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  1. #161
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    Citazione Originariamente Scritto da Emiliano Visualizza Messaggio
    Relativismo e Pensiero Assoluto
    di Luca Amorello

    L’inasprimento degli scontri politici sulle tematiche odierne sta portando alla ribalta quello che si profila essere come il vero protagonista delle battaglie tra destra e sinistra nel nuovo millennio. Più precisamente quello che oggi dovrebbe distinguerci da quella massa informe di laicisti e progressisti è la fredda e radicale presa di posizione sul tema del relativismo. Da sempre nella storia, prima ancora della sua formulazione filosofica avvenuta con Popper e Gadamer, il pensiero si è sostanzialmente diviso tra assoluto e relativo e se vogliamo tra spiritualista e materialista. Se da una parte Eraclito e Platone sostanziavano la loro ricerca filosofica nell’identificazione dell’Uno come verità assoluta, dall’altra parte la sofistica e lo scetticismo cercavano di attentare alle verità costituite delle società tradizionali. Così come nel 500’ il neoplatonismo e tutta la tradizione filosofica cristiana sostenevano l’eticità metafisica dello Stato, così si adombrava nelle coscienze collettive il pericolo dell’empirismo e del criticismo. Non è un caso che oggi temi quali aborto, pacs, eutanasia e stato laico, siano il prodotto di uno scontro ideologico secolare che pare giungere ad una negativa conclusione. Il pensiero debole si sta insinuando in maniera sempre più consistente nelle mentalità giovanili, che assuefatte ad una società che si fonda sulle libertà etiche dello Stato, stanno degenerando nel “caos organizzato” dell’omologazione culturale che ogni giorno media, politici e ciarlatani di ogni genere tentano di imporre. Ma perché è così importante preservare il pensiero assoluto? E perché oggi combattere la deriva relativista è un dovere tassativo?
    Specifichiamo che laddove vige il relativismo, non esiste morale in quanto non vi è più la necessità di formulare un programma di valori che regoli la condotta personale dell’individuo. Diventa il bisogno, ad intervenire per enunciare regole di comportamento del singolo. Una vera e propria follia che porterebbe l’uomo ad agire secondo necessità e non secondo giustizia. In secondo luogo verrebbe a mancare il valore specifico dello Stato che non avrebbe più significato in quanto se non vi fossero cardini assoluti, allora tutto diventerebbe legittimo e tollerato. Ed è proprio qui che si innestano le tematiche odierne che tanto fanno blaterare quei disgregatori sociali chiamati Pannella, Bonino, ecc.
    Facciamo un esempio concreto di quello che accadrà se non si blocca questo fenomeno minaccioso: ammettiamo che fra dieci anni dopo aver liberalizzato le coppie gay , dopo aver sterminato milioni di innocenti negli uteri materni, dopo aver declericalizzato pure il Vaticano, si inizi a parlare di pedofilia. Ecco che il pensiero relativista interviene sostenendo che, poiché esistono in natura persone(?) che hanno alcune particolari attenzioni erotiche verso i minorenni e poiché una ragazzina di 14 anni è già in grado di sviluppare una minima coscienza critica non si capisce come mai si debba prevaricare la libertà a tali persone di avere rapporti sessuali con tale minorenne. La parola libertà farebbe crollare ogni tabù, dato che è proprio in nome della libertà (falsa e illegittima) che il pensiero debole si sviluppa. Solo una fantasia? Magari, eppur la dimostrazione l’abbiamo vista in Olanda con il partito dei pedofili, che per quanto non sia riuscito (e ringraziamo Iddio) ad ottenere le trecento firme necessarie per presentarsi alle elezioni, è anche vero che ha avuto la “libertà” di organizzarsi e la potenzialità di crescere. Questo è il primo prodotto della modernità: la mancanza di una metafisica che governi la morale e il risultato di questo libero pensiero sarà la tanto discussa disintegrazione del sistema. Perché se pur vi saranno regole relative di convivenza sociale, a dominare le comunità umane sarà l’anarchia morale degenerata. Il pensiero assoluto deve dunque guerreggiare e sopprimere questa bestia feroce che sta avvelenando le coscienze degli individui, i quali ormai sembrano aver perso nel miraggio di fantomatiche libertà (che comunque restano e resteranno relative) la coscienza di un ordine superiore costituito da leggi sacre e imprescindibili. Perché se è la natura ad averci dato la vita, non vi può esser nessun individuo inferiore legittimato a toglierla, perché se è la natura ad aver costituito due sessi per la sopravvivenza della specie, non è utile legittimare unioni che non siano potenzialmente atte a questo scopo. E’ dunque necessario rigenerare anche nelle coscienze degli uomini e delle donne che si considerino appartenenti ad una visione del mondo spiritualista (quindi secondo una definizione di Romualdi, di destra) quella consapevolezza necessaria a combattere in ogni luogo e in ogni momento con tutta la tenacia e la rabbia possibile, questa forza degeneratrice che presto dominerà la società. E’ lo scontro decisivo e se perderemo non vi sarà più alcun motivo per definirsi di destra. Ne va dunque della nostra stessa sopravvivenza.

    Luca Amorello

    da novopress
    Per ora i DICO li abbiamo seppelliti, nel 2005 abbiamo vinto nel referendum sulla fecondazione.. qualche timido segnale di uscita dal tunnel ci sarebbe se ci fosse qualcuno in grado di coglierlo.. comunque il pessimismo resta, il degrado della nostra società, come osservi, è talmente alto...

  2. #162
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    Citazione Originariamente Scritto da Emiliano Visualizza Messaggio
    Tu la butti sull'esoterico-spirituale, io metto in risalto il fatto che il nobile - che fa parte dell'èlite di individui atti a guidare il popolo e la nazione - deve prima di tutto curare l'aspetto etico del suo essere, conseguentemente quello intellettuale e in fine quello spirituale. Attraverso questi tre elementi otterrà l'elevazione nei confronti della massa plebeizzata ...e in questa visione ci puoi anche trovare un pò Nietzsche se vuoi, nelle teorizzazioni della sue opera, L'Anticristo.
    Solo che per elevarsi bisogna avere le idee chiare..altrimenti siamo solo snob...e le idee chiare..esistono solo là..dove la spiritualità è chiara..ci sono dei Maestri per esempio..che esprimono questa chiara spiritualità...e solo da certe comprensioni...che poi stabiliamo il vero dal falso..e l'assoluto dal relativo...Alcuni concetti indiani..come diceva Guenon..sono fondamentali..per tornare ad una sana spiritualità..che comporta poi una sana morale..per quanto questo nome esiste solo quando sfugge il senso reale di quello che facciamo...perchè chiunque fa il proprio vero interesse..e non il falso interesse..è una persona religiosa...al suo livello...e porta acqua al mulino della vita...
    Bisogna dare all'uomo non ciò che desidera..ma ciò di cui ha bisogno...
    (la via diretta non è la più breve)

  3. #163
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    Scritto in origine da Skepto
    Non so da dove cominciare... vediamo, innanzitutto il relativismo moderno mi risulta essere basato su posizioni simili a quelle popperiane. Siccome la frase è un'ottima sintesi, la cito: tutta la conoscenza rimane fallibile, congetturale. Non esiste nessuna giustificazione, compresa, beninteso, nessuna giustificazione definitiva di una confutazione. Tuttavia, noi impariamo attraverso confutazioni, cioè attraverso l'eliminazione di errori. Questo Amorello, a quanto pare troppo abituato a ragionare in termini di "questo è certamente vero", non riesce a concepire che esista una posizione filosofica simile e quindi comincia a sbarocciare con affermazioni tipo Specifichiamo che laddove vige il relativismo, non esiste morale in quanto non vi è più la necessità di formulare un programma di valori che regoli la condotta personale dell’individuo. Diventa il bisogno, ad intervenire per enunciare regole di comportamento del singolo. Una vera e propria follia che porterebbe l’uomo ad agire secondo necessità e non secondo giustizia. . Mi verrebbe voglia di ridacchiare e pormi come esempio di relativista vegetariano (e spiegare una dieta del genere sull base del bisogno è peggio che risalire una cascata a nuoto), ma preferisco prendere un'altra citazione di Popper: La società aperta è aperta a più valori, a più visioni del mondo filosofiche e a più fedi religiose, ad una molteplicità di proposte per la soluzione di problemi concreti e alla maggior quantità di critica. La società aperta è aperta al maggior numero possibile di idee e ideali differenti, e magari contrastanti. Ma, pena la sua autodissoluzione, non di tutti: la società aperta è chiusa solo agli intolleranti. Ora, per favore, qualcuno faccia leggere questa cosa ad Amorello, così magari capirà che non imporre un sistema di valori dall'alto non significa rinnegare la necessità di un tale sistema a livello individuale.
    La verità mai potrà essere della mente..Popper fa bene a contestare la conoscenza mentale..in quanto è sempre relativa...e voler tramite le teorie trovare una verità..porta solo a fanatismo e intolleranza..Ma la verità è qualcosa d'altro..è qualcosa di indubitabile..e non è il pensiero..di cui si può dubitare..ma la verità..è colui che pensa....non l'io..ma la percezione del proprio esistere.....e questa è la verità..l'assoluto...e da questa percezione possiamo poi a differenza di Popper..stabilire quello che è giusto o sbagliato..morale o immorale per una società...Allora..secondo Popper..la verità è la tolleranza..la società aperta..anzi..non c'è la verità ma solo una ricerca ..un tentativo..e la società aperta lo supporta e quella chiusa lo osteggia..per cui solo l'intolleranza è da negare..mentre la tolleranza da affermare...ma..facendo così..si distrugge il concetto di Verità..come qualcosa di assoluto..la Verità è un divenire..e viene sostenuta dai tentativi dalla ricerca e le tolleranza..
    Ma la verità..cacciata dalla porta rientra sotto false forme dalla finestra...perchè la verità è l'assoluto.....e se non c'è un assoluto oggettivo..ne costruiamo uno personale..che sarebbero poi i vari attaccamenti..per gli ebrei assoluto è Israele..per i mussulmani l'Islam..per un beone l'alcool..per un mangione..le bistecche...per la madre il figlio..etc...
    Queste sono verità relative..per la collettività..ma assolute per i singoli..perchè riguardano solo casi personali..nella loro differenziazione...
    Solo la percezione di se stessi....è verità assoluta..perchè percepibile da tutti..e da qui..come l'Oriente insegna ..è possibile costruire una metafisica..una fisica e una morale...perchè è bene ciò che aumenta questa percezione che poi è coscienza..ed è male ciò che la sminuisce e l'ostacola..in quanto porta all'incoscienza...
    Questo..è assoluto..e da qui...si ricostruisce il tutto..morale..politica..metafisica..in funzione non di un valore..ma di una realtà..
    Bisogna dare all'uomo non ciò che desidera..ma ciò di cui ha bisogno...
    (la via diretta non è la più breve)

  4. #164
    legio_taurinensis
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    Citazione Originariamente Scritto da testadiprazzo Visualizza Messaggio
    Solo che per elevarsi bisogna avere le idee chiare..altrimenti siamo solo snob...e le idee chiare..esistono solo là..dove la spiritualità è chiara..ci sono dei Maestri per esempio..che esprimono questa chiara spiritualità...e solo da certe comprensioni...che poi stabiliamo il vero dal falso..e l'assoluto dal relativo...Alcuni concetti indiani..come diceva Guenon..sono fondamentali..per tornare ad una sana spiritualità..che comporta poi una sana morale..per quanto questo nome esiste solo quando sfugge il senso reale di quello che facciamo...perchè chiunque fa il proprio vero interesse..e non il falso interesse..è una persona religiosa...al suo livello...e porta acqua al mulino della vita...

    Parli di atteggiamenti "snob", io ti faccio un esempio a me caro.
    Il mio filosofo-artista preferito è Gabriele D'Annunzio, che (a mio avviso) a suo modo fu aristocratico, rivoluzionario, idealista, artista e uomo d'azione. Ancora meglio di Mussolini lui seppe rappresentare ciò che un uomo d'èlite dovrebbe essere e solo così ci si può elevare ad essere guida per il popolo.
    Spiritualità a parte, sono le capacità umane e morali (alte) che possono fare un uomo un leader , una guida e annoverarlo in un discorso elitario ...diversamente no.

  5. #165
    legio_taurinensis
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    Citazione Originariamente Scritto da testadiprazzo Visualizza Messaggio
    Solo che per elevarsi bisogna avere le idee chiare..altrimenti siamo solo snob...e le idee chiare..esistono solo là..dove la spiritualità è chiara..ci sono dei Maestri per esempio..che esprimono questa chiara spiritualità...e solo da certe comprensioni...che poi stabiliamo il vero dal falso..e l'assoluto dal relativo...Alcuni concetti indiani..come diceva Guenon..sono fondamentali..per tornare ad una sana spiritualità..che comporta poi una sana morale..per quanto questo nome esiste solo quando sfugge il senso reale di quello che facciamo...perchè chiunque fa il proprio vero interesse..e non il falso interesse..è una persona religiosa...al suo livello...e porta acqua al mulino della vita...

    Parli di atteggiamenti "snob", io ti faccio un esempio a me caro.
    Il mio filosofo-artista preferito è Gabriele D'Annunzio, che (a mio avviso) a suo modo fu aristocratico, rivoluzionario, idealista, artista e uomo d'azione. Ancora meglio di Mussolini lui seppe rappresentare ciò che un uomo d'èlite dovrebbe essere e solo così ci si può elevare ad essere guida per il popolo.
    Spiritualità a parte, sono le capacità umane e morali (alte) che possono fare di un uomo un leader , una guida e annoverarlo in un discorso elitario ...diversamente no.

  6. #166
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    Citazione Originariamente Scritto da Emiliano Visualizza Messaggio
    Parli di atteggiamenti "snob", io ti faccio un esempio a me caro.
    Il mio filosofo-artista preferito è Gabriele D'Annunzio, che (a mio avviso) a suo modo fu aristocratico, rivoluzionario, idealista, artista e uomo d'azione. Ancora meglio di Mussolini lui seppe rappresentare ciò che un uomo d'èlite dovrebbe essere e solo così ci si può elevare ad essere guida per il popolo.
    Spiritualità a parte, sono le capacità umane e morali (alte) che possono fare di un uomo un leader , una guida e annoverarlo in un discorso elitario ...diversamente no.
    Se non mettiamo la spiritualità..che non è la religione rivelata..ma è la percezione del proprio Centro interiore..in Oriente Atma o Sè..dico..se non mettiamo questa spiritualità in somma considerazione..tutte le nobili qualità..non saranno altro che estetismo..e il popolo ne sarà atratto..come è attratto da un cantante rock..con la differenza che lo spettacolo può durare parecchio..e non essere poi tanto gradevole...I tedeschi hanno seguito Hitler..e quando si sono accorti che lo spettacolo non era quello preventivato..avevano ormai distrutto un'intera nazione...
    Se Hitler fosse stato più raccolto..centrato..cioè spirituale..certi guai non sarebbero successi...e avrebbe creato altre soluzioni..ma l'ignoranza di certi principi interiori..ha creato quello sbilanciamento da giocatore di poker..che gli è stato fatale..
    A D'Annunzio preferisco Herman Hesse...mi ispira di più...
    Bisogna dare all'uomo non ciò che desidera..ma ciò di cui ha bisogno...
    (la via diretta non è la più breve)

  7. #167
    legio_taurinensis
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    Citazione Originariamente Scritto da testadiprazzo Visualizza Messaggio
    Se non mettiamo la spiritualità..che non è la religione rivelata..ma è la percezione del proprio Centro interiore..in Oriente Atma o Sè..dico..se non mettiamo questa spiritualità in somma considerazione..tutte le nobili qualità..non saranno altro che estetismo..e il popolo ne sarà atratto..come è attratto da un cantante rock..con la differenza che lo spettacolo può durare parecchio..e non essere poi tanto gradevole...I tedeschi hanno seguito Hitler..e quando si sono accorti che lo spettacolo non era quello preventivato..avevano ormai distrutto un'intera nazione...
    Se Hitler fosse stato più raccolto..centrato..cioè spirituale..certi guai non sarebbero successi...e avrebbe creato altre soluzioni..ma l'ignoranza di certi principi interiori..ha creato quello sbilanciamento da giocatore di poker..che gli è stato fatale..
    A D'Annunzio preferisco Herman Hesse...mi ispira di più...
    Non ho mai letto Hesse ...
    D'Annunzio fu a suo modo futurista e avanguardista, seppe essere guida pur avendo una vita improntata alla dissolutezza che - proprio come un cantante rock - fu anche fondamentale nella sua caratterizzazione e nella costruzione del suo personaggio. Fu il contrario di ciò che fu Mussolini, pur essendo anche lui (D'annunzio) uno spirito legionario.

 

 
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