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  1. #1
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    Predefinito La Rai2 leghista e la politica da circo

    da Dagospia

    Antonio Marano non si accontenta di fare il direttore di Raidue, gli piace anche progettare programmi tv. Così, dopo 'Donne', mette in pista 'VotaAntonio', nuovo reality di prima serata, partenza a fine marzo, dedicato alla politica locale. Cittadini qualsiasi inventeranno partiti e programmi, proporranno soluzioni ai problemi del Paese. Questa specie di 'Corrida' della politica nasce da un format inglese molto rimaneggiato da Marano. Condurrà Fabio Canino, mentre alla presidenza della giuria ci sarà un direttore di giornale. Al pubblico da casa spetterà il televoto. (C. M. C.)



    Vuoi vedere che sarà Pappagone?



  2. #2
    Mé rèste ü bergamàsch
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    Predefinito

    Sempre su quel fenomeno da baraccone di RaiDue e sui protagonisti ben conosciuti di quel circo...


    3. Massimo Fini, apolide e lebbroso (Inciucio, CensuRai)

    Nel 2003 Massimo Fini doveva interpretare Cyrano in un programma settimanale di costume su Rai2, all’una di notte. Ma all’ultimo momento, prim’ancora di vedere la registrazione della prima puntata, l’allora direttore leghista Antonio Marano (ora “promosso” a RaiSport) ricevette un diktat dai piani alti di Viale Mazzini: un “veto politico”, disse lui stesso molto sinceramente al giornalista più anarchico della stampa italiana. Poi, dinanzi alla commissione di Vigilanza, negò tutto. E il caso fu insabbiato. Fini non piegò la schiena, denunciò subito la Rai per i danni economici e morali subiti. E nel 2004 portò il suo pensiero urticante in giro per i teatri d’Italia (da Milano a Torino, da Bologna a Firenze a Modena), sotto forma di spettacolo intitolato Cyrano, se vi pare…

    Ma una censura non basta. Così Fini, già censurato, viene ricensurato. A fine marzo del 2005 gli telefona Gigi Moncalvo, capostruttura di Rai2 e conduttore di Confronti: il venerdì sera a mezzanotte lo vuole in studio con Vittorio Feltri per discutere di Oriana Fallaci. Feltri, entusiasta dell’ultima reincarnazione della scrittrice, raccoglie firme per promuoverla senatrice a vita. Fini – che l’ha conosciuta bene ai tempi belli dell’“Europeo” – la considera ormai la caricatura di se stessa, contesta le sue invettive guerrafondaie e anti-islamiche, e per averla descritta per quel che è s’è beccato una citazione civile non richiesta di danni per 1,5 milioni di euro. Il confronto, che andrà in onda l’1 aprile, si annuncia pepato. Ma la mattina del 30 marzo, poche ore prima della registrazione, arriva il solito ukase. Questa volta è il successore di Marano: il ragionier Massimo Ferrario, pure lui leghista, già presidente della provincia di Varese, protagonista di leggendari flop come Star Flash (costato miliardi e chiuso dopo una sola puntata per mancanza di pubblico), artefice insieme a Marano del crollo di ascolti di Rai2 (la rete meno vista delle sei del duopolio Rai-Mediaset). Ferrario convoca Moncalvo: “Non puoi invitarlo, Fini non può più comparire in Rai perché ha fatto causa all’azienda per la faccenda di Cyrano. E poi non sai cos’ha fatto al povero Marano: ha addirittura registrato di nascosto un colloquio con lui…”. Moncalvo trasecola: Fini, sul terminale dell’azienda, non risulta in causa (l’addetto si è dimenticato di inserirlo) e in ogni caso Pippo Baudo, quando aveva fatto causa alla Rai, era stato ospite di Fiorello alla radio. Moncalvo chiede al direttore di mettere il veto per iscritto. Poi telefona a Fini: “Hai fatto causa? Perché non me l’hai detto?”. Fini: “Non credevo fosse un problema. Dopo la causa, sono stato invitato a un programma della radio, a Cominciamo Bene su Rai3 e poi a Ballarò”. Moncalvo chiede spiegazioni a Ferrario. Che non risponde. Qualche sera dopo Fini compare su Rai2, ospite di Giovanni Minoli che lo intervista sul delitto Tobagi. E poi su RaiSatExtra, nel programma di Gene Gnocchi. Moncalvo scrive un’altra volta a Ferrario: “Fini va in onda persino sulla nostra rete: perché da Minoli sì e da me no?”. Silenzio di tomba. Allora si rivolge al presidente della Vigilanza, Petruccioli, che ne prende nota e atto. Morta lì.

    Al dibattito con Feltri sulla Fallaci, intanto, Fini è stato sostituito da Paolo Liguori. Insomma, commenta Fini:

    "ormai è un tiro al bersaglio. Sono come l’orso dei baracconi. Colpirmi è facilissimo, tanto io non infeudato né nella destra, né nella sinistra e quindi non c’è un cane che mi difenda. Devo farlo da solo […]. In Rai ci possono andare i serial killer come Bilancia, i carcerati come Adriano Sofri, gli ex terroristi in gita premio, ma un professionista incensurato, con trent’anni di carriera alle spalle, lui no. È un reprobo. Ecrasez l’infame!"

 

 

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