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    Predefinito Coop rosse fra basi USA e TAV

    Coop rosse tra Tav e basi Usa
    Gli affari sono affari, non ci sono valori "di sinistra" che tengano. Il Ccc di Bologna parteciperà al bando per la costruzione della nuova base Usa a Vicenza insieme a Cmc e Cmr, le cooperative che già lavorano nelle basi di Aviano, Camp Darby e Sigonella e hanno in appalto la Tav a Venaus e il ponte di Messina
    di Sara Deganello


    Vicenza è solo l'ultimo caso. Ma il dibattito sullo statuto etico delle coop rosse va avanti da anni e spacca il fronte della sinistra: c'è chi, soprattutto nei movimenti, le vorrebbe attente ai valori della solidarietà e della pace, e chi invece ribadisce la loro esigenza di rispondere alla logica del mercato. D'altra parte, nelle grandi opere più controverse degli ultimi anni, dalla Tav in Val di Susa, al ponte di Messina passando per le basi Usa in Italia, le coop storiche di costruzioni emiliano romagnole, leader nazionali del settore, sono una presenza fissa. Senza obiezioni di coscienza, hanno vinto gli appalti o sono in corsa per aggiudicarseli.
    Cmb, Società Cooperativa Muratori e Braccianti di Carpi (Modena); Cmr, Cooperativa Muratori Riuniti di Filo d'Argenta (Ferrara); Cmc, Cooperativa Muratori e Cementisti, e Acmar, Associazione Cooperativa Muratori e Affini, entrambe di Ravenna; Cooperativa EdilStrade di Imola. Per il raddoppio della base americana a Vicenza nello spazio dell'aereoporto Dal Molin, sono cinque le coop nostrane iscritte alla fase preliminare della gara d'appalto - che scadrà il 6 marzo prossimo - a cui si aggiungono il potente Ccc, Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna, di cui le prime quattro fanno parte, e il Ccm, Consorzio di cooperative Ciro Menotti di Ravenna.
    L'interesse delle coop nel progetto Dal Molin sembra tuttavia infastidire solo i comitati cittadini: dopo la minaccia di boicottaggio da parte del "disobbediente" Francesco Pavin, anche Giancarlo Albera, uno dei portavoce più moderati, esprime perplessità e insieme prudenza: «Le coop dovrebbero avere finalità diverse dal guadagno. Se questo comunque è il loro atteggiamento ne prendiamo atto. Ora vedremo chi vincerà l’appalto, poi decideremo eventuali azioni».
    Compatto invece il fronte locale che rivendica la completa autonomia dell'operato economico delle cooperative dalle influenze della politica. Danilo Barbi, segretario regionale della Cgil ribadisce la contrarietà del suo sindacato alla nuova base a Vicenza ma allo stesso tempo riconosce che «le coop sono un soggetto economico alla pari degli altri: se c'è un appalto pubblico non c'è ragione per cui non dovrebbero partecipare», e aggiunge: «il punto non è attuare questo progetto ma evitarlo».
    Sulla stessa linea Piero Collina, presidente del Ccc: «Le coop realizzano un piano, non lo propongono: sono normali imprese presenti sul mercato e quando vedono un'occasione ci si buttano. D'altronde - sbotta- queste opere qualcuno le dovrà pur fare, perché bisogna che le facciano sempre gli altri?» Non che il Ccc resti troppo a guardare, anzi. Negli ultimi anni il consorzio bolognese ha costruito gli impianti per le olimpiadi invernali di Torino, ha curato il restauro del Teatro alla Scala a Milano, e il recupero della Fenice a Venezia. A Bologna innalzerà la terza torre di Tange, rimasta finora incompiuta. Nel presentare quel progetto il presidente disse: «è importante dimostrare che il mondo coop è vicino all'interesse pubblico». Intanto, alcune delle sue cooperative associate fanno affari con gli americani di stanza in Italia da circa un decennio. «Siamo presenti da anni ad Aviano e a Sigonella, non vedo perché non dovremmo andare a Vicenza», conclude Collina.
    La Cmr di Filo, in effetti, nella base di Aviano (Pordenone) ha costruito su commissione dell'esercito americano la clubhouse del campo da golf, un asilo, un centro fitness, il nuovo ingresso e sta completando ora un complesso per le comunicazioni. Ha inoltre l'incarico per la manutenzione degli edifici riservati ai civili, ad Aviano e a Vicenza, mentre a Camp Darby (Livorno) il contratto di manutenzione è per l'intera base. La Cmc di Ravenna invece, al soldo della marina americana, sta lavorando alla base di Sigonella (Catania): dopo aver realizzato i piani di ampliamento dello scalo aeroportuale Mega II e Mega III, si è aggiudicata anche quello per il Mega IV, che comprende la costruzione di uffici, un complesso ricreativo, una scuola, una chiesa. La Cmc è anche impegnata nella progettazione ed esecuzione del tunnel di Venaus per la linea ad alta velocità tra Lione e Torino, e nella realizzazione del ponte sullo stretto di Messina, dove si è aggiudicata l'appalto insieme a Impregilo. Due progetti per ora fermi.

    Come per Vicenza, l'ultima parola spetta al governo, qualunque sia il suo colore. Le coop rosse, intanto, con buona pace della sinistra radicale, sono pronte ad eseguire: gli affari sono affari.

  2. #2
    NO AL REFERENDUM!!!
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    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da ANSUZ Visualizza Messaggio
    Coop rosse tra Tav e basi Usa
    Gli affari sono affari, non ci sono valori "di sinistra" che tengano. Il Ccc di Bologna parteciperà al bando per la costruzione della nuova base Usa a Vicenza insieme a Cmc e Cmr, le cooperative che già lavorano nelle basi di Aviano, Camp Darby e Sigonella e hanno in appalto la Tav a Venaus e il ponte di Messina
    di Sara Deganello


    Vicenza è solo l'ultimo caso. Ma il dibattito sullo statuto etico delle coop rosse va avanti da anni e spacca il fronte della sinistra: c'è chi, soprattutto nei movimenti, le vorrebbe attente ai valori della solidarietà e della pace, e chi invece ribadisce la loro esigenza di rispondere alla logica del mercato. D'altra parte, nelle grandi opere più controverse degli ultimi anni, dalla Tav in Val di Susa, al ponte di Messina passando per le basi Usa in Italia, le coop storiche di costruzioni emiliano romagnole, leader nazionali del settore, sono una presenza fissa. Senza obiezioni di coscienza, hanno vinto gli appalti o sono in corsa per aggiudicarseli.
    Cmb, Società Cooperativa Muratori e Braccianti di Carpi (Modena); Cmr, Cooperativa Muratori Riuniti di Filo d'Argenta (Ferrara); Cmc, Cooperativa Muratori e Cementisti, e Acmar, Associazione Cooperativa Muratori e Affini, entrambe di Ravenna; Cooperativa EdilStrade di Imola. Per il raddoppio della base americana a Vicenza nello spazio dell'aereoporto Dal Molin, sono cinque le coop nostrane iscritte alla fase preliminare della gara d'appalto - che scadrà il 6 marzo prossimo - a cui si aggiungono il potente Ccc, Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna, di cui le prime quattro fanno parte, e il Ccm, Consorzio di cooperative Ciro Menotti di Ravenna.
    L'interesse delle coop nel progetto Dal Molin sembra tuttavia infastidire solo i comitati cittadini: dopo la minaccia di boicottaggio da parte del "disobbediente" Francesco Pavin, anche Giancarlo Albera, uno dei portavoce più moderati, esprime perplessità e insieme prudenza: «Le coop dovrebbero avere finalità diverse dal guadagno. Se questo comunque è il loro atteggiamento ne prendiamo atto. Ora vedremo chi vincerà l’appalto, poi decideremo eventuali azioni».
    Compatto invece il fronte locale che rivendica la completa autonomia dell'operato economico delle cooperative dalle influenze della politica. Danilo Barbi, segretario regionale della Cgil ribadisce la contrarietà del suo sindacato alla nuova base a Vicenza ma allo stesso tempo riconosce che «le coop sono un soggetto economico alla pari degli altri: se c'è un appalto pubblico non c'è ragione per cui non dovrebbero partecipare», e aggiunge: «il punto non è attuare questo progetto ma evitarlo».
    Sulla stessa linea Piero Collina, presidente del Ccc: «Le coop realizzano un piano, non lo propongono: sono normali imprese presenti sul mercato e quando vedono un'occasione ci si buttano. D'altronde - sbotta- queste opere qualcuno le dovrà pur fare, perché bisogna che le facciano sempre gli altri?» Non che il Ccc resti troppo a guardare, anzi. Negli ultimi anni il consorzio bolognese ha costruito gli impianti per le olimpiadi invernali di Torino, ha curato il restauro del Teatro alla Scala a Milano, e il recupero della Fenice a Venezia. A Bologna innalzerà la terza torre di Tange, rimasta finora incompiuta. Nel presentare quel progetto il presidente disse: «è importante dimostrare che il mondo coop è vicino all'interesse pubblico». Intanto, alcune delle sue cooperative associate fanno affari con gli americani di stanza in Italia da circa un decennio. «Siamo presenti da anni ad Aviano e a Sigonella, non vedo perché non dovremmo andare a Vicenza», conclude Collina.
    La Cmr di Filo, in effetti, nella base di Aviano (Pordenone) ha costruito su commissione dell'esercito americano la clubhouse del campo da golf, un asilo, un centro fitness, il nuovo ingresso e sta completando ora un complesso per le comunicazioni. Ha inoltre l'incarico per la manutenzione degli edifici riservati ai civili, ad Aviano e a Vicenza, mentre a Camp Darby (Livorno) il contratto di manutenzione è per l'intera base. La Cmc di Ravenna invece, al soldo della marina americana, sta lavorando alla base di Sigonella (Catania): dopo aver realizzato i piani di ampliamento dello scalo aeroportuale Mega II e Mega III, si è aggiudicata anche quello per il Mega IV, che comprende la costruzione di uffici, un complesso ricreativo, una scuola, una chiesa. La Cmc è anche impegnata nella progettazione ed esecuzione del tunnel di Venaus per la linea ad alta velocità tra Lione e Torino, e nella realizzazione del ponte sullo stretto di Messina, dove si è aggiudicata l'appalto insieme a Impregilo. Due progetti per ora fermi.

    Come per Vicenza, l'ultima parola spetta al governo, qualunque sia il suo colore. Le coop rosse, intanto, con buona pace della sinistra radicale, sono pronte ad eseguire: gli affari sono affari.
    Che dire...c'è da essere allibiti......

 

 

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