Originariamente Scritto da
Reverendo Jones
L’iniziativa era sicuramente in cantiere da molto tempo e non avranno influito le chiacchiere tra Prodi e i vertici del Vaticano dell’altro giorno, quando le parti si sono incontrate in occasione delle celebrazioni del Concordato.
Se però la Chiesa era agitata per le ultime decisioni del governo Prodi (leggi Dico) ha subito trovato un modo per essere risarcita con tutti gli interessi.
Stavolta la novità riguardante il Vaticano e i suoi adepti, non proviene dal fronte politico, che la sua parte l’ha già fatta, ma da quello economico. La novità si chiama Re card ed è una carta servizi riservata esclusivamente al mondo religioso ed ecclesiastico che assicura notevoli risparmi e condizioni particolarmente vantaggiose sull’acquisto di beni e servizi grazie alla collaborazione con importanti aziende.
La carta è stata concepita e realizzata dalla Re Spa, un’azienda che da oltre venti anni è al servizio della Chiesa Cattolica, e questo la dice lunga sui suoi introiti. La Re Spa ha fatto inoltre sapere che questo nuovo servizio è nato dopo oltre due anni di intenso lavoro, ed è stato ideato per “soddisfare bisogni espressamente manifestati dalle massime cariche religiose italiane”. Sembra ridicolo, un paradosso, ma è una verità il fatto che la Chiesa, con la sua faccia tosta, la abbia richiesta per soddisfare chissà quali suoi assurdi bisogni, che il già tanto denaro che possiede e che s’ingurgita attraverso l’otto per mille, non riesce a soddisfare.
I risparmi cui dà diritto la carta servizi riguardano in particolare bollette di luce e riscaldamento, costo di trasporti e viaggi e acquisti di alimentari e altri prodotti. Sono stati addirittura attentamente selezionati dei partner, con una capillare presenza sul territorio che fossero disposti a concedere ai titolari della Re Card convenzioni, in continuo aggiornamento, per offrire le migliori condizioni di mercato. E non è stato assolutamente difficile trovare chi volesse aderire a questa iniziativa “aiutami tu che ti aiuto anch’io”. E infatti ecco che compaiono tra le aziende partners nomi eccellenti: l’Enel, prima fra tutti garantisce prezzi bloccati per due anni per la fornitura di elettricità e gas; l’AirOne assicura sconti dell’8% sui biglietti e sulle tariffe flat per nazionali e internazionali; l’Europcar elargisce convenzioni per il noleggio a breve termine di auto; la Savarent, guarda caso facente parte del Gruppo Fiat, fa sconti per il noleggio di autoveicoli di lungo termine (da due a cinque anni); la San Pellegrino offre prezzi vantaggiosi per la fornitura di acqua e bibite. Non potevano poi mancare le agevolazioni, nel settore della distribuzione dei carburanti, prontamente offerte da Ip e Api, e nel settore bancario, dove la Convenzione Bancaria Re ha proposto condizioni vantaggiose ai religiosi, disponendo anche la trasformazione della Re Card in carta di credito anche ricaricabile. A completare il tutto c’è Metro che si è dichiarata disposta per l’offerta di panieri di beni selezionati. Ebbene sembra proprio che non manchi più nulla per apportare questo importante aiuto al bilancio degli enti religiosi (istituti, polisportive, parrocchie) ma anche delle singole persone, religiosi e laici che lavorano all’interno di queste strutture.
Quindi non è uno scherzo, anzi a rincarare la dose c’è il fatto che “giustamente”, dato che l’erario del Vaticano sembra oramai proprio vuoto” è stato anche deciso che la Re Card non comporti alcun costo: non sono previste spese per la sua attivazione o per la fruizione dei vantaggi; non si deve pagare alcun canone e i costi di gestione sono sostenuti dai partner del progetto che garantiscono così prodotti e servizi complementari di assoluta qualità.
Inoltre il fatto più sconcertante, per chi pensava che si trattasse di una burla, è che già sono stati creati sessantamila esemplari; e, affare ancora più inquietante, già dall’undici febbraio sono state distribuite 3600 tessere ai più bisognosi, quindi ai vertici della Chiesa Italiana, cardinali, vescovi ed economi. La distribuzione proseguirà con altri ventimila esemplari che saranno recapitati ai correntisti della Convenzione Bancaria Re e alle parrocchie delle principali città italiane. Si proseguirà con altre ventimila carte per le restanti parrocchie e infine, a metà marzo, si concluderà con la distribuzione di quattordicimila esemplari agli istituti religiosi.
Non è possibile, non è accettabile che un normale cittadino debba essere oberato di tasse e bollette da pagare quando, i rappresentanti di quel mondo ecclesiastico, che oltre alla gestione del potere spirituale e temporale, usufruiscono di un’ingente e incalcolabile quantità di beni mobili e immobili, possano anche usufruire di ulteriori benefici, come lo sconto sulle bollette. È necessario che qualcuno interrompa questa favola di cui sono la chiesa è protagonista.
www.re-card.it/