Originariamente Scritto da
Gennaro Zona
Da
http://www.neoborbonico.org/neotest/...=103&Itemid=30
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In uno dei tanti convegni promossi dal compianto Lucio Barone, nel tentativo di creare un movimento politico unitario dei meridionali, ebbi a dire provocatoriamente che noi meridionali siamo troppo intelligenti e che a causa di ciò esprimiamo una molteplicità di posizioni e di idee (?) che ci portano a confliggere l'uno con l'altro cercando di far prevalere la nostra idea che sicuramente è la migliore di tutte. Ad una riunione preparatoria di uno di questi convegni si presentò il capo di un movimento il quale iniziò dicendo che lui non ci voleva venire e parlò più di un'ora per spiegarcelo; alla fine voleva per forza regalarci il simbolo del suo movimento per il futuro partito al quale non voleva aderire. I settentrionali che non sono intelligenti come noi hanno creato un movimento unitario, la Lega Nord, che ben esprime i loro interessi e che creando una finta questione settentrionale ha spazzato via la questione meridionale.
Nel meridione ci sono più di duecento movimenti che per prima cosa cercano di prevalere l'uno sull'altro disinteressandosi sostanzialmente dei problemi del SUD; tra di noi ci sono troppi galli (stiamo parlando di pollaio e non di comandanti) ed ognuno mira ad essere il capo del suo movimento condominiale ed a stampare il suo giornaletto. Ho visto un movimento formato da quattro persone in cui gli associati hanno litigato ed hanno fatto nascere due movimenti da due persone! Con noi la Lega Nord ci va a nozze!
Sostanzialmente l'unica cosa buona, ma collaterale, l'ha fatta il Movimento Neoborbonico con il recupero del nostro passato, della nostra storia; ma ciò non serve, o non è sufficiente, per creare un movimento politico. Il riscatto del Sud passa per cose più concrete; ha ragione Zitara, il grande Zitara, quando dice che il riscatto del SUD passa per un camioncino della Galbani che viene buttato da un viadotto della Salerno - Reggio Calabria. Forse in epoca di globalizzazione non è più sufficiente neanche questo.
Dove stanno i generali? Dove stanno i capi? Dove stanno gli intelligentoni?
Io vedo solo un popolo rassegnato che è stato convito della sua inferiorità, al quale più gliene fai subire più china la testa. Il popolo comunque lo capisco anche; non si può andare da un povero cristo che sbarca a fatica il lunario e dirgli che deve combattere e fare la rivoluzione. Se poi per ipotesi lui dicessi di sì, dietro a chi deve andare? Quelli che non capisco sono i meridionali che dicono di aver capito, che si beano del glorioso passato del regno delle due Sicilie, vanno ai convegni con la signora e poi tornano a casa e tutto finisce, fino al prossimo convegno. Io non ce la faccio più.
L'ultima botta me l'hanno data i siciliani con il movimento di Lombardo (ex UDC) che si è alleato non solo con Forza Italia, ma addirittura con la Lega Nord, che gongola di gioia visto che spinge sul federalismo fiscale a tutto gas. Non conosco Lombardo né le sue motivazioni, ma quali che siano le rigetto tutte. Se una cosa piace alla lega di sicuro fa male a noi. Io odio, ribadisco: ODIO, politicamente i settentrionali e mi sono illuso che questo sentimento albergasse in tutti i meridionali. Ricordo benissimo gli insulti della Lega e del subumano Bossi e mai stringerei la mano ad uno della Lega; cosa devo pensare di Lombardo che pur di vivere politicamente farebbe qualunque compromesso?
Il partito di Lombardo occuperà qualche poltrona, farà affluire ancora più milioni di euro in una regione che ne spreca a iosa per mantenere legioni di nullafacenti negli uffici pubblici, distribuirà soldi agli amici degli amici e se proprio Lombardo è intelligente cercherà la secessione; solo siciliana però! Non dimentichiamo mai che alcuni amici siciliani, quando gli si parla del SUD, pensano solo alla Sicilia perché loro si sentono diversi. Tutto sempre con grande gioia della Lega NORD. Perché i meridionali che vivono al Sud non odiano i settentrionali per quello che il NORD ci ha fatto dal 1860 ad oggi e per ciò che la Lega ha detto di tutti noi?
L'odio, continuo a ripeterlo, non è un sentimento sempre negativo; se vuoi fare una rivoluzione ti serve, eccome, altrimenti soccombi.
Se il SUD non vede il NORD come un nemico non alzerà mai la testa. Infatti dopo 15 anni da che la Lega Nord si è fatta soggetto politico, i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Da soldato semplice quale sono, mi sono sempre offerto di compiere qualche azione dimostrativa che potesse fare da miccia per il riscatto del SUD, ma chi con una scusa chi con un'altra, nessuno ha raccolto il messaggio. Il massimo sforzo di noi meridionali sono manifesti attaccati ai muri e convegni di rievocazione storica.
Mi si consenta una espressione forte; è dal 1860 che il Nord vincitore, i nostri "fratelli" settentrionali, ci dice: "guarda SUD che la briciola che ti ho dato è caduta in terra, tu chinati 90 gradi e raccoglila mentre io ti fotto". Secondo me questa terapia comincia a piacerci.
Noi meridionali parliamo molto, ma mancano i fatti ed i fatti possono nascere solo al SUD; i meridionali che stanno al Nord possono dare solo una mano.
Ormai è chiaro che nell'epoca della globalizzazione la questione meridionale ha smesso di interessare gli italiani (anche quelli meridionali). Sembra che gli italiani si siano divisi nei confronti del problema del SUD tra quelli che pensano che il problema ormai si stia risolvendo da solo e quelli che pensano invece che ormai sia insolubile e questi ultimi se ne fregano del Mezzogiorno e si occupano di altro, soprattutto i politici (settentrionali e meridionali). Se fossi settentrionale voterei per Berlusconi, visto che il suo governo (con otto ministri lombardi) ha fatto soltanto gli interessi del NORD. A parole ha programmato grandi interventi anche al SUD, ma in pratica le grandi opere avviate concretamente sono state solo quelle previste al NORD. Mi chiedo di nuovo : "l'odio dei meridionali dov'è?"
Noi meridionali inoltre non ci rendiamo forse conto che la Lega è solo la punta dell'iceberg e che i personaggi più pericolosi non stanno nella Lega, ma nella società civile, tra gli imprenditori, tra gli operai, tra gli impiegati, tra i politici degli altri schieramenti etc. Formigoni, per fare un esempio, per il SUD è molto più pericoloso di Bossi.
Il recupero del nostro passato, della nostra antica grandezza dovrebbe essere un complemento e non il fine ultimo delle nostre rivendicazioni. I settentrionali che lo hanno ben capito ci lasciano sfogare con i convegni, con il libri e con i giornaletti che stampiamo, basta che non ci mettiamo in testa di diventare soggetto politico; e se lo diventiamo (vedi Lombardo) dobbiamo essere organici al sistema, ossia funzionali al NORD. Quando un meridionale ha modo di confrontarsi con un settentrionale colto ed inizia ad enumerare tutti i primati del Regno delle due Sicilie prima del 1860, magari andando ancora più a ritroso nel tempo e parlandogli dei greci e dei romani, con la solita frase :" quando noi avevamo Pitagora a Crotone voi stavate ancora sulle palafitte", il settentrionale sorride. Perché lui sa benissimo che il nostro passato è più grande del suo, ma sa anche che di passato non si vive. Si vive costruendosi il presente, che serve a sua volta per costruirsi un futuro. Il Sud che futuro ha? Dove sono i generali?
E' l'ultima briciola che stiamo raccogliendo chinati a 90 gradi.