Il potere e la ricchezza in mano agli ignoranti e la fame ai colti e laureati

[Iannis]

Vabbé allora il problema in Italia non è il mercato del lavoro. E' che i laureati non hanno voglia di lavorare.

Complimenti per la profondità del concetto...
...sicuramente l'autore dell'articolo era un altro eterno adolescente prestato al giornalismo (non che secondo me i dati di Censis e Almalaurea siano il Verbo).

Beh certo ignorare i corsi post-laurea la dice lunga sul modo che ha l'articolista di fare una ricerca.
Comunqe pensavo ai motivi che portano a fare un master. Laltra metà di mastristi li fa perchè sono realmente appassionati e vogliono aprofondire o apunto perchè non hanno trovato lavori soddisfacenti o non ne hanno trovato affatto. La realtà è plurale e dipende dai campi di studio.

[Althane]

il tuo ragionamento quadra, il discorso dei master è verissimo.
e comunque anche lasciando stare i master, voglio essere ottimista.
diciamo che chi ha preso 90 magari tende ad accontentarsi. chi ha preso 110 e lode invece magari cerca di meglio...

Probabile... solo che magari il meglio non c'è.
Così chi ha preso 90 a 24 anni nei successivi 5 anni fa 100 altre esperienze ed ha 29 anni non deve allocarsi solo in base al pezzo di carta ma in base all'albo professionale cui si è iscritto, i lavori che ha fatto ecc...
Chi ha preso 110 e lode a 23 anni fa 2 anni di master, poi accetta uno stage in lussemburgo pensando che poi qualcuno gli avrebbe offerto la dirigenza, un dottorato a oxford e a 32 anni torna in Italia e gli offrono al massimo di fare il docente a contratto in facoltà per 12,5 euro per ogni ora di lezione effettiva di un corso di 30 ore semestrale (ne conosco almeno 3-4 di casi del genere).

Comunque io di dirigenti trentenni ne conosco. Ma sono tutte persone che si sono guadagnate sul campo, magari andando a fare esperienza invece che all'università, la loro posizione. Del resto se 'produci', se generi utili, un'azienda ti da. Se hai un bellissimo curriculum al massimo ti guadagni un sorrisone a 32 denti ed un 'bravo' del responsabile del personale... poi devi produrre.

[Paul Z. (POL)]

Invece sì, perchè il master costa e si pensa "Se senza master mi hanno offerto questo, chissà dopo il master".
E poi il mndo da studente è così bello e confortevole che chi è bravo e si laurea a 23-24 anni non ha voglia di abbandonarlo subito e vuole proseguire l'eterna adolescenza. Così, lo ammetto, ho fatto io , non pentito, e altri che conosco.

E così farò io con un bel PhD in Economics o in Business Administration di durata quadriennale, solo che (spero) non dovrò pagare ma sarò pagato.

[Iannis]

E così farò io con un bel PhD in Economics o in Business Administration di durata quadriennale, solo che (spero) non dovrò pagare ma sarò pagato.

Eh, anche io pensavo di finire con un PhD in Economics, ma la paura di non passare tra tante richieste (erano 8 posti su 40) mi ha frenato, poi ho saputo che i posti erano 12 su 12 richieste

PS: molto meglio in Economics che in Business Administration, non c'è paragone.

[Paul Z. (POL)]

Eh, anche io pensavo di finire con un PhD in Economics, ma la paura di non passare tra tante richieste (erano 8 posti su 40) mi ha frenato, poi ho saputo che i posti erano 12 su 12 richieste

PS: molto meglio in Economics che in Business Administration, non c'è paragone.

Dipende, esistono due-tre di bellissimi PhD "ibridi" che trattano argomenti che a me interessano moltissimo, per esempio i corsi del primo anno del PhD di Business Administration della Bocconi (dei tre casi ti porto quello dell'università probilmente più nota) sono divisi in tre "fields": uno di materie aziendali di base, uno di teoria economica e uno di econometria e metodi di ricerca. Vedremo...

[Il Pasquino]

Probabile... solo che magari il meglio non c'è.
Così chi ha preso 90 a 24 anni nei successivi 5 anni fa 100 altre esperienze ed ha 29 anni non deve allocarsi solo in base al pezzo di carta ma in base all'albo professionale cui si è iscritto, i lavori che ha fatto ecc...
Chi ha preso 110 e lode a 23 anni fa 2 anni di master, poi accetta uno stage in lussemburgo pensando che poi qualcuno gli avrebbe offerto la dirigenza, un dottorato a oxford e a 32 anni torna in Italia e gli offrono al massimo di fare il docente a contratto in facoltà per 12,5 euro per ogni ora di lezione effettiva di un corso di 30 ore semestrale (ne conosco almeno 3-4 di casi del genere).

Comunque io di dirigenti trentenni ne conosco. Ma sono tutte persone che si sono guadagnate sul campo, magari andando a fare esperienza invece che all'università, la loro posizione. Del resto se 'produci', se generi utili, un'azienda ti da. Se hai un bellissimo curriculum al massimo ti guadagni un sorrisone a 32 denti ed un 'bravo' del responsabile del personale... poi devi produrre.

Sarà ma il 50% dei dirigenti che ho avuto qualche volta aveva un laurea non specialistica ma molto più spesso non aveva neanche una laurea ed in un paio di casi non aveva neanche un diploma!!!!

Questo in settori tecnici e scientifici!
Non parliamo poi di responsabili o quadri ove oltre il 70% è composta da gente che a malapena ha conseguito un diploma ma che ha saputo "vendersi" bene.

In questo paese il titolo di studio ha un riconoscimento legale, MA SOLO PER LO STATO (e non sempre!!!). Per il resto nel privato A DIFFERENZA DEGLI ALTRI PAESI OCCIDENTALI una laurea specialistica in genere non vale ASSOLUTAMENTE NULLA. Invece in altri paesi ove non c'è riconoscimento legale le aziende private NON ASSUMONO dipendenti per ruoli tecnici e specialistici di livello senza una laurea che gli garantisca la capacità e la formazione di chi assumono.

Da noi ci si fida di chi si assume più per come si presenta, per chi lo raccomanda che per le esperienze comprovate o per i titoli di studio.

Solo ove esistono le certificazioni internazionali queste possono avere una peso nella assunzione. Ma queste hanno in genere costi proibitivi e richiedono periodici rinnovi.

Saluti

[Lollo87Lp]

Ma laureati in cosa?

L'essere "laureato" di per se' non significa nulla, in cosa ci si laurea in Italia?

Con orde di dottori in: psicologgggggia, sociologggggia, giurisprudenza, lettere, lingue, filosofia etc. dove vogliamo andare?


Sarebbe bello rivedere il discorso al NETTO di questi ambiti di studio, senza dimenticare che l'Italia poggia su delle piccole e medie imprese, che in massima parte non possono pagarsi un ricercatore, un ingegnere, un esperto in merketing da soli (al contrario del resto d'Europa con complessi aziendali piu' grandi), per cui uno chi intende operare in questi ambiti (ad esempio) non puo' aspettare l'assuzione da una azienda, ma deve puntare sulla libera professione o sulla costituzione di CONSORZI DI IMPRESE & CONSORZI DI SERVIZI, in grado di servire le piccole realta' imprenditoriali.

Ma la conosci la situazione negli altri Paesi europei o parli per dare fiato alla bocca come sempre?

[Il Pasquino]

Eddai gente, ma pare possibile che torva meno lavoro chi ha 110 e lode rispetto a chi ha 90?
E' che hanno fatto un sacco di master! Aprite gli occhi!!!

Se ha qualche anno in più e magari non ha mai lavorato, Sì!

Oggi conta molto di più avere pochi anni, avere qualche esperienza specifica, ma soprattutto che sia conosciuto nel settore e che costi poco!!

Del master a molte imprese non importa. Sono piccole imprese ove è più importante l'operatività che le capacità che in una piccola impresa probabilmente non avrebbero possibilità applicative!

Saluti

[Moro1944]

ma perchè c'è ancora qualche giovane che pensa di trovare lavoro e diventare agiato studiando? non ha capito niente, buttasse via i libri.
lo sanno tutti che in italia oggi ci sono straordinarie occasioni di arricchimento e crescita umana (nel senso vero: quello dei sentimenti, non della c.d. cultura) nella scuderia di lelemora, nel grande fratello, nelle trasmissioni di maria defilippi...

Dai se fai cosi sai quanti bananas ci ritroviamo. Ciao

[malox]

E' comunque una notizia devastante
perchè, comunque la si guardi, chi ha 25 anni in Italia, è colto e ben laureato non ha uno stipendio tale da poter vivere decentemente e da solo.
Poi si fanno le statistiche e si dice che gli italiani sono "mammoni"...

Beh ti capisco,il problema è spostarsi è fare sacrifici.