Abrogato il comma sui reati contabili

ROMA - La correzione è cosa fatta. Il «comma Fuda» che modifica i termini di prescrizione dei reati contabili, inserito per «errore» nel maxi-emendamento della Finanziaria, è definitivamente carta straccia. Lo stabilisce il decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri, convocato in tutta a fretta a Roma. Il dl d'urgenza contiene un solo articolo, sufficiente ad abrogare la norma che ha rischiato di mandare in tilt la maggioranza. Soddisfatto il ministro Di Pietro: «Oggi in Consiglio dei ministri abbiamo riparato a un evidente errore. Ma che sia un errore è difficile crederci. Per me è stato un tentativo truffaldino di indurre le istituzioni in errore».

CAUSA CONTRO FUDA - La mossa del governo non spegne tuttavia del tutto le polemiche. La Lista Consumatori ha deciso infatti di promuovere una causa per risarcimento per «danni all'immagine del movimento» nei confronti del senatore Pietro Fuda, primo firmatario dell'emendamento fantasma eletto proprio nelle liste del Codacons. Un altro senatore. Nello Formisano, presidente del Gruppo Misto a Palazzo Madama e capogruppo dell'Italia dei Valori, ha smentito seccamente ogni suo coinvolgimento nella vicenda. «Dichiaro sul mio onore di non aver mai sottoscritto l'emendamento n. 18 20 32 (cosiddetto Fuda Bis)», ha detto Formisano a proposito di un articolo pubblicato da Il Sole 24 Ore che lo indicava tra gli artefici della discussa norma.

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