Il volenteroso Capezzone si asterrà...

[Liberalix]

«No all’accattonaggio, mi asterrò sembra l’armata Brancaleone»

«La mia valutazione sull’evoluzione della crisi di governo è di grande scetticismo. Non si va da nessuna parte chiudendosi nel bunker di Prodi. Per questo motivo nel voto di fiducia alla Camera dei deputati io mi asterrò».
Daniele Capezzone, ex segretario radicale, deputato eletto nella Rosa nel Pugno e presidente della commissione Attività Produttive della Camera, annuncia il suo strappo. E dice no al galleggiamento a oltranza del governo e a una «soluzione di retroguardia».

Onorevole Capezzone, da che cosa nasce la sua scelta di dire no al ritorno in campo di Romano Prodi?
«Io sono stato e continuo a essere un parlamentare leale. Però questo non significa essere sordi, ciechi e muti. Credo sia giusto proprio alla Camera, dove la cosa non può avere alcuna valenza di ricatto, dove nessuno può viverla o descriverla come una pistola posata sul tavolo, astenersi. E spero che altri seguano questa strada. Aggiungo che, solo la grande stima umana e politica che ho per Emma Bonino come membro del governo, fa sì che io non mi spinga oltre».

Ha discusso di questa scelta con la dirigenza del Partito radicale?
«Abbiamo molto discusso in questi giorni ma sono note a tutti le mie fortissime perplessità. Mi sembra che in questa fase soltanto due cose contraddistinguano l’azione di Prodi e dell’Unione: la strategia della Coccoina e dell’accattonaggio. La Coccoina era una colla che si usava quando eravamo bimbi. L’accattonaggio è questa ricerca affannosa di uno, due voti. Ma ci si rende conto che tra un mese rischiamo di stare daccapo a dodici?».

Cosa pensa dei dodici punti programmatici con cui l’esecutivo si presenta alle Camere?
«Sono vaghissimi. Credo che un governo che non ha una linea chiara su nulla sia naturalmente esposto a infortuni e mi sembra puerile dare la colpa al dissidente o a un senatore a vita prima coccolato e poi ridisegnato come Belzebù».

Quale sarebbe stata allora la strada da seguire?
«Bisognava partire dai contenuti. Servivano quattro-cinque cose chiare non scatole vuote buone per tutti. Questi quattro-cinque punti poi andavano sottoposti ai liberali dei due schieramenti. La strategia di chiudersi dentro il bunker gridando “o Prodi o morte” non mi convince. Non capisco più questa sinistra che sembra assomigliare sempre più all’Armata Brancaleone e al suo onde ite sanza meta».

Se lei potesse, come smonterebbe e rimonterebbe il sistema politico italiano?
«Io sono con Tabacci, Nicola Rossi e Paolo Messa animatore di quel tavolo dei volenterosi che rappresenta un modello proprio per chi vuole ragionare per contenuti e non per contenitori, partendo dal software e non dall’hardware. Possibile che nessuno a sinistra voglia prendere la bandiera di Blair e così pochi a destra vogliano quella di Aznar, di Cameron o dello stesso Sarkozy? O magari del mio preferito Rudy Giuliani?».

Lei al trentesimo giorno di sciopero per la fame per l’assegnazione dei seggi al Senato alla Rosa nel Pugno. Si sta muovendo qualcosa?
«Il presidente della Giunta, Nania, mi ha scritto per comunicarmi che a breve convocherà la giunta per decidere sul primo degli otto casi. L’ho ringraziato ma il mio sciopero continuerà fino a quando non ci sarà una data certa».

Fabrizio De Feo - il giornale.it

[Lampo]

«No all’accattonaggio, mi asterrò sembra l’armata Brancaleone»

«La mia valutazione sull’evoluzione della crisi di governo è di grande scetticismo. Non si va da nessuna parte chiudendosi nel bunker di Prodi. Per questo motivo nel voto di fiducia alla Camera dei deputati io mi asterrò».
Daniele Capezzone, ex segretario radicale, deputato eletto nella Rosa nel Pugno e presidente della commissione Attività Produttive della Camera, annuncia il suo strappo. E dice no al galleggiamento a oltranza del governo e a una «soluzione di retroguardia».

Onorevole Capezzone, da che cosa nasce la sua scelta di dire no al ritorno in campo di Romano Prodi?
«Io sono stato e continuo a essere un parlamentare leale. Però questo non significa essere sordi, ciechi e muti. Credo sia giusto proprio alla Camera, dove la cosa non può avere alcuna valenza di ricatto, dove nessuno può viverla o descriverla come una pistola posata sul tavolo, astenersi. E spero che altri seguano questa strada. Aggiungo che, solo la grande stima umana e politica che ho per Emma Bonino come membro del governo, fa sì che io non mi spinga oltre».

Ha discusso di questa scelta con la dirigenza del Partito radicale?
«Abbiamo molto discusso in questi giorni ma sono note a tutti le mie fortissime perplessità. Mi sembra che in questa fase soltanto due cose contraddistinguano l’azione di Prodi e dell’Unione: la strategia della Coccoina e dell’accattonaggio. La Coccoina era una colla che si usava quando eravamo bimbi. L’accattonaggio è questa ricerca affannosa di uno, due voti. Ma ci si rende conto che tra un mese rischiamo di stare daccapo a dodici?».

Cosa pensa dei dodici punti programmatici con cui l’esecutivo si presenta alle Camere?
«Sono vaghissimi. Credo che un governo che non ha una linea chiara su nulla sia naturalmente esposto a infortuni e mi sembra puerile dare la colpa al dissidente o a un senatore a vita prima coccolato e poi ridisegnato come Belzebù».

Quale sarebbe stata allora la strada da seguire?
«Bisognava partire dai contenuti. Servivano quattro-cinque cose chiare non scatole vuote buone per tutti. Questi quattro-cinque punti poi andavano sottoposti ai liberali dei due schieramenti. La strategia di chiudersi dentro il bunker gridando “o Prodi o morte” non mi convince. Non capisco più questa sinistra che sembra assomigliare sempre più all’Armata Brancaleone e al suo onde ite sanza meta».

Se lei potesse, come smonterebbe e rimonterebbe il sistema politico italiano?
«Io sono con Tabacci, Nicola Rossi e Paolo Messa animatore di quel tavolo dei volenterosi che rappresenta un modello proprio per chi vuole ragionare per contenuti e non per contenitori, partendo dal software e non dall’hardware. Possibile che nessuno a sinistra voglia prendere la bandiera di Blair e così pochi a destra vogliano quella di Aznar, di Cameron o dello stesso Sarkozy? O magari del mio preferito Rudy Giuliani?».

Lei al trentesimo giorno di sciopero per la fame per l’assegnazione dei seggi al Senato alla Rosa nel Pugno. Si sta muovendo qualcosa?
«Il presidente della Giunta, Nania, mi ha scritto per comunicarmi che a breve convocherà la giunta per decidere sul primo degli otto casi. L’ho ringraziato ma il mio sciopero continuerà fino a quando non ci sarà una data certa».

Fabrizio De Feo - il giornale.it

spero sia uno scherzo.......

Il governo ora come ora deve avere il massimo sostegno della coalizione.......
Altrimenti tutti a casa.....
Poi vediamo se sono belli altri 5 anni di Governo Berlusconi.....

[ana]

spero sia uno scherzo.......

Il governo ora come ora deve avere il massimo sostegno della coalizione.......
Altrimenti tutti a casa.....
Poi vediamo se sono belli altri 5 anni di Governo Berlusconi.....

Forse Capezzone pensa di si! Spero solo che la Bonino,che mi sembra la persona più ragionevole della rosa nel pugno cerchi di farlo ragionare.

Altrimenti il governo può dirsi fottuto.

[Jerome]

Capezzone si sente deluso per i blocchi di Pacs, liberalizzazioni, testamento biologico, oltre per la mancata risposta sugli otto senatori per cui è da un mese in sciopero della fame.

[Repubblica]

Capezzone vuole imitare Pannella ma non ha la stoffa...

[Lampo]

Forse Capezzone pensa di si! Spero solo che la Bonino,che mi sembra la persona più ragionevole della rosa nel pugno cerchi di farlo ragionare.

Altrimenti il governo può dirsi fottuto.

infatti e questo mi fa paura.........

Capezzone sveglia.....
Milioni di italiani hanno creduto in voi......

Non deludeteci..

[Lampo]

Capezzone si sente deluso per i blocchi di Pacs, liberalizzazioni, testamento biologico, oltre per la mancata risposta sugli otto senatori per cui è da un mese in sciopero della fame.

un pacchetto di liberalizzazzioni è stato fatto......

Calma e sangue fredo.....

Cosa credi e i precari che devono dire ?
E il 26% delle famiglie che vive con meno di 10000 euro all'anno ?

[Palazzoni]

mi considero agli antipodi di Capezzone rispetto agli indirizzi di politica economica, sistema elettorale, politica internazionale. l'unica cosa che mi vedeva in qualche modo d'accordo era l'idea di un reddito garantito per i soggetti in situazione di non occupazione. ipotesi di cui tra l'altro non si è mai pubblicamente discusso in maniera seria.

ritengo tuttavia che se Capezzone si senta dal proprio punto di vista deluso e non rappresentato (come rappresentante a sua volta di una fetta di elettorato) dalle prospettive indicate dal proseguo del Governo Prodi, abbia tutto il diritto di votare secondo coscienza.

[Jan Hus]

L'astensione di Capezzone è del tutto comprensibile. Capezzone non è di sinistra, come non è di sinistra, mi spiace dirlo, la gran parte dei radicali. E' stato un errore imbarcare i radicali nell'Unione, soprattutto se si considera che, secondo uno studio recentemente pubblicato dall'Itanes, l'inclusione dei radicali nell'Unione ha fatto perdere più voti di quanti ne abbia portati. E' vero che i voti che si sono allontanati sono voti cattolici, che probabilmente sono stati intercettati dall'UDC piuttosto che dalla Margherita (prova ne sia anche il fatto che l'UDC ha avuto un ottimo risultato elettorale mentre quello della Margherita è stato deludente), ma proviamo ad immaginare quanto sarebbe diversa la situazione se l'Unione avesse vinto le elezioni del Senato in Piemonte (dove ha ottenuto l'1,02 per cento in meno della Casa delle Libertà) o nel Lazio (1,11 per cento in meno).

Capezzone, a partire dal giorno dopo le elezioni, ha recitato una sola parte: quella del guastatore. Guastatore nei confronti della Rosa nel Pugno, ed ora anche nei confronti dell'Unione. Il sospetto che ho da mesi è che Capezzone si prepari a passare alla Casa delle Libertà.

Che l'Unione fosse una coalizione molto, troppo eterogenea lo sappiamo tutti, e nessuno di noi ha bisogno che sia Capezzone a ricordarglielo. Chi, come me, è un elettore tradizionale dei partiti laici (e alla Camera ho votato Rosa nel Pugno) è deluso quanto Capezzone del fatto che i DICO saranno buttati a mare. Il problema è che bisognava impedire altri cinque anni di governo della destra.

Capezzone ha ragione su un punto, e cioè sull'importanza dei contenuti. Un governo con una maggioranza risicata avrebbe dovuto cercare di individuare i settori del centrodestra con cui lavorare meglio su singoli provvedimenti. Tuttavia la coperta è corta, e Capezzone lo sa bene. Purtroppo non è questo il momento di fare i difficili e di aggiungere ulteriori motivi di tensione, come se quelli che ci sono già non fossero sufficienti.

A margine aggiungo che, come ministro, la Bonino si sta rivelando, a mio avviso, piuttosto incolore.

[Jerome]

Cosa credi e i precari che devono dire ?
E il 26% delle famiglie che vive con meno di 10000 euro all'anno ?

Anche questo è un problema. Come gli ordini professionali e relativi esami di stato che dovevano essere cancellati.

Sinceramente non ci tengo ai voti dei cattolici. Preferirei i voti dei laici di Forza Italia.