Originariamente Scritto da
Palvesario
Pochi succinti commenti.
Essendo un camminatore per passione ho deciso di fare un po' avanti e indietro da tutti e due i cortei, in modo da farmi un'idea direttamente di numeri e atmosfera.
Io non capisco bene perché la Fiamma faccia un corteo sul lavoro, delegando di fatto ogni sua pubblicità ai mass-media, e poi costantemente si trovi a lamentarsi che i mass-media distorcono o minimizzano. Il ruolo dei mass-media è proprio quello di espellere o assorbire ciò che non è sistemico. Ci troviamo quindi di fronte ad un doppio-vincolo schizofrenico direbbe l'illustre Bateson: da una parte Fiamma si auto nomina antisistemica ma poi si affida ai media (veri e propri sacerdoti e vati del sistema) per la propria pubblcità, lamentandosi se svolgono il loro lavoro.
Fiamma fa un corteo sul lavoro chiamando a raccolta operai e braccianti, particolarità che avrà effetto zero. Ovviamente per i braccianti, se voleva vederne qualcuno, doveva fare il corteo nelle Langhe invece che a Torino; mentre per gli operai forse la Crocetta (il quartiere di coloro che li spremevano gli operai) non è proprio l'ideale. Scelta o sconfitta? Se fossi in loro preferirei dire sconfitta, perché se fosse stata tutta una scelta significherebbe che è stato scelto di parlare di operai nel quartiere dei padroni, finendo poi davanti al feudo padronale; il che cozza un bel po' con le propensioni socialisteggianti dei fiammisti. Sicuramente mai nessun fiammista mi dirà che è stato sconfitto sul percorso del corteo, e forse mi mancano degli ulteriori elementi (tipo, importantissimo, ma che si è detto davanti all'Unione Industriali?), però se la mia affermazione è corretta si squaglia di un sol colpo tutta la retorica sansepolcrista. Staremo a vedere.
Fiamma sfila e come al solito sfila in mezzo al vuoto pneumatico. Complice forse un quartiere abbastanza snob, però davvero di gente non se ne vedeva per strada. Gente che si è unita al corteo neanche a parlarne, ma sarebbe stato pure difficile visto che l'impressione che da all'esterno (mutuata dai commenti di passanti ben ben lontani) è di una parata militare. Anche qua una sorta di doppio vincolo sembra scaturirsi: come pretendono di fare un corteo per/con la gente se il corteo nella sua struttura è blindato dagli stessi militanti? Le risposte come al solito sono molteplici, quella che mi do io è che in realtà non interessa affatto che la gente partecipi al corteo, perché non è un corteo di popolo, bensì dei suoi (auto-accreditati) rappresentanti più autoritari. Nelle parate militari i soldati sfilano e il popolo tutt'al più lancia fiori dai balconi o dai bordi delle strade. Questo la dice lunga sull'idea di partecipazione di popolo che hanno in testa. Anche qui posso sbagliarmi, ma l'idea che un esterno al corteo qualunque ha è proprio questa. In quest'ottica la scelta della Crocetta è forse quasi vincente perché proprio lì ci sono quelli che non aspettano altro che dei guardiani si mettano a vigilare sulle loro proprietà in pericolo. Meglio però allora San Salvario (come fa la Lega), dove il pericolo più immediato di essere privati dei propri beni rende la necessità di un cane da guardia più incombente.
Fiamma parla di lavoro, ma sappiamo bene che la gente è sì, come le gazze, ma non proprio identica. Le persone sono attratte dalle cose luccicanti, ma poi quando le ha in mano e si rivelano delle patacche, le getta via. Cosa vuol dire? Vuol dire che sul lungo termine quello che funziona non è lo slogan ad effetto, ma il lavoro di basso profilo. Per questo la CGIL ha ancora un potere enorme sulla base nonostante i vertici siano dei Giuda di primissima qualità, per questo la Chiesa ancora va avanti nonostante una crisi religiosa diffusa. Fortunatamente la Fiamma sta facendo un tour città per città che poi lascia il vuoto cosmico dietro di sè, proprio perché non esistono strutture e, soprattutto, progetti reali. Questo è la cosa che contesto agli antifa, che sono davvero anche loro fagocitati in questo meccanismo perverso fatto di immagini prive di contenuti. Fiamma non ha progetti nazionali sul lavoro, a Torino meno che mai, dopo un corteo di anche 1000 persone di tutta Italia cosa può restare? Molto meglio puntare a coprire gli spazi di agibilità nel piccolo, piuttosto che aspettare che vengano occupati da Fiamma. Ma questo purtroppo necessita di lavorare, e si sa, il lavoro stanca. Ma questa è un'altra storia.
Fiamma fa un corteo che alla fin fine è la rivisitazione in chiave democratica dello squadrismo classico. Si chiamano a raccolta tutte le camicie nere e si marcia in una città dimostrando la propria capacità di concentrazione di forze in un punto spazio-temporale. Se così non fosse mi chiedo che altro scopo potrebbe raggiungere un corteo siffatto. Per ora infatti di risultati non ne coglie se non quello di attrarre qualche ragazzino in cerca di una comunità forte per sentirsi un po' forte pure lui.
Fortunatamente il grosso della popolazione italiana, specie al di sotto di una certa età, viaggia in direzione opposta: non cerca una visione irregimentata, ma è molto più curiosa e desiderosa di spazi di agibilità liberi dove "sguazzare", fossero anche solo di mero consumo (e questo è il limite del Capitalismo).
Nello squadrismo in versione edulcorata è interessante notare come la chiave di tutto stia nel "passare" come se si fosse ancora in quello stato di guerra civile del '19, glorificandosi di essere "passati" in varie città più o meno rosse come se si avesse espugnato un covo di bolscevichi. Se non è questa una visione passatista, mi chiedo cosa lo sia di più.
Le città cosidette "rosse" non sono in mano ai sovversivi, piuttosto hanno una struttura sociale del lavoro che nel tempo ha permesso si innestassero certi valori culturali piuttosto che altri. A Torino, ad esempio, chi pratica politica comunista è residuale in città, meno dell'1%. Che senso ha pensare di dare l'assalto ad una Stalingrado quando la maggior parte della gente se ne fotte di tutta la politica? Inutile che mi si dica che il corteo è per loro, per comunicare le proposte di Fiamma, perché quelle sono baggianate a cui nessuno crede. Basta leggere i commenti post-corteo, i filmati con colonna sonora: dove non si può passiamo e così via...Quello che conta è "passare"...passare poi dove? E verso dove? Siccome nella versione edulcorata post-democrazia la Fiamma non può (ancora) assaltare i luoghi della politica dell'avversario, è normale che il tutto si limiti ad un gran sfoggio di denti e artigli di carattere più che altro simbolico.