Sfatiamo un mito : libertà e uguaglianza

Ciò che precede la società , lo Stato, non è una mera e astratta condizione di natura in cui gli uomini si sarebbero trovati tutti uguali , livellati e liberi,ma ciò che precede lo Stato è la Famiglia , che è la prima forma concreta della società umana .
In questa famiglia non c’erano individui uguali ma diseguali in un rapporto gerarchico molto preciso e stabile : Padre , Madre, Figli .

Quindi il diretto discendente sociale dell Stato è la famiglia e non individui autonomi e spesso in conflitto tra loro . Lo stato pre-sociale è solo la famiglia !
Vi è un rapporto di continuità tra la famiglia e lo Stato e non un rapporto antagonista tra individui singoli e lo Stato . Abbiamo quindi due visioni sociali sull’origine della società : una concreta , aristotelica, che mette nella Famiglia ,con rapporti di disuguaglianza gerarchica , l’inizio della società e un ‘altra basata su un modello ideologico di sapore darwiniano , che pone un individuo astratto direttamente in rapporto con la società e che considera l’individuo al di fuori di ogni organizzazione sociale , un individuo allo stato libero , di indipendenza reciproca ,quindi uguali .
Per questa visione l’uomo è sede di diritti individuali, essendo l’uomo libero , mentre per l’altra visione, ciò che caratterizza la società è la dipendenza e la disuguaglianza tra individui.
La destra perciò , avendo come guida la tradizione , non vede nella gerarchia e nei suoi gradi naturali, intermedi , degli ostacoli alla libertà dell’individuo,ma lo sviluppo naturale dell’autorità del Pater Familias . Nello Stato che considera degli individui astratti questi vengono resi uguali da un “contratto sociale “ approvato da tutti . Essi sono insieme ,dipendenti gli uni dagli altri esclusivamente per motivi di scambi dei beni e commerciali . Il consenso al contratto da diritto a
far parte di questo stato sociale ,formando individui che tendono a formare una classe di eguali .
Qui il potere è legittimo solo quando ha il consenso di tutti , un potere che una volta raggiunto , non ha più bisogno del consenso perché chi lo conquista ha raggiunto lo scopo ultimo della lotta tra gli individui che lo compongono .
Ora , dal momento che il paradigma di ogni forma di potere è quello del Padre nella visione aristotelica della società, Von Haller sostiene che la differenza tra un Padre e un Re , è soltanto una differenza di grado. Se il paragone è tra un padre e un re , la differenza è soltanto l’ampiezza e l’estensione diversa tra il padre di famiglia e il re . Lo Stato, infatti, sostiene Von Haller non si è formato per un atto di ragione astratta ,ma per un procedimento naturale e logico .