Siete favorevoli o contrari ai DICO ?
è già morta
sta morendo
è viva e vegeta
non sò
Siete favorevoli o contrari ai DICO ?
Piccola proposta un poco polemica per un uso cristiano dei DICO.
Si dice - credo a ragione - che i DICO siano un'acquisizione di diritti senza il peso di corrispettivi doveri.
E allora: perché le famiglie cristiane dovrebbero non usufruire di tali vantaggi?
Ecco la proposta. I due fidanzati cristiani si sposano con rito religioso non concordatario: il matrimonio non verrà trascritto. In sostanza c'è il sacramento, ma privo degli effetti civili.
Poi iniziano quella che civilmente è una convivenza (anche se per la Chiesa è un matrimonio sacro e indissolubile). Quando vi sono tutti i requisiti, i due sposi 'stipulano' un DICO, con tutti i vantaggi - fiscali, per esempio - del caso.
Lo scopo è che presto non vi siano più 'matrimoni' nel senso civile del termine. E che i cristiani assistano sorridendo alla liquefazione dell'articolo 29 della Costituzione, restituendo il dovere della 'conservazione' agli amici laici e liberali.
Grazie, Barsanufio
Piccola proposta un poco polemica per un uso mussulmano dei DICO.
Ecco la proposta. Mustafa sposa Mariam, Amina e Fatima secondo le modalitá mussulmane non concordatarie: il matrimonio non verrà trascritto. In sostanza c'è il sacramento (non é la definizione esatta, ma le si accetti per amore speculativo), ma privo degli effetti civili.
Poi iniziano quella che civilmente è una convivenza (anche se per la comunitá mussulmana è un matrimonio a tutti gli effetti). Quando vi sono tutti i requisiti, i quattro sposi 'stipulano' un DICO, con tutti i vantaggi - fiscali, per esempio - del caso.
Non é una cattiveria, sono affezionato a questo forum e mi interessa una opinione, anche non convenzionale.
La bozza di legge non ne fa cenno, parla genericamente di due persone maggiorenni e capaci.
In un appartamento molto grande.1. Due persone maggiorenni e capaci, anche dello stesso sesso, unite da reciproci vincoli affettivi, che convivono stabilmente e si prestano assistenza e solidarietà materiale e morale, non legate da vincoli di matrimonio, parentela in linea retta entro il secondo grado, affinità in linea retta entro il secondo grado, adozione, affiliazione, tutela, curatela o amministrazione di sostegno, sono titolari dei diritti, dei doveri e delle facoltà stabiliti dalla presente legge.
contrario....
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Comunque contrarissimo perchè le leggi dello stato hanno, anche e soprattutto, un compito pedagogico per la società. Aprire alle convivenze invece che puntare alla famiglia è l'inizio dello sfascio delle famiglie.
Un Cattolico non può votarle. Poi ci sono quelli adulti, ma sappiamo già, non sono cattolici.
In un certo senso credo fosse evidente - non solo: era proprio esplicitamente dichiarato - la natura polemica della mia proposta.
Io credo che vi sia un 'valore' nella famiglia come soggetto sociale con diritti e doveri. Sono - brrr - anche incline a pensare che sia indissolubile perfino il matrimonio civile, nel senso che il dato di indissolubilità non è solo portato dal sacramento, ma dal matrimonio medesimo 'antropologicamente' inteso. Il divorzio cerca di dissolverlo ma non riesce nell'intento. E' interessante esplorare i legami fortissimi vissuti dagli ex-mariti, dalle ex-mogli. Vorrei rinviare a un articolo sul Foglio di ieri, firmato da Annalena Benini. Piuttosto mi sembra antropologicamente del tutto plausibile il matrimonio musulmano evocato da Abdullah (che non mi pare una poligamia, ma una pluralità di monogamie).
Però, ascoltate. C'è in ballo questo provvedimento di legge. Perché dobbiamo esser sempre noi cristiani a offrire stampelle alle strutture sociali? Surfiamo sulle onde della tardomodernità, stavolta. Teniamoci il senso sacramentale nella sua interezza e lasciamo che questa volta siano altri (i laici, appunto) a prendersi cura delle leggi e del senso della convivenza civile. In fondo - come molto giustamente richiama il padre Giovanni - siamo cittadini di un'altra Città.
Grazie, Barsanufio