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    Predefinito Referendum per l'autonomia del Veneto

    Comunicato stampa21 febbraio 2007VENETO REGIONE AUTONOMA: PNE PROPONE REFERENDUM (Arv) Venezia 21 feb. 2007 - "Passano i mesi e qualcuno potrebbe averlo dimenticato. Noi no. Ricordiamo bene che il 18 ottobre 2006 il Consiglio regionale ha approvato un testo di legge statale per modificare gli articoli 116 e 119 della Costituzione allo scopo di inserire il Veneto tra le Regioni a Statuto speciale. E vogliamo che i cittadini elettori veneti dicano se sono d'accordo con questa decisione presa dai propri rappresentanti". Lo hanno affermato i consiglieri regionali di Progetto Nord Est Mariangelo Foggiato e Diego Cancian che oggi a palazzo Ferro-Fini, assieme al responsabile degli enti locali Ettore Beggiato , hanno presentato un progetto di legge il quale chiede che, a norma di Statuto, venga indetto un referendum consultivo per consentire agli elettori veneti di dire se sono d'accordo o meno che la loro Regione ottenga uno Statuto di autonomia come Sicilia, Sardegna, Valle d'Aosta, Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. E' la terza volta che il Veneto, o meglio la sua assemblea legislativa, tenta di organizzare una consultazione popolare sull'autonomia della Regione. Ci provò il 12 ottobre del 2000 e nel maggio del 2001 approvando una legge che proponeva un referendum popolare su autonomia del Veneto e federalismo. Entrambe queste leggi del Consiglio veneto furono bocciate dalla Corte Costituzionale alla quale erano ricorsi i Governi in carica. "Questa volta c'è però una novità sostanziale - ha precisato Foggiato - in quanto noi chiediamo che i veneti siano chiamati a pronunciarsi non su un'intenzione di autonomia, su un'ipotesi più o meno astratta, ma su una decisione già presa dalla loro assemblea legislativa. Se la Corte costituzionale dovesse, ancora una volta negare questo referendum consultivo che noi consideriamo un pieno diritto dei veneti saremo pronti a rivolgerci alla Corte Europea". "Questa nostra proposta di legge che, ovviamente, è aperta al contributo di tutte le forze politiche del Consiglio regionale - ha aggiunto Diego Cancian - sintetizza tutto il programma politico ed elettorale sulla base del quale è nato il nostro movimento: dare al Veneto pari dignità rispetto alle altre regioni del Nordest per renderle più forti nel contesto europeo". "Nell'Unione Europea - ha affermato ancora Foggiato - il Veneto deve confrontarsi con potenti realtà economiche e istituzionali come la Baviera, il Baden Würtenberg e la Catalunya. Un confronto che può essere sostenuto solo valorizzando al massimo le nostre potenzialità anche e soprattutto in termini di autonomia". Ma i rappresentanti di PNE a palazzo Ferro-Fini guardano anche più in là. "L'autonomia del Veneto - hanno concluso - dovrà essere seguita dalla macroregione del Nordest. Due tappe obbligate per la costruzione di un'Europa Unita, libera e federale. Un'Europa dei popoli e delle Regioni. L'unica Europa possibile". Venezia 16/02/2007 PROPOSTA DI LEGGEd'iniziativa dei Consiglieri FOGGIATO e CANCIAN“REFERENDUM CONSULTIVO IN MERITO ALLA PROPOSTA DI LEGGE STATALE APPROVATA DAL CONSIGLIO REGIONALE IL 18 OTTOBRE 2006 “MODIFICA DEGLI ARTICOLI 116 E 119 DELLA COSTITUZIONE” CHE PREVEDE L’INSERIMENTO DEL VENETO FRA LE REGIONI A STATUTO SPECIALE. RelazioneIl 18 ottobre 2006 il Consiglio Regionale del Veneto approvava la proposta di legge statale, avanzata dal gruppo Progetto Nordest, con la quale si chiedeva al Parlamento italiano di modificare gli articoli 116 e 119 della Costituzione inserendo il Veneto fra le Regioni a statuto speciale.Al momento del voto ci furono 33 SI (Progetto Nordest e il centro-destra), 11 NO (centro sinistra) e 2 “non votanti” (i consiglieri Covi e Rossato, rispettivamente dei Socialisti Democratici Italiani e Italia dei Valori).E’ stata la prima volta nella storia dello stato italiano che un consiglio regionale ha fatto una richiesta così esplicita, facendosi portavoce della mai sopita aspirazione del popolo veneto all’autogoverno, di quella che nei fatti, è “la madre di tutte le battaglie” per noi veneti. E per rafforzare questa legittima e democratica richiesta del parlamento veneto quale miglior iniziativa di chiamare a raccolta il popolo veneto affinchè, in maniera civile e democratica, esprima la propria opinione su questa proposta, sulla necessità di riconoscere anche alla nostra Regione quella specialità attualmente riconociuta alle altre cinque regioni? C’è qualcosa di più autenticamente democratico del voto referendario?Certo, qualcuno obietterà che il “democratico” governo italiano ha già più volte impedito tale votazione. Ma noi crediamo sia opportuno sollecitare la dimensione “democratica” di questo governo, partendo proprio dal fatto che questa volta si sarebbe chiamati ad esprimersi su una proposta di legge già votata dal parlamento veneto. Noi dobbiamo comunque fare la nostra parte cercando ogni soluzione per portare al voto la nostra gente, il nostro popolo veneto.La rivendicazione principale dell'area autonomista e federalista veneta è stata, a partire dalla fine degli anni "70, e continua ad essere l'istituzione della Regione autonoma del Veneto a Statuto speciale. L'ordinamento costituzionale ha infatti sancito la suddivisione dei cittadini residenti nelle 5 Regioni a statuto speciale (Valle d'Aosta, Trentino-Alto Adige/Sud Tirolo, Friuli-Venezia Giulia, Sicilia e Sardegna dotate di notevole autonomia politica, amministrativa e finanziaria) e cittadini residenti nelle regioni a statuto ordinario.In particolare il Veneto risulta notevolmente penalizzato da tale anacronistica divisione in quanto unica Regione compresa e compressa fra 2 Regioni a statuto speciale (Trentino-Sud Tirolo e Friuli-Venezia Giulia). La nostra richiesta è motivata da considerazioni d’ordine storico, culturale, linguistico, geografico, economico, di giustizia.Il popolo veneto ha sempre saputo autogovernarsi in maniera tale da meritarsi il rispetto e l'ammirazione degli altri popoli, sviluppando altresì propri modelli di sviluppo originali e sicuramente all'avanguardia (pensiamo al famoso modello veneto); in questo momento storico le risorse della nostra Regione rischiano di inaridirsi proprio a causa della continua penalizzazione alla quale sono sottoposte dall'ottuso centralismo dello Stato italiano, da tutta una serie di mancate risposte che lo Stato com'è strutturato non sa e non può dare, dalla stessa vicinanza con due Regioni a Statuto speciale molto più sollecite a tradurre le istanze delle realtà che rappresentano ed a essere loro di concreto aiuto, grazie alle notevoli disponibilità finanziarie regionali. Diciamo basta a un Ente Regione ridotto a squallido sportello periferico dello Stato, basta a logiche assurde e provocatorie che incanalano il 90% del bilancio regionale su percorsi obbligati già stabiliti dal Governo centralista. Nell’Unione Europea il Veneto deve confrontarsi con potenti realtà economiche e istituzionali che si chiamano Baviera, Baden Wurttemberg, Catalunya: un confronto che può essere sostenuto solo valorizzando al massimo le nostre potenzialità. E questa valorizzazione non può avvenire che attraverso l'autonomia regionale; il Veneto continuerà a essere protagonista in Europa solo se dotato di ampia autonomia. Autogoverno del popolo veneto (4. 500. 000 europei) al fine di applicare integralmente l'atto finale della Conferenza di Helsinki sulla sicurezza e cooperazione in Europa che all'articolo 8 recita: "Gli Stati partecipanti rispettano l'eguaglianza dei diritti dei popoli e il loro diritto all'autodeterminazione.... In virtù del principio dell'eguaglianza dei diritti all'autodeterminazione dei popoli, tutti i popoli hanno sempre il diritto, in piena libertà, di stabilire quando e come desiderano, il loro regime interno ed esterno, senza ingerenza esterna, e di perseguire come desiderano il loro sviluppo politico, economico, sociale e culturale” e al fine di dare attuazione a quanto già approvato dal Consiglio Regionale nella Risoluzione 42 del 22/04/1998 sul diritto all’autodeterminazione del popolo veneto.“Regione autonoma del Veneto” primo passo per la costruzione della macroregione “Nordest” composta assieme alle regioni autonome del Trentino-Alto Adige/Sud Tirolo e dal Friuli-Venezia Giulia secondo quanto previsto dall’articolo 132 della costituzione.E secondo, soprattutto, a quanto già auspicato dalla stessa Comunità Europea che nel livello NUTS1 (nomenclatura delle unità territoriali statistiche )contempla grandi regioni socio-economiche composte da più regioni di base, e suddivide l’Italia in 11 unità a partire proprio dal Nordest.Per non parlare dell’ipotesi della Fondazione Agnelli che sostenendo l’impossibilità di arrivare a un vero federalismo dato il numero eccessivo delle regioni italiane, ne propone dodici, auspicando la nascita del Nordest (o Triveneto).La stessa tesi viene sostenuta dalla “Fondazione Heineken” e vicino alla Scozia, al Galles, alla Catalunya, alla Provenza, alla Slesia mette il “Nordest”.Quel “Nordest” che come diceva Ilvo Diamanti una decina di anni fa, “rischia di restare un laboratorio su cui condurre esperimenti” e che invece deve diventare protagonista del suo futuro. Autonomia del Veneto e macroregione “Nordest” tappe obbligate per la costruzione di un'Europa unita, libera e federale, un'Europa dei popoli e delle Regioni, l'unica Europa possibile e il popolo Veneto ha il diritto di contribuire con pari dignità degli altri popoli alla costruzione di questa Europa che passa inevitabilmente per la rottamazione degli attuali "Stati-nazionali" e per il rafforzamento delle autonomie locali. “REFERENDUM CONSULTIVO IN MERITO ALLA PROPOSTA DI LEGGE STATALE APPROVATA DAL CONSIGLIO REGIONALE IL 18 OTTOBRE 2006 “MODIFICA DEGLI ARTICOLI 116 E 119 DELLA COSTITUZIONE” CHE PREVEDE L’INSERIMENTO DEL VENETO FRA LE REGIONI A STATUTO SPECIALE.Art. 1 – Oggetto del referendum. 1. È promosso, a norma dell’articolo 47 dello Statuto, un referendum consultivo a carattere regionale in merito alla Proposta di legge statale approvata dal Consiglio regionale il 18 ottobre 2006 “Modifica degli articoli 116 e 119 della Costituzione” che prevede l’inserimento del Veneto fra le regioni a Statuto speciale. 2. Il referendum interessa la popolazione residente nella Regione ed è disciplinato dalla legge regionale 12 gennaio 1973, n. 1, salvo quanto stabilito dalla presente legge.Art. 2 – Procedimento. 1. Il Presidente della Giunta regionale indice con proprio decreto il referendum consultivo tra gli elettori residenti nei comuni della Regione sul seguente quesito: “Siete favorevoli alla Proposta di legge statale approvata dal Consiglio regionale il 18 ottobre 2006 “Modifica degli articoli 116 e 119 della Costituzione” che prevede l’inserimento del Veneto fra le Regioni a Statuto speciale?”Art. 3 – Norma finanziaria. 1. All’onere derivante dall’applicazione della presente legge quantificabile in euro 6.000.000 si fa fronte con gli stanziamenti iscritti al capitolo n. ……. dello stato di previsione della spesa del bilancio pluriennale.Art. 4 – Dichiarazione d’urgenza. 1. La presente legge è dichiarata urgente ai sensi dell’articolo 44 dello Statuto ed entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto.

  2. #2
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    saria el caso che la lega non la mete la testa soto la sabia come al solito!
    i leghisti sono a favore o no dello statuto speciale del Veneto?

  3. #3
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    i provvedimenti di federalismo fiscale verranno discussi a ottobre alla conferenza delle regioni europee.son già state presentate 3 diverse mozioni.per quanto riguarda lo statuto la lega lo appoggia e lo aveva già proposto nel 2004 solo che galan allora rispose picche.ma uno statuto bisogna vedere com'è scritto;nn vorrei ritrovarmi come la sardegna.e poi mi sembra irrealizzabile
    federalismo per un paese migliore

  4. #4
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    be la lega ha già messo il vincolo del 100% trattenuto in regione sull'ultima richiesta inviata a Roma,adesso vojo vedar se la lega con il potere mediatico che la ga la se nasconde de drio a un dito!

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da veneto85 Visualizza Messaggio
    i provvedimenti di federalismo fiscale verranno discussi a ottobre
    poi verranno rimandati all' anno dopo, all' anno dopo ancora e via di questo passo... campa caval

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da vadelongo Visualizza Messaggio
    Comunicato stampa 21 febbraio 2007VENETO REGIONE AUTONOMA: PNE PROPONE REFERENDUM (Arv) Venezia 21 feb. 2007
    (Omissis)
    Venezia 16/02/2007 PROPOSTA DI LEGGE d'iniziativa dei Consiglieri FOGGIATO e CANCIAN “REFERENDUM CONSULTIVO IN MERITO ALLA PROPOSTA DI LEGGE STATALE APPROVATA DAL CONSIGLIO REGIONALE IL 18 OTTOBRE 2006 “MODIFICA DEGLI ARTICOLI 116 E 119 DELLA COSTITUZIONE” CHE PREVEDE L’INSERIMENTO DEL VENETO FRA LE REGIONI A STATUTO SPECIALE.
    (Omissis)
    ...e per il rafforzamento delle autonomie locali. “REFERENDUM CONSULTIVO IN MERITO ALLA PROPOSTA DI LEGGE STATALE APPROVATA DAL CONSIGLIO REGIONALE IL 18 OTTOBRE 2006 “MODIFICA DEGLI ARTICOLI 116 E 119 DELLA COSTITUZIONE” CHE PREVEDE L’INSERIMENTO DEL VENETO FRA LE REGIONI A STATUTO SPECIALE.Art. 1 – Oggetto del referendum. 1. È promosso, a norma dell’articolo 47 dello Statuto, un referendum consultivo a carattere regionale in merito alla Proposta di legge statale approvata dal Consiglio regionale il 18 ottobre 2006 “Modifica degli articoli 116 e 119 della Costituzione” che prevede l’inserimento del Veneto fra le regioni a Statuto speciale. 2. Il referendum interessa la popolazione residente nella Regione ed è disciplinato dalla legge regionale 12 gennaio 1973, n. 1, salvo quanto stabilito dalla presente legge.Art. 2 – Procedimento. 1. Il Presidente della Giunta regionale indice con proprio decreto il referendum consultivo tra gli elettori residenti nei comuni della Regione sul seguente quesito: “Siete favorevoli alla Proposta di legge statale approvata dal Consiglio regionale il 18 ottobre 2006 “Modifica degli articoli 116 e 119 della Costituzione” che prevede l’inserimento del Veneto fra le Regioni a Statuto speciale?”Art. 3 – Norma finanziaria. 1. All’onere derivante dall’applicazione della presente legge quantificabile in euro 6.000.000 si fa fronte con gli stanziamenti iscritti al capitolo n. ……. dello stato di previsione della spesa del bilancio pluriennale.Art. 4 – Dichiarazione d’urgenza. 1. La presente legge è dichiarata urgente ai sensi dell’articolo 44 dello Statuto ed entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto.

    La Corte costituzionale, con la sentenza n. 334/2004 chiarisce benissimo in cosa consista: «…dal momento che il referendum ha carattere consultivo e non priva il legislatore nazionale della propria assoluta discrezionalità quanto all’approvazione della legge che…».

    In altre parole il referendum consultivo altro non è che un mero “sondaggio”!
    Insomma, un modo per i politicanti, atto a svilire l’esercizio della «sovranità popolare» prevista dall’art. 1, comma 2, della Costituzione, che vede appunto nell’istituto del referendum, uno dei suoi maggiori esercizi.

    Scrisse Albert Einstein: «Abbiamo bisogno di un nuovo modo di pensare per risolvere i problemi causati dal vecchio modo di pensare.»

    Qui, invece, cosa abbiamo?
    Abbiamo una “nuova” formazione politica che demagogicamente agita uno strumento referendario che, a priori, sa essere inefficace. E se non lo sa, è ancora peggio!

    Perché lo fa?
    Per prendere visibilità mediatica; per far vedere che tale movimento politico è migliore degli altri. Sostanzialmente ed implicitamente, per affermare: «vota per me, perché sono più onesto, più efficace, più bello, più etc. degli altri soggetti politici.»
    Vuole che la gente vada a votare per ottenere un risultato pleonastico: che voti sì, per poter dire: «ecco, avete visto? Avevamo ragione noi! Adesso è a noi che dovrete dare retta! E’ con noi che dovrete trattare.»

    Ai maggiori esponenti del PNE non interessa niente che tale pleonastica consultazione costerà non pochi milioni di Euro.
    Che questi andranno ad aumentare il già gravoso debito pubblico.
    Non interessa nemmeno che qualche altro ignorerà l’esito referendario.
    Che così facendo il cittadino-elettore-contribuente crederà sempre meno al metodo democratico. Che, come affermava Winston Churchill: è il peggiore che ci sia; tolti tutti gli altri!
    Che proprio per questo, e sempre di più, il cittadino-elettore-contribuente crederà alla necessità di nominare un… dittatore illuminato! L’ennesimo salvatore della patria! Sic!

    A costoro interessa solo la visibilità mass-mediatica. La propaganda. A spese, beninteso, di quei cittadini che pretenderebbero, responsabilmente, di… “rappresentare”. Sic!

    La prova?
    A nessuno dei due Consiglieri regionali, passa per la mente di fare una proposta di delibera consigliare atta a modificare lo Statuto Regionale mediante l’introduzione dei referendum di «d'iniziativa» e «di revisione» tra la popolazione regionale, su materie di sua esclusiva competenza.
    Per «iniziativa», s'intendono azioni tese ad imporre a Presidente, Giunta e Consiglio regionale, deliberazioni su argomenti che interessano l'intera comunità. Per «revisione», s'intendono quelle deliberazioni che, già assunte dalla Amministrazione regionale, si vogliono, eventualmente, prese con differenti norme.

    Eppure, del PNE fanno parte alcuni politici in SPE (Servizio Permanente Effettivo) che si autodefiniscono federalisti, e che ben dovrebbero – in quanto tali – sapere che simili referendum sono in essere (E FUNZIONANO!) nella Confederazione Elvetica sin dal 1848 (milleottocentoquarantotto).

    Per loro fortuna (che in realtà dovrebbe definirsi per loro “responsabilità”, poiché si fanno leggi di loro invenzione, e non con il consenso della maggioranza dei cittadini) i politici, per le loro azioni “politiche” (Sic!) non sono chiamati ad una valutazione del loro comportamento a norma di Codice Civile.
    Se così fosse, verrebbero loro imposti: il dovere di correttezza e buona fede nelle obbligazioni art. 1175 c.c., nelle trattative art. 1337 c.c. o l’ordinaria diligenza richiesta nell’adempimento delle obbligazioni art. 1176 c.c.; mentre l’art. 1223 c.c. imporrebbe «il risarcimento del danno per l’inadempimento o il ritardo o il fatto illecito deve comprendere così la perdita subita dal creditore o danneggiato come il mancato guadagno, in quanto ne siano conseguenza immediata e diretta.»

    In questo caso il “creditore o danneggiato”, è il cittadino che viene... "distratto" da personale politico di questo tipo.

    Se questo è il “nuovo che avanza”…? Beh!

  7. #7
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    Bravo Enzo,una dichiarazione da uno che sa benissimo che è la lega a voler prendersi i meriti di tutto, anche sull'ultima richiesta mandata a Roma dove la lega ha votato a favore e non solo! ha richiesto che il 100% venga trattenuto in regione, dimmi perchè la lega non ha votato contro allora?

  8. #8
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    chiedo scusa per la stupida domanda: ma la lega che è stata al governo e dello stato e della regione, cosa ha finora fatto per il federalismo fiscale del Veneto?

  9. #9
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    io credo che su temi come autonomia, indipendenza, federalismo almeno i partiti autonomisti devono andare di comune accordo e spingere in un' unica direzione soprattutto la dove si può ottenere qualcosa di importante come in Veneto!

  10. #10
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    IL POPOLO VENETO è Gente Tosta e Gnucca come la gnocca

    Forza Popolo Veneto, le barriere ideologiche stanno per finire....
    non è più questione di essere di SINISTRA o di Destra.....
    da oggi in poi o si è FEDERALISTI e autonomi
    o perennemente STATALISTI
    VENETO LIBERO
    LOMBARDIA LIBERA
    che ritorni al più presto il LOMBARDO-VENETO.....

 

 
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