Quel marxista di nome Mussolini

[SubZero]

Inoltre anche durante la RSI, con la carta di Verona, il capitalismo non viene eliminato

8) Fine essenziale della politica estera della Repubblica dovrà essere l’unità, l’indipendenza, l’integrità territoriale della Patria nei termini marittimi ed alpini segnati dalla Natura, dal sacrificio di sangue e dalla storia, termini minacciati dal nemico con l’invasione e con le promesse ai Governi rifugiati a Londra. Altro fine essenziale consisterà nel far riconoscere la necessità degli spazi vitali indispensabili ad un popolo di 45 milioni di abitanti sopra un’area insufficiente a nutrirli. Tale politica si adopererà inoltre per la realizzazione di una comunità europea, con la federazione di tutte le Nazioni che accettino i seguenti principi fondamentali:
a) eliminazione dei secolari intrighi britannici dal nostro Continente;
b) abolizione del sistema capitalistico interno e lotta contro le plutocrazie mondiali.
c) valorizzazione, a beneficio dei popoli europei e di quelli autoctoni, delle risorse naturali dell’Africa, nel rispetto assoluto di quei popoli, in ispecie mussulmani che, come l’Egitto sono già civilmente e nazionalmente organizzati.

[SubZero]

Arjunaaaaaaaaaa.....

[SubZero]

ecco... quando leggo cose di questo genere in blu, mi chiedo se:

- parliamo la stessa ligua;

- proveniamo da uno stesso nocciolo ideale;

- marciamo verso una stessa meta;

- ho digerito male e, quindi, faccio sogni strani;

- non sono stato catapultato su questo pianeta per espiare qualche mio gravissimo peccato ultraterreno;

- sono ancora vivo o gravito su pianeti morti, morto io stesso...

pace all'anima mia e a quella di chi mi offre tali funebri considerazioni...

lascia peredere, sto forumista è un destro-liberale filo-massone

ergo, la feccia della feccia...

[tenates]

ecco... quando leggo cose di questo genere in blu, mi chiedo se:

- parliamo la stessa ligua; No.

- proveniamo da uno stesso nocciolo ideale; No.

- marciamo verso una stessa meta; Non mi interessa.

- ho digerito male e, quindi, faccio sogni strani; Problemi Vostri.Basta moderare la dieta.

- non sono stato catapultato su questo pianeta per espiare qualche mio gravissimo peccato ultraterreno; Non saprei.

- sono ancora vivo o gravito su pianeti morti, morto io stesso...
Siete vivo.I morti non esistono.Quando esite la morte, la vita non esite più.
Siete più vivo che mai.

pace all'anima mia e a quella di chi mi offre tali funebri considerazioni...
Per questo, basta andare alla Santa Messa, il Dio dei vivi, Cristo è il Dio dei vivi, non dei morti.
Con reverenza
Antonio

[tenates]

lascia peredere, sto forumista è un destro-liberale filo-massone

ergo, la feccia della feccia...

FiloMassone non significa nulla.
O si riceve l'iniziazione al grado di compagno, o non si è nulla.
O si è Massoni, o non lo si è.
DestroLiberale è un ossimoro.
Noto, che oltre ad essere maleducato, è anche ottocentesco, nella maniera di studiare le dinamiche politico culturali dei nostri giorni.
Per la storia, poi, ci vuole una passione da archivista, analista, archeologo, un sano amore per lo studio certosino, che Lei, sembra non avere.
Può sempre smentirmi, o mettersi a studiare.

Tenga a mente il paese dei balocchi, dove tra trastulli, fanciulli perdigiorno si risvegliarono in ciuchini; avendo uno di loro, la protezione della Sapienza Santa ( fata turchina ) venne ritrasformato in burattino, per poi diventare UOMO...ma questa, è un'altra storia...
Cordialmente
Antonio

[Spartacus74]

INvece Sub ZEro non ha assolutamente le idee confuse come non le ha Blondet che è approdato dal centro cattolico all'area nazionalrivoluzionaria pur nelle sue limitazioni.

IN Italia o si fa chiarezza su cosa è stato il Fascismo, lo dico fino alla noia, e su cosa ha fatto il Fascismo e non con ideologie astratte ma con documenti e fatti comprovati, oppure continueremo questa traversata nel deserto senza approdare a nulla, vivacchiando, sperando che allearsi con Berlusconi ci dia un parlamentare a due e illudendosi che così usciremo in Tv 10 minuti in più al mese.
Quando poi siamo diventati il ruotino nel bagagliaio del POlo e quindi di un'aggregazione conservatorliberista affaristica inspiegabilmente preferita ai Liberalprogressisti che pure avversiamo con tutti gli argomenti giusti.

Il Fascismo così lo abbiamo tradito e non certo per 30 denari di oro ma per nulla!

[Arjuna (POL)]

8) Fine essenziale della politica estera della Repubblica dovrà essere l’unità, l’indipendenza, l’integrità territoriale della Patria nei termini marittimi ed alpini segnati dalla Natura, dal sacrificio di sangue e dalla storia, termini minacciati dal nemico con l’invasione e con le promesse ai Governi rifugiati a Londra. Altro fine essenziale consisterà nel far riconoscere la necessità degli spazi vitali indispensabili ad un popolo di 45 milioni di abitanti sopra un’area insufficiente a nutrirli. Tale politica si adopererà inoltre per la realizzazione di una comunità europea, con la federazione di tutte le Nazioni che accettino i seguenti principi fondamentali:
a) eliminazione dei secolari intrighi britannici dal nostro Continente;
b) abolizione del sistema capitalistico interno e lotta contro le plutocrazie mondiali.
c) valorizzazione, a beneficio dei popoli europei e di quelli autoctoni, delle risorse naturali dell’Africa, nel rispetto assoluto di quei popoli, in ispecie mussulmani che, come l’Egitto sono già civilmente e nazionalmente organizzati.

Io mi riferivo alla costituzione della RSI:
VI, I, I, 108: – La Repubblica considera l’iniziativa privata nel campo della produzione come lo strumento più utile nell’interesse della Nazione, e pertanto la favorisce e la controlla.

VI, II, 134 – Gli utili dell’impresa, dopo la deduzione del compenso dovuto al capitale, sono distribuiti tra il capo, gli amministratori e gli operai, impiegati e tecnici dell’impresa, nelle proporzioni fissate per legge, per norma collettiva o, in mancanza degli atti costitutivi, dagli statuti e dalle deliberazioni degli organi di gestione. La parte degli utili non distribuita, è assegnata alla riserva nei limiti minimi e massimi stabiliti dalla legge, e se vi sia ancora un’eccedenza, questa è devoluta allo Stato che l’amministra o la impiega per scopi di carattere sociale.

Se questo vuol dire abolire il sistema capitalistico

Su quello che vene fuori dal congresso di Verona avevo già riportato il giudizio di Mussolini:

È stata una bolgia vera e propria! Molte chiacchiere confuse, poche idee chiare e precise.
Si sono manifestate le tendenze più strane, comprese quelle comunistoidi.
Qualcuno, infatti, ha chiesto l’abolizione, nuda e cruda, del diritto di proprietà!
Ci potremmo chiedere, con ciò, perché abbiamo, per vent’anni, lottato coi comunisti!
Secondo questi “sinistroidi”, potremmo oggi addivenire all’abbracciamento generale anche con loro.
Da tutte queste manifestazioni verbose si può facilmente arguire quanto pochi siano i fascisti che abbiano idee chiare in materia di fascismo…E nessuno, dico nessuno di questi che hanno un bagaglio di idee da agitare, viene da me per chiedermi di combattere.
È al fronte che si decidono le sorti della Repubblica…e non certo nei congressi.

Benito Mussolini

(Da “La Brutale amicizia” di Frederick William Deakin)

D'altra parte, se poi Mussolini aveva così tanta stima per il comunismo, perchè una volta al potere fu sostenuto dai conservatori? E portò avanti una politica volta a reprimere le attività del PCI?
E perchè mai mandò più di 200000 soldati ad invadere l'Unione Sovietica assieme alle truppe tedesche?

[legione muti]

Se si interpreta la socializzazione o il corporativismo mussoliniano, con i paramateri della vulgata economicistica marxista o liberal (capitalismo, proprietà, collettività eccecc), si va poco avanti. La rivoluzione fascista era un altro mondo rispetto a queste menzogne materialiste!
Il tentativo veramente gigantesco e rivoluzionario (unico nella Storia...) del Duce era proprio quello di annientare l'economia in quanto tale. Trionfo totale del lavoro questo voleva dire. E' certamente, compe proposito finale, molto più radicalmente anticapitalista che antimarxista (almeno del Marx giovane). Ma è anche antimarxista poichè sia marxismo che capitalismo antepongono l'astratto dato economico all'azione spirituale del lavoratore.

[tenates]

Se si interpreta la socializzazione o il corporativismo mussoliniano, con i paramateri della vulgata economicistica marxista o liberal (capitalismo, proprietà, collettività eccecc), si va poco avanti. La rivoluzione fascista era un altro mondo rispetto a queste menzogne materialiste!
Il tentativo veramente gigantesco e rivoluzionario (unico nella Storia...) del Duce era proprio quello di annientare l'economia in quanto tale. Trionfo totale del lavoro questo voleva dire. E' certamente, compe proposito finale, molto più radicalmente anticapitalista che antimarxista (almeno del Marx giovane). Ma è anche antimarxista poichè sia marxismo che capitalismo antepongono l'astratto dato economico all'azione spirituale del lavoratore.

...Sua Eccellenza il Duce si recò in visita ufficiale alla Borsa di Milano; era talmente estraneo all'economia ( che dovrebbe essere dottrina degli economisti, come la medicina dei dottori ) ; ad un certo punto, la sua guardia reale, i gerarchi, i pretoriani non lo viderò più...aveva sbagliato porta di ingresso, e scoppiarono tutti in una fragorosa risata...me lo ha raccontato Nonna.
Piccola storia, assolutamente vera, per quotare l'intervento del Sig.re legione muti.

Và detto che Mussolini Benito era un politico di razza, sapendo individuare risposte pratiche per il governo.La realpolitic dicevo.
Alleanza con l'Aristocrazia Romana Nera, Guelfa; Alleanza con l'apparato statalista giolittiano e anticoborbonico meridionale; patti lateranensi e grande riguardo per la Chiesa, grande amiciza verso l'ebraismo, vi era anche una squadra di camicie nere interamente ebraica; prima delle scellerate leggi razziali volute da Hitler e appoggiate da Mussolini ( Duce, che cosa fate???? siete impazzito; mai il razzismo fù italiano, ma sempre l'Impero fù di vocazione UNIVERSALE ) e grande attenzione alle tematiche agrarie ed agricole in genere.
E' pur vero, che nonostante ciò, il concetto di nazione si rafforzò con la caduta del fascismo.
L'Italia divenne Repubblica e, a Yalta, si decise che essa doveva essere appoggio nel mediterraneo di forze atlantiche di blocco anti socialista.
Le Brigate Partigiane Comuniste si trovarono con un pugno di mosche in mano.
Ebbero ragione i partigiani bianchi, finanziati dal governo americano, che appoggiò De Gaspari per la creazione di un grande partito cattolico e popolare.La DC.
La grande vincitrice fù la Gran Bretagna, che restava a guardare un europa divisa dal muro, mentre gli accordi sulle riserve auree internazionali, sancivano il primato delle terre di oltre manica.
L'Inghilterra resta ancora un grandissima potenza, nonostante l'euro, la Sterlina resiste.Gli inglesi sono scesi in piazza per conservare la caccia alla volpe.Gli Inglesi sono Inglesi, e per quanto sia multietnica l' Inghilterra conserva ancora la Monarchia.

Oggi gli scenari sono questi:
USA - Israele - la questione arabo palestinese - l'incognita Iran, e lo Zar Putin con il fiato Cinese ed Indiano alle spalle, fiato, che potrebbe diventare bonaccia, per gonfiare le vele di un asse politico siberianoasiatico.

Dove si incastonerà la politica internazionale dell'Europa, questa è cosa troppo grande per me, da analizzare e da prevedere.
L'Italia rimarrà sempre una postazione strategica sul mediterraneo.
Questa sarà la felicità e la pena dell'Italia...per sempre...
Antonio

[Gaio Mario]

Stato del lavoro, stato nazionale del lavoro, corporativismo, socializzazione.
In ogni caso nessuno ha mai inteso mettere in discussione quello che è un cardine fondamentale della società, antica e moderna: la proprietà privata.
Il fascismo non ha mai avuto un'idea colletivizzatrice o comunista.
Se il lavoro deve (giustamente) esaltarsi, la sua esaltazione passa necessariamente per un premio ai più capaci ed ai più produttivi. Il che significa l'accettazione della divisione del lavoro e l'accettazione delle disparità sociali ed economiche le quali devono riformarsi e mitigarsi in una politica dell'amministrazione e della giustizia equa.