Leggendo quel che dice mons. Plotti vescovo di Pisa qui:
http://www.politicaonline.net/forum/...d.php?t=322341
mi "obbliga" a fare un ulteriore approfondimento sul concetto della PASTORALE.....cioè, di questa NUOVA EVANGELIZZAZIONE quasi che vivessimo in una NUOVA CHIESA DISSOCIATA DAL SUO PASSATO.......
Va di moda parlare di EVANGELIZZAZIONE al punto tale che molti cattolici non hanno neppure capito di cosa si parla o peggio....ne parlano senza aver mai sfogliato una enciclica......mons. Fisichella auspica che chi vuole insegnare alla Chiesa il suo mestiere (parlando di cattolici laici) abbia almeno letto il catechismo.......orbene....io mi chiedo se taluni vescovi abbiano almeno letto quello che scrive il Papa........
(N.B. non è una critica a mons. Fisichella, al contrario....è un sostenere il suo appoggio al NO sui Pacs mascherati dai DI.CO)
Analizziamo allora alcuni aspetti, sempre che siate interessati all'argomento:
1) chi governava negli anni '70 le Diocesi e perchè non hanno fatto nulla per frenare la deriva cattolica?
2) Paolo VI al termine della sua vita, alla fine anni '70 disse esplicitamente di essersi sentito TRADITO DALL' AC.....infatti grazie a loro (Andreotti, Scalfaro, Fanfani e compagnia) passarono aborto e divorzio....... DOVE STAVANO I VESCOVI?
3) nell'anno 2000, anno del Giubileo......in Italia ben 15 vescovi ERANO FAVOREVOLI ALLE DIMISSIONI DEL PAPA........di un Papa malato....rammento ancora LA DISOBBEDIENZA DEI VESCOVI.......poi il miracolo.....dopo il Giubileo dei Vescovi nel quali si rifece NON UNA PASTORALE, MA LA CONSACRAZIONE AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA, ergo UN ATTO DEVOZIONALE E DOTTRINALE.......i vescovi iniziarono finalmente a parlare, seppur timidamente CON UNA VOCE SOLA.... ...
4) Giovanni Paolo II si lamentò più volte CON I VESCOVI di alcune questioni:
a- i sacerdoti non conoscono il latino.......
b- IL MAGISTERO DELLA CHIESA E' IGNORATO DALLE DIOCESI....
c- I DISCORSI DEL PAPA NON VENGONO RIPORTATI NELLA PASTORALE DEI VESCOVI.......
Non dimentichiamo il Venerdì Santo del 2005:
Meditazioni e preghiere del Card. Joseph Ratzinger
http://www.vatican.va/news_services/...crucis_it.html
dalla Terza Stazione:
E nello stesso tempo emerge la natura del nostro orgoglio: la superbia con cui vogliamo emanciparci da Dio non essendo nient’altro che noi stessi, con cui crediamo di non aver bisogno dell’amore eterno, ma vogliamo dar forma alla nostra vita da soli. In questa ribellione contro la verità, in questo tentativo di essere noi stessi dio, di essere creatori e giudici di noi stessi, precipitiamo e finiamo per autodistruggerci. L’abbassamento di Gesù è il superamento della nostra superbia: con il suo abbassamento ci fa rialzare. Lasciamo che ci rialzi. Spogliamoci della nostra autosufficienza, della nostra errata smania di autonomia e impariamo invece da lui, da colui che si è abbassato, a trovare la nostra vera grandezza, abbassandoci e volgendoci a Dio e ai fratelli calpestati.
Dall'Ottava Stazione:
Per questo il Signore ci avverte del pericolo in cui noi stessi siamo. Ci mostra la serietà del peccato e la serietà del giudizio. Non siamo forse, nonostante tutte le nostre parole di sgomento di fronte al male e alle sofferenze degli innocenti, troppo inclini a banalizzare il mistero del male? Dell’immagine di Dio e di Gesù, alla fine, non ammettiamo forse soltanto l’aspetto dolce e amorevole, mentre abbiamo tranquillamente cancellato l’aspetto del giudizio? Come potrà Dio fare un dramma della nostra debolezza? – pensiamo. Siamo pur sempre solo degli uomini! Ma guardando alle sofferenze del Figlio vediamo tutta la serietà del peccato, vediamo come debba essere espiato fino alla fine per poter essere superato. Il male non può continuare a essere banalizzato di fronte all’immagine del Signore che soffre. Anche a noi egli dice: Non piangete su di me, piangete su voi stessi… perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?
Dalla Nona Stazione:
Che cosa può dirci la terza caduta di Gesù sotto il peso della croce? Forse ci fa pensare alla caduta dell’uomo in generale, all’allontanamento di molti da Cristo, alla deriva verso un secolarismo senza Dio. Ma non dobbiamo pensare anche a quanto Cristo debba soffrire nella sua stessa Chiesa? A quante volte si abusa del santo sacramento della sua presenza, in quale vuoto e cattiveria del cuore spesso egli entra! Quante volte celebriamo soltanto noi stessi senza neanche renderci conto di lui! Quante volte la sua Parola viene distorta e abusata! Quanta poca fede c’è in tante teorie, quante parole vuote! Quanta sporcizia c’è nella Chiesa, e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a lui! Quanta superbia, quanta autosufficienza! Quanto poco rispettiamo il sacramento della riconciliazione, nel quale egli ci aspetta, per rialzarci dalle nostre cadute! Tutto ciò è presente nella sua passione. Il tradimento dei discepoli, la ricezione indegna del suo Corpo e del suo Sangue è certamente il più grande dolore del Redentore, quello che gli trafigge il cuore. Non ci rimane altro che rivolgergli, dal più profondo dell’animo, il grido: Kyrie, eleison – Signore, salvaci (cfr. Mt 8, 25).
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QUESTA E' LA VERA PASTORALE....se di pastorale della Chiesa vogliamo parlare.....al contrario mi chiedo e vi chiedo:
da dove hanno attinto invece, molti vescovi, una pastorale BONISTA, SUPERFICIALE, STERILE....CHE HA PORTATO AD UNA SCOLLATURA FRA I CATTOLICI NELLA CHIESA DI OGGI CON I CATTOLICI DEL PASSATO?.. ..
Cocluse con queste parole la Via Crucis Giovanni Paolo II nel 2005:
L’adorazione della Croce ci rimanda ad un impegno al quale non possiamo sottrarci: la missione che San Paolo esprimeva con le parole "Completo quello che manca nella mia carne ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa" (Col 1, 2-4). Offro anch’io le mie sofferenze, perché il disegno di Dio si compia e la sua parola cammini fra le genti. Sono a mia volta vicino a quanti, in questo momento, sono provati dalla sofferenza. Prego per ciascuno di loro.
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ed oggi devo sentirmi dire la stessa cosa NON DA UN VESCOVO, MA DA UN LAICO SINDACALISTA (Pezzotta) che dice:
Quella cattolica è un’identità pre-formativa, dalla quale non si può prescindere. E da cristiano sono chiamato a dare testimonianza in ogni ambito della mia vita. Il che vuol dire essere pronto, non dico al martirio, ma almeno a pagare qualche prezzo. Il cristiano che non paga prezzi non testimonia.
LA CHIESA E' SEGNO DI CONTRADDIZIONE.. ..questo ci ha insegnato il Concilio di Trento e questo ci sta insegnando ancora il Concilio Vaticano II se la si smettesse di usare questo Concilio come muro di separazione da Trento...... ricordandoci così l'esempio stesso del Cristo in un tempo in cui la Chiesa doveva rispondere alle accuse e allo stesso tempo DIFENDERE LA VERITA'........
QUESTA è LA VERA PASTORALE.......il resto è zizzania, modernismo, progressismo....VELENI PER I FEDELI ........
Fraternamente CaterinaLD
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"Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in Italia e nel mondo intero" (Santa Caterina da Siena)