se c'è un motivo, che c'entra la famiglia con il mestiere? Certo, sapere fin da giovani che c'è un posto riservato per te nella società, anche se non ti piace, è decisamente più comodo rispetto a chi ha teoricamente infinità di scelta ma non ha le idee chiare...
Coumuqe ci sono qualità che non si ereditano geneticamente: infatti raramente i figli dei geni sono altrettanto geniali... Perciò un sistema sociale fondato sul mestiere di famiglia anziché sul talento personale non favorisce gli individui migliori, ma soltanto i più fortunati...
sei pieno di pregiudizi... dove sta scritto che molti intellettuali sono sfaticati o che altri non si adattano a lavori più modesti?
l'ho semplificata parecchio, però il concetto è quello. Cosa vuol dire scegliersi un mestiere? che tu davvero reputi ugualmente valide l'infinità dio lalori che esistono e vuoi farli tutti o sceglierne uno in base al capriccio, oppure semplicemente, che pensi che adesso, ci sia libertà di scelta del lavoro?
tu credi questo? milioni di laureati che vorrebbetro fare tutti lavori intellettuali e non possono perchè:
1)c'è troppa offerta
2)molti lo fanno non perchè portati ma perchè sfaticati
3)etc
vallo a dire ai paria, che possono scegliere di diventare guru o altro!
esistono anche gente di caste alte che sceglie come guru, dei mleccha, dei barbari, stranieri. Se tu sei capace, diventi un guru, indipendentemente dalla nascita. (...)
tu confondi la casta con la razza... il mestiere è una cosa, il sangue un'altra...non si può non pensare che se Roma avesse avuto un solido sistema di caste che impedissero gli accoppiamenti e le unioni con i barbari (i cristiani) tutto ciò non sarebbe accaduto, e invece di essere occupati militarmente dagli usa, depredati dalle banche, ricattati da israele, invasi dai musulmani e rincretiniti dalla tv, chissà...
ho detto valorizzare, non 'monetizzare'
valorizzano le risorse umane? brrr