Ultima modifica di eq...; 22-02-10 alle 13:25
Dio scrive dritto anche sulle righe storte degli uomini.
ma poi dio può benissimo aver creato il mondo seimila anni fa e illusoriamente disseminato indizi in senso contrario
è un modo per mettere alla prova la fede, io al posto suo l'avrei fatto
Per questo potrebbe benissimo averlo creato un milionesimo di secondo fa o la tua coscienza potrebbe benissimo essere una proiezione di chissà che cosa.
Se sei credente e nello stesso momento accetti il metodo scientifico , con tutte le implicazioni filosofiche che ne consegue , devi fare dei compromessi ed essere disposto ad adeguare la tua 'teologia' in funzione delle conoscenze che derivano dal metodo scientifico.
La posizione di chi effettua solo una 'selezione positiva' delle conoscenze scientifiche prendendo di conseguenza solo quelle che si adeguano alla propria metafisica è meramente retorica.Si sfrutta la 'potenza esplicativa fattuale' della scienza solo nei limiti e nella misura in cui sia funzionale a quello che vuoi affermare.
No, perché la teologia e la scienza da un punto di vista razionale umano stanno sullo stesso livello.
Sarebbe invece opportuno essere disposti ad adeguare la propria scienza e la propria teologia in funzione delle conoscenze che derivano dalla filosofia, che da quanto è nata la ns civiltà si occupa della validazione razionale delle ns speculazioni personali.
Sono d'accordo, nella misura in cui è chiaro il punto di cui sopra.
La potenza esplicativa si può usare anche semplicemente per fare esempi od analogie, anche se in effetti spesso vengono fraintesi.
Dio scrive dritto anche sulle righe storte degli uomini.
Sempre il solito discorso , finchè la validazione rimane solo razionale tutto è sullo stesso livello , compresa la filosofia o meglio la filosofia può essere vista come il contenitore di tutta l'attività razionale umana , di cui la teologia e il metodo scientifico rappresentano dei sotto capitoli.
A tale proposito una recente lettura di Bernardini sull' Ateo mi ha ricordato un libro che avevo letto molti anni fa e di cui mi trovo ancora pienamente allineato:
Il Gioco dei possibili F. Jacob, nei Saggi di A. Mondadori, 1983
Ma ritornando a noi, come ampiamente detto in tanti post , la scienza non è solo razionalità ma anche verifica sperimentale (con le ovvie implicazioni di scelta metafisiche) , quindi metodo contenente al proprio interno un nucleo di autovalutazione e modifica.Quindi abbiamo una metodologia che non è sola razionale (deduzione) ma anche induttiva (verifica) e con una forte componente di abduzione , non necessariamente un difetto ma se intesa correttamente e specificata come tale può essere considerata come vero e proprio motore della metodologia , in analogia con l'evoluzione (tanto per stare in 3d) al pari della modifica genetica.
Dio scrive dritto anche sulle righe storte degli uomini.