fatto che ti attacchino con beceri insulti non fa che dimostrare che
hai ragione. Non ti arrendere.
Qualcuno che sa dei 4 lager italiani in Iugoslavia dove morirono circa
450.000 Serbi e Croati, o dei 1200 e passa criminali di guerra
Italiani che furono salvati dalla legittima estradizione richiesta dalla
Iugoslavia, o della portata degli eccidi fascisti in Etiopia ed in
Spagna esiste ancora.
Questi credono di aver fatto un affare a riaprire la questioncella
sui 30.000 infoibati ... non sanno che questo prelude all'apertura
dei segreti di stato sui criminali di guerra italiani.
Se ne vedranno delle belle ...
Tedeschi dei Sudeti
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Tedeschi dei Sudeti (Sudetendeutsche), nome dato alle popolazioni tedesche che fino alla seconda guerra mondiale popolavano la zona dei Sudeti e, per estensione, a tutti i tedeschi che vivevano lungo le zone di confine dell'attuale Repubblica Ceca.
Indice
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* 1 Dal Medioevo alla prima guerra mondiale
* 2 Il biennio 1918-1919
* 3 Tra le due guerre
* 4 La Conferenza di Monaco e la seconda guerra mondiale
[modifica] Dal Medioevo alla prima guerra mondiale
A partire dal tardo Medioevo (XIII e XIV secolo) la regione a cavallo dei Sudeti fu colonizzata prevalentemente da popolazioni tedesche, che varcando le montagne da tre lati del del quadrilatero boemo fecero arretrare l’elemento ceco verso la zona collinare.
La massiccia presenza tedesca in Boemia derivante da questa immigrazione per lungo tempo non fu causa di attriti nella regione in quanto il regno di Boemia faceva comunque parte dell’Impero Asburgico. Solo a metà del XIX secolo, con l’avvento dell’epoca degli stati nazionali, si cominciò a porre la “questione boema”.
Alle spinte nazionaliste ceche, tendenti ad una autonomia linguistica e politica, fece da contrappeso una rigida politica di germanizzazione a Praga e nelle principali città boeme e morave, in cui pure vivevano forti minoranze tedesche. Fu in questo contesto, quindi in epoca piuttosto recente, che si cominciò a parlare di Tedeschi dei Sudeti (Sudetendeutsche) per designare la popolazione germanofona sparpagliata lungo le fasce di confine della Boemia e della Moravia, e di Territorio dei Sudeti (Sudetenland) per riferirsi alla zona abitata da queste comunità.
In realtà, il cosiddetto territorio dei Sudeti non era altro che una sottile e irregolare fascia di confine, priva di alcuna tradizione politico-amministrativa e tantomeno di un capoluogo culturale di riferimento. Si trattava piuttosto di un insieme di frange protundenti dalle rispettive regioni confinanti di lingua tedesca (Baviera, Sassonia, Slesia, Austria), delle quali rispecchiavano le caratteristiche e a cui a maggior titolo sarebbero dovute essere accomunate.
[modifica] Il biennio 1918-1919
All’indomani della sconfitta degli Imperi Centrali nella prima guerra mondiale e al principio della dissoluzione dell’impero austro-ungarico, tra i mesi di ottobre e novembre 1918, i deputati di lingua tedesca al Parlamento di Vienna proclamarono la repubblica dell’Austria Tedesca (Deutschösterreich, l’attuale Austria) e dichiararono in essa riuniti tutti i territori ex asburgici di lingua tedesca.
La così delineatasi repubblica austriaca fu suddivisa in province, delle quali due rappresentavano le popolazioni germanofone fino ad allora vissute lungo il confine con l’impero di Germania:
* Boemia Tedesca (Deutschböhmen), 14.496 kmq, con 2.230.000 tedeschi e 116.000 cechi, nella parte nordoccidentale della Boemia, al confine con la Baviera e la Sassonia;
* Territorio dei Sudeti (Sudetenland) in senso stretto, 6.534 kmq, con 647.000 tedeschi e 25.000 cechi, nella parte nordorientale della Boemia e in Moravia, al confine con la Slesia.
In seguito all’insediamento dei governi locali le due province suddette furono soggette ad occupazione, talvolta violenta, da parte di unità militari ceche e le autorità fuggirono in esilio; ne seguirono mesi di sanguinose rivolte.
Col trattato di pace di Saint-Germain (1919) l’intera Boemia venne infine assegnata allo stato cecoslovacco: le potenze vincitrici preferirono quindi salvaguardare l’unità storica e amministrativa della regione (i cui confini erano immutati da parecchi secoli) anziché procedere ad una divisione territoriale secondo il principio delle nazionalità. Se si fosse proceduto secondo quest’ultimo criterio, la Germania e in misura minore l’Austria, in quanto stati confinanti, avrebbero beneficiato di una tale spartizione.
Si chiuse così il travagliato biennio 1918-1919, dopo il quale per la prima volta nella storia i tedeschi della Boemia si trovarono al di fuori dei confini delle nazioni di lingua tedesca (Austria e Germania) e divennero una minoranza linguistica nella neonata Cecoslovacchia.
Questa vistosa deroga al principio dell’autodeterminazione dei popoli (stabilito dal presidente americano Woodrow Wilson nei suoi famosi Quattordici Punti) fu decisa come misura punitiva nei confronti della Germania uscita sconfitta dal conflitto, del quale quest’ultima era stata riconosciuta ufficialmente responsabile dal Trattato di Versailles. In secondo luogo, le potenze dell’Intesa avevano concepito la Cecoslovacchia in funzione di baluardo antitedesco e vollero garantire alla nuova democrazia un territorio dotato di chiari confini naturali e quindi più facilmente difendibile.
[modifica] Tra le due guerre
Nel 1919 i tedeschi dei Sudeti, pur rappresentando il secondo gruppo etnico più popoloso della Cecoslovacchia (superiore per numero persino agli slovacchi), non ottennero lo status di nazione riconosciuta: ciò portò ad ulteriore malcontento della popolazione di lingua tedesca, che sempre meno si sentì integrata nel nuovo stato, e in definitiva ad un crescente attrito con la maggioranza ceca.
Nell’ottobre 1933 Konrad Henlein fondò il partito dei tedeschi dei Sudeti: creato in principio per dare una voce alle istanze autonomistiche locali (preoccupate dalla crescente presenza ceca nei territori germanofoni), il partito finì col diventare il ramo cecoslovacco del partito nazionalsocialista tedesco, che ertosi a paladino dei diritti dei tedeschi dei Sudeti trovò una facile giustificazione alle proprie pretese di espansione territoriale.
[modifica] La Conferenza di Monaco e la seconda guerra mondiale
Nel 1938 Henlein fu incaricato da Hitler di avanzare pretese inaccettabili in nome dei tedeschi dei Sudeti, con lo scopo di aumentare la tensione interna e di destabilizzare la fragile democrazia cecoslovacca, affinché i Sudeti potessero “ritornare nel Reich” (heim ins Reich).
Quando il governo ceco, sotto crescente pressione, venne a sapere che la Germania si stava preparando ad un’invasione, decretò la mobilitazione generale, cui Hitler rispose facendo altrettanto. Per scongiurare la guerra, Mussolini si offrì di mediare e così Germania, Gran Bretagna e Francia si riunirono alla Conferenza di Monaco del 29 settembre 1938; la Cecoslovacchia, che non venne nemmeno invitata alla discussione, fu sacrificata per il bene della pace e le richieste di Hitler di annessione del territorio dei Sudeti vennero accettate da Francia e Gran Bretagna che, a norma di precedenti trattati, avrebbero dovuto invece farsi garanti dell’integrità territoriale cecoslovacca.
Seguirono pochi mesi finché, con l’invasione nazista della Cecoslovacchia (15 marzo 1939), fu costituito il Protettorato di Boemia e Moravia. Il Territorio dei Sudeti divenne un Gau [unità amministrativa della Germania in epoca nazista con capoluogo Reichenberg (ceco: Liberec) e Gauleiter (comandante del Gau) Konrad Henlein.
In seguito alla sconfitta tedesca nel secondo conflitto mondiale il Sudetenland venne restituito alla Cecoslovacchia e la popolazione di lingua tedesca dei Sudeti venne espulsa in massa. In questo modo circa tre milioni di profughi si riversarono nella Germania postbellica e furono rimpiazzati da cechi e slovacchi.
Oggi gli ex territori di lingua tedesca dei Sudeti fanno parte della Repubblica Ceca.
Chi scatena e perde le guerre deve solo tacere e non continuare a rinvangare il passato.