Valutazioni su manif Vicenza

[resistente71]

C'è poco da aggiungere ai vostri post che sostanzialmente condivido.
Ma sono fortemente convinto che se si fa un po di leva sul sentimento nazionale,la questione è ancora risolvibile.
Se ad esempio si raccogliessero firme per un referendum-cosciente del fatto che sulle questioni internazionali sono pressochè nulli-con un risultato contrario all'allargamento della base,i polititici non potrebbero certo chiudere gli occhi.Lo slogan,molto semplicemente,Identita' nazionale.

[Outis]

C'è poco da aggiungere ai vostri post che sostanzialmente condivido.
Ma sono fortemente convinto che se si fa un po di leva sul sentimento nazionale,la questione è ancora risolvibile.
Se ad esempio si raccogliessero firme per un referendum-cosciente del fatto che sulle questioni internazionali sono pressochè nulli-con un risultato contrario all'allargamento della base,i polititici non potrebbero certo chiudere gli occhi.Lo slogan,molto semplicemente,Identita' nazionale.

Per me non si tratta di dibattere sull'allargamento di una base. Per me si tratta di eliminare tutte le basi straniere (statunitensi) ed internazionali (NATO) dall'Italia. Non so se mi spiego...

[pietro]

Obbligherebbe questi partiti ad essere minimamente seri verso i propri elettori
smettendola di stare con il piede in due staffe..votando per l'allargamento della base Dal Molin in Consiglio dei Ministri e poi sfilando in piazza a Vicenza..Eh no!Almeno il PCI quando faceva ste' cose non era formalmente inserito al Governo..questi si..e vedere Diliberto, Bertinotti e Cento che fano i soliti distinguo tra incarico di partito e incarico governativo fa venire l'orticaria a chiunque abbia un minimo di onesta 'intellettuale.Alora se sono contro la base e la guerra in Afghanistan fuori da questo Governo oppure zitti.

Anche secondo il mio punto di vista quella di vicenza è stata un' ottima manifestazione sia per il numero di consensi che per la civiltà con cui si e svolta la manifestazione.
Per quanto riguarda la strumentalizzazione dei partiti radicali non capisco come possano depotenziare la protesta!
Anche io come te vorrei vedere una presa di posizione più forte e coerente del Prc e dei PDCI , ma cosa risolverebbe?
Potrebbero addirittura creare una crisi di governo , ma la situazione migliorerebbe?
Immaginiamoci in tal caso il risultato di un possibile voto anticipato!!!!

[Sandokan80]

Considerazioni a mio parere da fare sulla manifestazione di Vicenza:
1) assolutamente strumentalizzata ed egemonizzata dalla sinistra radicale parlamentare e dalla CGIL.

Assolutamente!!

2)schizofrenia della stessa sinistra radicale che manifesta a Vicenza ed ora fa la voce grossa (sapendo di poterla fare senza reali possibilità di intervento su Prodi) e parla di referendum e si ritroverà di nuovo nel governo che sta per votare di nuovo sulla missione in Afghanistan dopo le dichiarazioni del governo statunitense che dichiara una OFFENSIVA militare contro la Resistenza proprio in Afghanistan.

Più che schizzofrenia, io direi egemonia così forte da rendere la sinistra due volte "affidabile" perché capace di sostenere la costruzione della base e di metabolizzare le proteste. Questa è una forza incredibile.
Tra l'altro la maggior parte dei manifestanti non è scesa in piazza contro il governo, ma per spostarene a sinistra l'asse..... insomma la logica del bipolarismo è incrollabile.

3)Necessità per le forze comuniste extrasistemiche ed extraparlamentari di organizzare a livello locale e nazionale una rete logistica minima in grado di creare contromanifestazioni a quelle egemonizzate dalla sinistra radicale di governo fino a che questa continuerà a starci dentro.

Diciamoci la verità, a Vicenza si è vista l'intrinseca debolezza dai comunisti extraparlamentari (tra cui mi iscrivo anche io). Se facciamo una manifestazione da soli la stampa ci demonizza e Diliberto cerca di infiltrarsi; se la facciamo assieme agli altri, siamo così piccoli da venir completamente marginalizzati e ridotti a pura testimonianza.
Capisco la tua idea di una rete logistica minima, ma io sono scettico. In fin dei conti è una proposta in campo almeno dal '56 e che è riuscita solo per qualche mese a metà degli anni '70 con il cartello elettorale Democrazia Proletaria. Penso che la frammentazione e l'impotenza dei comunisti extraparlamentari siano qualcosa di cronico e a cui non vedo vie di uscita....

4) Punto fondamentale e quasi ignorato dall'analisi: la presenza a Vicenza di 25 pullman provenienti dalla Val di Susa del coordinamento No Tav, altri provenienti da Venezia della lotta No Mose. Dunque da analizzare il potenziale che hannoquestioni locali e concrete a breve termine di aggregare forze intercomunitarie.

A luta continua

La solidarietà tra le varie comunità è stato il momento positivo della manifestazione e, credo, l'unica opposizione capace di incidere in qualche modo sulla società italiana.

[Sandokan80]

C'è poco da aggiungere ai vostri post che sostanzialmente condivido.
Ma sono fortemente convinto che se si fa un po di leva sul sentimento nazionale,la questione è ancora risolvibile.
Se ad esempio si raccogliessero firme per un referendum-cosciente del fatto che sulle questioni internazionali sono pressochè nulli-con un risultato contrario all'allargamento della base,i polititici non potrebbero certo chiudere gli occhi.Lo slogan,molto semplicemente,Identita' nazionale.

Hai ragione se si parla di antimperialismo si viene compresi solo dai pochi che possiedono di già una prospettiva antimperialista e si parla per contrasto, ovvero in negativo.
Impostando il discorso in termini di sovranità nazionale si dice qualcosa di comprensibile anche fuori dalla galassia comunista, positiva ed è più difficile essere accusati di "estremismo".

[22Ottobre]

Comunicato della DN del 19.02.07

Duecentomila no alla base americana di Vicenza

Oltre tutte le previsioni degli “esperti”, oltre tutte le fosche aspettative [di chi ci sperava e di chi ci avrebbe speculato], nonostante il clima pesante costruito ad arte dal Ministero dell’interno, dalla questura e da tutti i rottami politici che avevano tutto l’interesse a far fallire il corteo, duecentomila persone (alla faccia delle 40.000 previste!) hanno manifestato in maniera determinata contro la costruzione della base americana a Vicenza.
Il successo di questa manifestazione ha dimostrato: 1. che il tentativo di criminalizzare il movimento popolare non è riuscito: così come centinaia di migliaia di persone hanno perso la fiducia nelle promesse dei politicanti della borghesia, allo stesso modo non danno credibilità alle loro allarmanti previsioni; le masse distinguono, malgrado la martellante propaganda, i loro nemici dai loro amici; 2. che le masse popolari continuano, proseguendo l’esperienza della lotta contro la TAV in Val di Susa, ad acquistare fiducia in loro stesse, fiducia di poter avere un peso politico e sociale, quando si mobilitano collettivamente e unitariamente stringendosi attorno alle avanguardie di lotta che promuovono la lotta per la difesa e il rispetto dei loro interessi; 3. che le masse popolari, imparando dall’esperienza drammatica della mobilitazione contro il G8 di Genova, hanno capito e stanno capendo sempre meglio, a gestire autonomamente le tensioni e le provocazioni che provengono proprio dagli ambienti che, sulla carta, dovrebbero garantire l’ordine pubblico; dando dimostrazione che se scendono uniti e determinati in piazza, le provocazioni e la criminalizzazione non hanno spazio e si ritorcono contro chi le ha pensate, se non fortemente volute.

Duecentomila persone in corteo chiudono la bocca a chi cerca di costruire in binomio “comunisti/terroristi”, a chi specula sulla presenza dei “violenti”, a chi tenta di isolare le avanguardie di lotta del movimento delle masse popolari e dei lavoratori, chiudono la bocca a chi pretende di descrivere le masse popolari di Vicenza come “gli sprovveduti che prestano il fianco ai terroristi”; chiudono la bocca ai vertici della CGIL e del PRC che fino all’ultimo momento hanno sostenuto timidamente la manifestazione a parole e la boicottavano in pratica (a Milano il PRC ha cancellato il treno speciale due giorni prima del corteo).

I professionisti della strategia della tensione (il questore di Vicenza su tutti: “identificheremo i violenti del corteo” facendo esplicito riferimento alla violenza “esercitata” con striscioni, solgan e scritte sui muri!) non sono appagati: non hanno potuto scatenare sulla folla il loro esercito di servi picchiatori, non hanno potuto mettere in campo i loro agenti infiltrati, non hanno potuto mostrare i lavoratori, donne e uomini delle masse popolari, giovani e anziani, come fiancheggiatori dell’eversione e del terrorismo.
Loro non si danno per vinti e continueranno nella loro opera di diversione, intossicazione e speculazione sulle lotte delle masse popolari.

Noi riprendiamo e promuoviamo i valori e i sentimenti che hanno portato a scendere in piazza duecentomila persone a Vicenza: unità nella lotta, fiducia nelle masse popolari, determinazione a raggiungere l’obbiettivo comune.
Oggi ci uniamo alla soddisfazione di chi, dai comitati promotori ai partecipanti al corteo provenienti da tutta Italia, è consapevole della vittoria raggiunta con questa mobilitazione.
Il corteo di Vicenza è stato il punto più alto raggiunto fino a questo momento dal movimento contro la costruzione della base e contro la guerra che negli ultimi anni ha attraversato il nostro paese e ha raccolto le aspirazioni alla pace, la rottura della sudditanza agli USA, di milioni di persone.
Una vittoria di tutti i sinceri democratici, i pacifisti, le masse popolari, i lavoratori, i comunisti e gli antimperialisti che si mobilitano, ognuno a vario livello e a vario titolo, per la costruzione di un mondo migliore.
Una vittoria che mette le radici per continuare la lotta più forti, consapevoli e determinati di prima.

Il NO alla base USA a Vicenza rafforza tutto il campo delle masse popolari nella lotta contro l’eliminazione delle conquiste, contro il peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro, contro la sudditanza dei governi di Centro-sinistra e di Centro-destra agli imperialisti, contro la partecipazione dei governi italiani alle guerre e ai saccheggi, ai massacri e alle rapine, promosse dagli imperialisti USA e sionisti.

Impugniamo la bandiera della difesa degli interessi delle masse popolari!

Ribellarsi è giusto, la solidarietà è un’arma!



A luta continua

[22Ottobre]

Diciamoci la verità, a Vicenza si è vista l'intrinseca debolezza dai comunisti extraparlamentari (tra cui mi iscrivo anche io). Se facciamo una manifestazione da soli la stampa ci demonizza e Diliberto cerca di infiltrarsi; se la facciamo assieme agli altri, siamo così piccoli da venir completamente marginalizzati e ridotti a pura testimonianza.
Capisco la tua idea di una rete logistica minima, ma io sono scettico. In fin dei conti è una proposta in campo almeno dal '56 e che è riuscita solo per qualche mese a metà degli anni '70 con il cartello elettorale Democrazia Proletaria. Penso che la frammentazione e l'impotenza dei comunisti extraparlamentari siano qualcosa di cronico e a cui non vedo vie di uscita....

Guarda dire che tu non abbia ragione e che quello che dici non abbia fondamento sarebbe davvero da visionari completi o da faziosi integrali. E' vero come la giriamo la giriamo male e questo proprio per la nostra intrinseca debolezza che è debolezza comunque di numeri e di organizzazione tra i vari partiti, gruppi e movimenti.
Tuttavia preferisco (dovendo scegliere tra due situazioni comunque assolutamente sfavorevoli) agire in maniera che sia chiaro il gesto simbolico (comunque i simboli hanno una loro forza comunicativa di base) di fare una contromanifestazione unitaria del movimento extraparlamentare tutto dove si capisca davvero chi tenta di infiltrarsi (come ha fatto Diliberto a Roma) e dove appaia il distacco dalla linea ambigua e da politica di palazzo della sinistra radicale parlamentare attuale.
Sabato comunque la sinistra radicale si è ritrovata tra le mani un superspot propagandistico che ha anche tolto un pò di polvere dalle bandiere di partito. E la sinistra extraparlamentare ha comunque contribuito a questo successo.
Certo è che fino a che si deve andare a decidere su un ragionamento di tipo soggettivistico (come questo fatto ora da me) e non su una valutazione oggettiva e tattica del problema vuol dire che non si è messi per nulla bene.

A luta continua

[Filippo F.]

la manifestazione di vicenda come ha detto berlusconi è una vergogna per il nostro paese sabato 17 febbraio passerà coome un giorno infelice

[22Ottobre]

la manifestazione di vicenda come ha detto berlusconi è una vergogna per il nostro paese sabato 17 febbraio passerà coome un giorno infelice

Ben detto! Bravo! Un comizio breve ma incisivo e soprattutto farina del tuo sacco.

P.S. Non è un invito a rispondere.

A luta continua

[resistente71]

Per me non si tratta di dibattere sull'allargamento di una base. Per me si tratta di eliminare tutte le basi straniere (statunitensi) ed internazionali (NATO) dall'Italia. Non so se mi spiego...

Siamo sulla stessa linea,ma questo portebbe essere un balzello sul quale in futuro si potrà lavorare con piu' forza e vigore se questo autogol mass mediatico della dal molin verrà superato con successo.