in queste condizioni, mettendo a rischio delle vite, è meglio ritirarsi e fare vedere la vera faccia della cosidetta maggioranza.
in queste condizioni, mettendo a rischio delle vite, è meglio ritirarsi e fare vedere la vera faccia della cosidetta maggioranza.
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A fool and his money can throw one hell of a party.
L'Unità va alla guerra
Un editoriale di Padellaro rompe il fronte del pacifismo
Come è evidente al presidente della Camera, onorevole Bertinotti, la situazione in Afghanistan è destinata a peggiorare. Non solo perché vi era, come si sapeva, una offensiva delle forze talebane in atto, a cui americani, inglesi e canadesi hanno già risposto con una controffensiva imponente, ma anche, come non si poteva sapere e certo si sperava non succedesse, perché è stato rapito un giornalista italiano.
"L'Unità" definisce questo episodio drammatico "un sequestro contro l'Italia". Di più, l'editoriale del suo direttore, Antonio Padellaro, parla di "atto di guerra". Scrive Padellaro: "Ancora non sappiamo se i talebani l'abbiano fatto volutamente ma visto che subito hanno rivendicato con parole di assoluta violenza il sequestro del collega Daniele Mastrogiacomo, il loro va considerato come un atto di guerra contro l'Italia". Il quotidiano italiano, che è stato il massimo alfiere del pacifismo nostrano, ci fa sapere che in questo caso non ci sono più argini. La rivendicazione violenta è sufficiente e non ci sono dubbi che mai i talebani possano avere commesso uno sbaglio di identità, o che, magari, Mastrogiacomo fosse una spia della Nato. Per l'"Unità" la questione è chiarissima: i talebani hanno dichiarato guerra all'Italia. Ora noi eravamo dell'idea che, avendo i talebani difeso e protetto Bin Laden anche dopo l'attentato dell'11 settembre 2001, fossero già dei nostri nemici. Ma se l'"Unità" voleva avere un casus belli più adeguato alla sua sensibilità e lo trova nel sequestro del nostro collega, va benissimo lo stesso.
L'importante è trovarsi tutti dalla stessa parte della barricata per fronteggiare una situazione così drammatica.
Speriamo che tutta la maggioranza si mostri sensibile all'argomento usato dall'"Unità" e che sostenga il ministro degli Esteri D'Alema, che sta producendo il massimo sforzo per la liberazione di Mastrogiacomo. Ivi inclusa l'opzione militare; così come nel caso in cui i talebani non riparassero all'atto di guerra, l'Italia non potrebbe più prescindere dall'azione di guerra in Afghanistan. Se qualcuno accusa la maggioranza di ipocrisia a riguardo, dobbiamo notare che a questo punto poco importa. A noi preme che si faccia il proprio dovere a fianco degli alleati dell'Italia. Certo c'era chi avrebbe preferito, in questi frangenti, essere aiutato dalla fortuna. Dispiace, ma la stessa appare già essersi esaurita.
Roma, 7 marzo 2007
tratto da http://www.pri.it
io mi auguro che il centrodestra rinsavisca e si astenga.
non credo sia utile a nessuno una permanenza delle truppe in afganista a non far nulla, costano a noi e non sono utili a nessuno tranne a prodi per sopravvivere.
o combattono o se ne vanno
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A fool and his money can throw one hell of a party.
Si portiamo la pace... cio' che ci rimane pero' del futuro governo democratico sara' una fetta colonialista dell'afghanistan... non si fa cosi' la guerra per la pace, non si puo' combattere chi si fa saltare in aria, non si combatte la popolazione ma le organizzazioni terroristiche... non vedo il motivo per restare li' a guardare una popolazione che si fa saltare in aria ormai piu' per depressione che per religione.
Piuttosto che si trovino i terroristi veri, i fanatici che della religione ne fanno una dichiarazione di guerra, non di portare NOI il terrore ad una popolazione inerme con sulla saccocia degli sputapallottole.
Il popolo non e' stupido, noi non eravamo stupidi quando c'era il fascimo che faceva ripetere a mio nonno w il duce...