POLITICA InviaStampaIl leader della minoranza interna della Quercia presenta la sua mozione
al prossimo congresso. Poi fa appello all'unificazione delle sinistre
Ds, Mussi contro il Partito democratico
"Fassino attento potremmo non seguirti"
Fabio Mussi con Piero Fassino
ROMA - "Dobbiamo vincere il congresso, no al partito democratico e no al manifesto presentato nei giorni scorsi". Fabio Mussi ha presentato questa mattina al Teatro Valle a Roma la seconda mozione in una assemblea intitolata 'A sinistra per il socialismo europeo', uno slogan rafforzato dalla rosa che simboleggia appunto il socialismo europeo. Il leader del correntone ha ribadito la sua posizione e ha fatto appello a tutta la sinistra per una riunificazione. Dura la contestazione dei vertici della Quercia da Fassino a D'Alema, così come quella della posizione presa dal governo sulla manifestazione di Vicenza e sul raddoppio della base. Mussi, insieme a Cesare Salvi, ha difeso invece la Cgil, "baluardo della democrazia", e ha pubblicamente ringraziato Lalla Trupia, deputata Ds di Vicenza che ha guidato la contestazione dei parlamentari del luogo.
Quanto al segretario il leader del Correntone è stato chiaro: "Fassino dice: 'tanto poi alla fine verranno tutti'. Piero, innanzitutto ti ricordo che l'adesione è libera, secondo: stai attento alle posizioni serie delle persone serie, quelle che prendono posizione non perché devono o prendere o difendere un incarico".
"I Ds - ha continuato ancora Mussi - sono diventati un gigantesco gioco dell'oca in cui si è tornati al punto di partenza. Occhetto con il suo 16 per cento dovette fare le valigie mentre ora si celebrano i successi di un segretario che ci fa fare il 17,2 per cento". Il ministro dell'Università e della Ricerca ha messo in allerta il leader della Quercia: "Siamo diventati una forza marginale del Paese, siamo oggi un partito degli eletti. Nelle nostre sezioni oggi si discute di più delle liste che della situazione in Medio Oriente".
(18 febbraio 2007)