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  1. #1
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    Per amore di Sion, non tacerò, per amore di Gerusalemme non mi darò pace, finchè non sorga come il sole la sua giustizia e la sua salvezza non risplenda come una fiaccola ardente. Isaia 62.1
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    Arrow Il conflitto ceceno: botta e risposta con il Prof. Palazzi

    Il Professor Abdul Hadi Palazzi, musulmano moderato filo-sionista, filo-americano, atlantista e anti-wahhabita, così commenta le iniziative di Oliver Dupuis, eurodeputato radicale, sulla questione cecena, con particolare riferimento allo sciopero della fame da lui intrapreso su un newsgroup gestito dalla Associazione Amici di Israele.


    a cura di Luca Martinelli

    Prof. Massimo Palazzi:

    “Sono personalmente grato al Presidente Berlusconi per il suo intervento circa la campagna di stampa anti-russa relativa alla guerra di Cecenia. E’ davvero ignobile che qualcuno voglia mettere sul banco degli accusati la Federazione Russa per la “grave colpa” di aver cominciato a combattere al-Qa’ida anni prima che lo facesse l’Occidente (...). In realtà - e tutti possono comprendere quanti mi costi doverlo ribadire - a far passare un intero popolo per terroristi sono proprio Dupuis e quei dirigenti radicali che continuano a scegliersi come interlocutori, e quindi come presunti “rappresentanti del popolo ceceno”, individui come Maskhadov e Akhmadov, fantocci che per anni ha preso ordini e fondi da Bin Laden e che per anni hanno consentito a tagliagola come Basayev e Ibnul Khattab di fregiarsi del grado di “comandanti militari dell’esercito ceceno”.
    Nel 1991 vi è stata la richiesta di una maggiore autonomia, cui Eltsin non ha dato seguito. A quel punto Maskhadov, presidente della repubblica autonoma, ha pensato di chiedere l’indipendenza, ed ha pensato di far guidare la sua “guerra di indipendenza” agli uomini di Osama Bin Laden (...). Così, le milizie sanguinarie di Basayev e Ibnul Khattab, forze che a tutti gli effetti facevano parte della coalizione di al-Qa’ida, hanno potuto attuare un piano sistematico di sterminio dei Sufi Naqshbandi, dei capi religiosi locali, noti per la loro moderazione, di quanti optavano per il negoziato con la Federazione Russa, piuttosto che per una folle guerra secessionista che era certamente rispondente ai disegni di al-Qa’ida, ma non agli interessi del popolo ceceno. Data una scelta del genere, la Russia ha avuto tutte le ragioni di dichiarare guerra ad un leader secessionista che aveva scelto l’alleanza con gli uomini di al-Qa’ida
    Dapprima schierandosi a fianco dell’Esercito Federale nella lotta contro i miliziani di Bin Laden, quindi eleggendo democraticamente a primo ministro lo Shaykh Akhmad Kadyrov, eroe della resistenza anti-wahhabita, il popolo ceceno ha dimostrato al mondo intero la sua volontà di pace e la sua non disponibilità a diventare ostaggio dei terroristi e dei loro complici. Il Muftì Shaykh Akhmed Kadyrov, massima autorità religiosa cecena, era inizialmente un fautore dell’autonomia da Mosca, ma quando si è reso conto che una Cecenia “indipendente” sarebbe diventata una colonia di al-Qa’ida al pari dell’Afghanistan dei Talebani, non ha avuto nessuna esitazione. Ha detto: “Rimandiamo le trattative sulle modalità dell’autonomia alla fine della guerra, ed ora occupiamoci i combattere assieme, Russi e Ceceni, i terroristi di al-Qa’ida ed il loro presidente-fantoccio Maskhadov.”
    Non è certo il popolo ceceno ad aver bisogno di riscatto, ma quanti hanno consentito ad personaggi come il sedicente “Presidente” Maskhadov e il sedicente “Ministro degli Esteri” Akhmadov di passare in un batter d’occhio dal partito di Bin Laden a quello di Marco Pannella. Adesso Dupuis digiuna per ottenere che le Nazioni Unite costringano la Federazione Russa a negoziare con un personaggio come Maskhadov, cioè con un tagliagole che agli ordini di Bin Laden ha compiuto le stragi più efferate. (...) Per quale ragione il Partito Radicale Transnazionale, schierato su tutti i fronti per la democrazia e contro il terrorismo, sul fronte ceceno seguiti indefesso a vomitare fango su Putin e solidarizzare con chi voleva fare della Cecenia un secondo Afghanistan, giuro che ancora non riesco a capirlo. Ho discusso coi dirigenti radicali per ore, e non ne sono venuto a capo. Ancor oggi non riesco in alcun modo ad immaginare quali interessi possano esserci dietro ad una scelta tanto irresponsabile e tanto scellerata.
    Se Dupuis ha veramente un’influenza sul boss terrorista Maskhadov, invece di digiunare a suo favore farebbe bene ad indurlo ad ammettere le sue responsabilità e a costituirsi. (...) Se invece Dupuis continua a sognare che i suoi digiuni possano indurre il governo russo a negoziare con un pluriomicida stragista come Maskhadov, allora bisogna fargli capire che si illude su qualcosa di completamente campato in aria. (...) Altro che negoziati con gli stragisti: il terrorismo deve essere sconfitto dalla nazioni democratiche, e questo vale in Iraq, in Israele e in Cecenia.
    Malgrado tutto, continuo a sperare che il Partito Radicale Transnazionale un giorno si renda conto dell’abbaglio madornale che ha preso e continua a prendere sulla questione cecena, che si renda conto che non si può solidarizzare con gli Stati Uniti quando combattono al-Qa’ida, e poi condannare la Federazione Russa quando combatte gli emissari di al-Qa’ida in Cecenia. Posso essere pienamente solidale con decine e decine di battaglie radicali, ma il sostegno a un figuro come Maskhadov, le cui mani grondano sangue innocente, proprio non riesco proprio a digerirlo. Mi fa letteralmente ribrezzo.”

    LA RISPOSTA DI DUPUIS

    A parte l’eccessiva semplificazione della vicenda operata dallo Shaykh Palazzi, che ha posto sullo stesso piano sia Maskhadov (che è stato davvero eletto democraticamente dai ceceni) che Basayef (un terrorista che sembra fare più il gioco di Mosca che non dei ceceni), nel discorso chiaramente filorusso del Professore saltano all’occhio alcuni particolari.
    Innanzitutto, Maskhadov è stato eletto democraticamente nel 1997, con elezioni svolte sotto il controllo dell’OSCE. E’ un particolare non di poco conto, visto che lo Shaykh Palazzi fa risalire la sua elezione al 1991, un anno prima dell’elezione del primo Presidente ceceno, Dzukhar Dudayef. Questi è stato un vero “tagliagole” per utilizzare le parole del Professore, mentre Maskhadov è un esponente dell’ala moderata, l’uomo che ha contrattato con il Generale russo Lebed la tregua del 1996.
    Inoltre le elezioni che Palazzi chiama “democratiche” e “libere”, cioè quelle del 2002 che hanno visto la vittoria di Akhmed Kadyrov (che non è altro che un fantoccio nelle mani di Putin), non solo non sono state supervisionate da alcun osservatore internazionale, ma hanno visto votare perfino i militari russi presenti sul suolo ceceno. Affermare che tali elezioni siano state “democratiche” è un po’ come dire che è normale concedere il diritto di voto ai soldati statunitensi, inglesi, italiani, polacchi presenti sul territorio iracheno, alle elezioni irachene che si terranno di qui a qualche mese.
    Nel suo intervento, lo Shaykh non fa alcun riferimento alle tragiche responsabilità che la Russia ha in tutto questo. Una infiltrazione in Cecenia del network wahabita di Bin Laden è altamente probabile, ma non è stata certo voluta solo da Basayef. Un forte aiuto è stato dato proprio dall’esercito russo, con le orribili violenze perpetrate in due riprese nell’ultimo quindicennio in Cecenia. Come la detenzione di civili ceceni in campi di concentramento, i bombardamenti a tappeto che Grozny ha dovuto subire o, negli ultimi tempi, il coinvolgimento di civili georgiani nel conflitto.
    I radicali hanno sempre fatto notare questo alla Comunità Internazionale e alcuni, come Antonio Russo, hanno svolto il proprio lavoro rimettendoci anche la vita. Per tutta risposta, la Russia ha sempre cercato di boicottare le attività del Partito Radicale Transnazionale, arrivando a chiederne l’espulsione dalla Commissione Ecosoc dell’ONU, presso cui il PRT ha lo Status Consultivo Generale di prima categoria.
    Che lo Shaykh Palazzi non sia d’accordo con alcuni aspetti della proposta fatta da Ilya Akhmadov, Ministro degli Esteri ceceno, è comprensibile. Quello che non è assolutamente comprensibile è la sua intenzione di presentare all’opinione pubblica una visione mistificata del conflitto russo-ceceno.

    REPLICA DI SHAYKH PALAZZI

    Il 6 maggio 2004, l'ex Mufti e Presidente della Cecenia Shaykh Akhmed Kadyrov, che Allah ne abbia misericordia, ha ricevuto il martirio per mano dei terroristi di Maskhadov, cioè di colui che Dupuis si ostinava - contro ogni logica - a presentare come esponente di una supposta "ala moderata" dei separatisti. Successivamente, Maskhadov è restato ucciso durante un conflitto a fuoco con le forze federali, ed ha così pagato il fio dei suoi innumerevoli crimini. Spiace davvero che gli amici radicali seguitino imperterriti ad attenersi ad una visione tutta ideologica del conflitto ceceno, e che in base a quella visione preconcetta non abbiano prestato alcun aiuto ad un leader islamico moderato come Shaykh Kadyrov, impegnato in prima persona nella lotta contro il terrorismo wahhabita, ed invece abbia finito per fungere da cassa di risonanza alla propaganda di un personaggio equivoco come Maskhadov. In questo modo, il dirigente di un un partito cui noi tutti tanto dobbiamo per il suo impegno a tutela dei diritti civili, per le sue battaglie di libertà e per il coraggio dei suoi militanti, è di fatto finito per insultare (chiamandolo "fantoccio di Putin") colui che rappresenta un simbolo per tutti i Musulmani moderati impegnati nella lotta contro il terrorismo, e per difendere colui che invece era a tutti gli effetti un fantoccio nelle mani di al-Qa'idah, un terrorista che per la sua bramosia di potere e di denaro ha finito per coinvolgere l'intero popolo ceceno in un inutile massacro.
    Che dire poi della pretesa secondo cui le elezioni con cui i ceceni hanno democraticamente eletto Shaykh Kadyrov come loro Presidente sarebbero "invalide" in quanto ad esse avrebbero preso parte anche "i militari russi presenti sul suolo ceceno"? Forse Dupuis dimentica che la Cecenia è una Repubblica autonoma nell'ambito della Federazione Russa, non uno Stato sovrano indipendente dalla Federazione. Che nelle elezioni svoltesi in Cecenia votino anche i militari russi di stanza in Cecenia è tanto normale quanto è normale che alle elezioni sarde votino i militari italiani di stanza in Sardegna. In egual maniera, i cittadini ceceni che risiedono in Russia votano regolarmente nelle elezioni russe, così come i sardi che risiedono in altre regioni d'Italia votano regolarmente nelle elezioni italiane. Il paragone coi "soldati statunitensi, inglesi, italiani, polacchi presenti sul territorio iracheno", proprio non regge, in quanto l'Iraq è invece uno Stato sovrano, che non fa parte né degli Stati Uniti, né dell'Inghilterra, né dell'Italia, né della Polonia.
    Purtroppo Dupuis ha talmente assimilato in modo acritico la mentalità dei secessionisti da fare paragoni del tutto privi di senso.

  2. #2
    Sionista
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    Per amore di Sion, non tacerò, per amore di Gerusalemme non mi darò pace, finchè non sorga come il sole la sua giustizia e la sua salvezza non risplenda come una fiaccola ardente. Isaia 62.1
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    Da parte mia appoggio incondizionato alla Russia nell'opera di deislamizzazione della Cecenia e in prospettiva di tutta la Santa Russia . Guerra totale al neo-hitlerismo islamico e fronte comune nel solco della crociata contro il degno erede del nazismo e del bolscevismo: il wahhabismo .

    IloveISRAEL

  3. #3
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    sardinnya
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    Citazione Originariamente Scritto da IloveISRAEL Visualizza Messaggio
    Da parte mia appoggio incondizionato alla Russia nell'opera di deislamizzazione della Cecenia e in prospettiva di tutta la Santa Russia . Guerra totale al neo-hitlerismo islamico e fronte comune nel solco della crociata contro il degno erede del nazismo e del bolscevismo: il wahhabismo .

    IloveISRAEL
    Hai idea di cosa voglia dire deislamizzare? L'islam in Cecenia esiste da prima che esistesse la Russia nella sua immensa dimensione. Non è pensabile negare che vi siano correnti wahhabiste, ma se studi ciò che c'è dietro la società cecena, ovvero la sua divisione in teip, capirai che il problema non è al Qaida, ma ben altro. La politica di colononizzazione socio-religiosa russa deve pur terminare visto che abbiamo superato da un pezzo il 1800.

  4. #4
    رباني
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    di che cosa sarebbe docente il "Prof. Palazzi"?
    Da un articolo carico di elogi pubblicato sul Jerusalem Post apprendiamo che Palazzi "insegna all'Istituto di studi antropologici di Roma, ed è stato docente di storia delle religioni all'università di Velletri". Certo, Internet non è infallibile, ma da una ricerca su Google per il primo, compare solo una scuola di danza, mentre a Velletri si trova unicamente il corso di Enologia dell'Università della Tuscia, una specializzazione quantomeno curiosa per un musulmano.
    Tutto l'articolo qui:
    http://www.kelebekler.com/occ/eno.htm

    Massimo Palazzi che preferisce farsi chiamare Shaykh Mawlana (*Nostro
    Maestro, L’Anziano*) Abdul Hadi è un romano poco più che quarantenne,
    ex-mormone, ex-evoliano, ex-seguace di Rajneesh, convertitosi all’Islam,
    che oggi sostiene falsamente di essere nato in una famiglia musulmana

    Politicamente è stato sempre vicino all’MSI e poi ad Alleanza Nazionale,
    anche se un anno fa, un articolo sosteneva che stava per entrare nel
    direttivo del Partito Radicale.

    Tutta la biografia qui:
    http://italy.indymedia.org/news/2003...91_comment.php

  5. #5
    Sionista
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    Per amore di Sion, non tacerò, per amore di Gerusalemme non mi darò pace, finchè non sorga come il sole la sua giustizia e la sua salvezza non risplenda come una fiaccola ardente. Isaia 62.1
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    Anche con il povero Palazzi te la prendi adesso ?! Dimostri sempre più la tua doppiezza Abdullah , il dr. prof. shaykh Mawlana Abdul Hadi Palazzi è uno dei maggiori personaggi che , per intelletto , l'Italia dovrebbe essere fiera di avere sul proprio suolo , io lo apprezzo specialmente per il suo filo-sionismo e per la sua avversione al wahhabismo e a tutti i nemici di Israele , categoria quest'ultima di cui , Abdullah , tu sembri far parte visto che dai credito al fascista antisemita (ed ex-terrorista) Miguel Martinez e al famigerato Campo Antiimperialista che sostine apertamente gli stragisti antisemiti di Hamas , della Jihad islamica e di Hezbollah ..... Dovresti vergognarti .

  6. #6
    رباني
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    Citazione Originariamente Scritto da IloveISRAEL Visualizza Messaggio
    Anche con il povero Palazzi te la prendi adesso ?! Dimostri sempre più la tua doppiezza Abdullah , il dr. prof. shaykh Mawlana Abdul Hadi Palazzi è uno dei maggiori personaggi che , per intelletto , l'Italia dovrebbe essere fiera di avere sul proprio suolo , io lo apprezzo specialmente per il suo filo-sionismo e per la sua avversione al wahhabismo e a tutti i nemici di Israele , categoria quest'ultima di cui , Abdullah , tu sembri far parte visto che dai credito al fascista antisemita (ed ex-terrorista) Miguel Martinez e al famigerato Campo Antiimperialista che sostine apertamente gli stragisti antisemiti di Hamas , della Jihad islamica e di Hezbollah ..... Dovresti vergognarti .
    .........................................................................................

    Non do credito a nessuno, ho postato per completezza di informazione.
    Quanto a Wahabi, Hammas, Jihad islamica, Hizbollah ho giá preso posizione piú di una volta e non ho bisogno di nascondermi né di vergognarmi.
    L'ultima volta QUI

  7. #7
    رباني
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    Quanto al signor Martinez, che non conosco, questo é quello che lui dice di sé stesso sulla sua Homepage:
    http://www.kelebekler.com/cesnur/txt/migit.htm

  8. #8
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    Da parte mia appoggio incondizionato alla Russia nell'opera di deislamizzazione della Cecenia e in prospettiva di tutta la Santa Russia . Guerra totale al neo-hitlerismo islamico e fronte comune nel solco della crociata contro il degno erede del nazismo e del bolscevismo: il wahhabismo .

    IloveISRAEL
    Appoggio incondizionato alla Russia....HaHaHa!!
    La Russia stringe ogni giorno rapporti sempre più stretti con Hamas, arma Siria e Iran delle più letali armi..secondo te contro chi?
    L'unico motivo per cui la Russia combatte l'islam in cecenia e per tenere unita la federazione dalle minacce indipendentiste cecene!
    Assieme agli USA siete il nemico numero uno porci sionisti!

  9. #9
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    Palazzi è riuscito a far censurare l'ottimo sito in cui veniva sputtanato per quello che è: un pagliaccio. Seriamo che presto ritorni online con tutta la inoppugnabile documentazione che conteneva. Per ora le foto allegate al testo sono andate perse, ma è ancora possibile leggere qualcosa delle sue gesta. Purtroppo quando uno ha dei protettori potenti e pericolosi, succede così.




    Quando Palazzi veniva accusato di essere un "antisemita"

    Più interessante delle sue affiliazioni esoteriche è il fatto che Abdul Hadi Palazzi non è affatto sempre stato sionista. Non lo era certamente quando lavorava presso l'Ambasciata della Repubblica Islamica dell'Iran a Roma, forse l'unico lavoro effettivo di cui si trovi traccia nella sua biografia (ma ovviamente non nel suo curriculum).

    In quegli anni curò la traduzione e l'introduzione di libri "khomeinisti" come L'insegnamento islamico dell'ayotallah Tabataba'i e Vita e condotta del profeta Muhammad di Mortada Motahhari, oltre a Gesù profeta dell'islam pubblicato dalla casa editrice esoterica Atanor, creata da un'ala degli ex-militanti del movimento di destra Europa Civiltà che era entrata poi in Massoneria.

    Certamente nessuno considerava Palazzi un sionista il giorno in cui si fece orgogliosamente fotografare accanto al capo spirituale di Hezbollah, lo Shaykh Fadlallah:




    Palazzi con il capo spirituale del Hezbollah, lo Shaykh Fadlallah
    (fare clic sull'immagine per ingrandirla)


    Palazzi non era certamente sionista quando si recava in Turchia per gli incontri organizzati dal partito islamista di Necmettin Erbakan. Certamente non era sionista nemmeno quando la rivista Comunità Islamica, di cui lui era Redattore Capo, metteva in prima pagina lo stesso appello, numero dopo numero:

    "Nessun musulmano potrà mai accettare che anche solo una zolla di TERRA SANTA formi oggetto di mercanteggiamento e sia venduta a prezzo vile e che sia riconosciuta la legittimità della presenza sionista in Palestina."

    Bisogna dire che, se i contenuti del pensiero palazziano sono cambiati da allora, non è cambiato affatto lo stile retorico. Tra l'altro, alla rivistina collaborava anche uno dei migliori amici di Palazzi all'epoca, Adel Smith, un cupo personaggio oggi molto noto ai media per i suoi proclami contro la presenza dei crocifissi nelle scuole e contro un affresco nella Basilica di San Petronio a Bologna che raffigura il profeta Muhammad all'inferno.

    Il primissimo numero della rivista ospitava un articolo dal titolo significativo "OLOCAUSTO? NO GRAZIE!". L'autore (allora fedelissimo di Palazzi ma oggi diventato seguace di Adel Smith) scriveva:

    "Riteniamo che sia giunto il momento che i musulmani, e tutte le persone dotate di libera volontà, siano messi in grado di abbattere con forza e smascherare quella che é probabilmente la più colossale menzogna della storia umana: la menzogna dell' 'olocausto' [...]

    Cioé, in pratica, SI INVENTAVA IERI E SI CONTINUA A INVENTARE OGGI UN GENOCIDIO IN REALTA' INESISTENTE, PER COPRIRE L'ATTUAZIONE PASSATA, PRESENTE E POSSIBILMENTE FUTURA DI UN GENOCIDIO VERO: QUELLO DEL POPOLO PALESTINESE AD OPERA DELLO STATO DI ISRAELE, DEL SIONISMO MONDIALE E DEI SUOI ALLEATI.

    La prossima volta, se DIO vuole, parleremo del 'diario' di Anna Frank".





    E infatti così fu; il numero successivo della rivista dedicò ben sei pagine a un estratto da un opuscolo scritto da Ditlieb Felderer e pubblicato dalle nostalgiche "Edizioni La Sfinge", intitolato: "IL DIARIO DI ANNA FRANK: UNA FRODE". La scoperta di questo articolo "negazionista" portò a un vero e proprio scandalo, con articoli sui quotidiani che sostenevano che "l'imam di Roma" fosse un "antisemita". L'uso abusivo dell'indirizzo "Viale della Moschea" come redazione della rivista finì per coinvolgere gli ignari frequentatori, in massima parte arabi, della moschea di Roma, che dovettero sconfessare le attività di Palazzi.

    La rivista di Massimo Palazzi (Comunità islamica Anno II, n. 1, gennaio 1992,)
    proclama al mondo che il diario di Anna Frank sarebbe "una frode";
    come prova, la rivista ripubblica un testo delle ultranostalgiche Edizioni La Sfinge

    (fare clic sull'immagine per ingrandirla).

    Innanzitutto, a differenza di Palazzi oggi, io non ritengo che chiunque critichi Israele sia un "antisemita". Quindi credo che possiamo tutti perdonargli questi sbandamenti. Inoltre, sono storie di quasi dieci anni fa. Palazzi potrebbe avere nel frattempo cambiato idea.

    Il punto però è un altro. Palazzi non ha mai cambiato atteggiamento. Un "Maulana" ha sempre ragione: infatti, nello stesso numero della rivista che ospitava "OLOCAUSTO? NO GRAZIE!", l'articolo di Palazzi si intitola "L'ESPERTO RISPONDE". Curiosamente, come vedremo più avanti, è quasi lo stesso titolo della rubrica che Palazzi attualmente cura... su un sito ultrasionista: "Chiedete all'Imam". Manco a dirlo, Palazzi non ha mai espresso la minima autocritica: la sua unica reazione alle critiche che gli arrivano da altri è di lanciare furiose accuse di "comunismo", "neonazismo" o "terrorismo".

    Agli inizi degli anni Novanta, Rutelli a sinistra sfidò Fini a destra per il posto di sindaco di Roma. Palazzi sembra che abbia partecipato fino alle ultime settimane alla campagna per Rutelli. Poi, con grande sorpresa di tutti, Fini ebbe un ottimo risultato al primo turno. Palazzi quindi cambiò schieramento nel giro di poche ore, lanciandosi nella campagna a sostegno di Fini, ed è da allora rimasto sostanzialmente legato agli ambienti di Alleanza Nazionale. In tempi recenti, si è però avvicinato anche a Forza Italia e soprattutto al Partito Radicale, che ha dedicato ampio spazio a lui e ai suoi seguaci nel Comitato Nazionale dell'ottobre 2002 (Sul sito di Radio Radicale potete vedere in video uno spezzone dell'intervento di Maulana). Nell'ottobre del 2002, l'inseparabile compare di Palazzi, Dimitri Buffa, avrebbe descritto Palazzi come "in predicato di entrare nel direttivo dei Radicali italiani su input dello stesso segretario Daniele Capezzone".[1]

    Palazzi ha avuto meno spazio dalla Lega; comunque il quotidiano La Padania ha spesso esaltato le sue imprese, sempre grazie alla penna - o la tastiera - di Dimitri Buffa.

    In seguito Adel Smith mi ha mandato una replica, e mi scuso di non aver risposto prima. In sostanza dice che (a) Adel Smith non è un personaggio cupo e (b) non ha mai collaborato con Comunità Islamica. E fin qui va bene, se ne potrebbe discutere. Solo che Adel Smith chiede anche:

    "Ciò premesso, la invito pertanto — se vuole evitare una causa per diffamazione — ad allegare, con le dovute scuse e la dovuta rettifica, questa mia replica, in versione integrale, vale a dire fino al punto da me firmato, all’interno del suo articolo stesso (e non per mezzo del solito rimando, piuttosto nascosto, che ha riservato per esempio al finanziere); si ricordi inoltre di utilizzare la stessa grandezza di carattere adottato nel suo articolo."

    Ora, mentre la stampa italiana ha dedicato ad Adel Smith e ai suoi due seguaci migliaia e migliaia di pagine, personalmente gli ho dedicato esattamente 366 battute (spazi inclusi), in questo articolo (a parte questo commento, che gli regalo). Per controbattere, lui esige che io pubblichi le 12.995 battute (spazi inclusi) della sua replica "utilizzando la stessa grandezza di caratteri". Significherebbe dargliela vinta 35 a 1.

    Propongo un'altra soluzione. La pubblicazione integrale del testo di Adel Smith, nello stesso spazio (e questo non te lo danno certamente i quotidiani più seri). La mia frase su Smith occupa circa 4 righe sul mio browser, pari a un paio di centimetri.

    Quindi, caro Adel. Stampo la tua risposta. La passo allo scanner. E la faccio stare tutta quanta dentro due centimetri.

    Oppure tu mi mandi una replica da 366 battute (spazi inclusi). A te la decisione.


    NOTE

    [1] Dimitri Buffa, "Terrorismo ceceno: i musulmani moderati contro Pannella", L'Opinione, 29.10.02.


    http://amipalazzi.ifrance.com/

  10. #10
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    DA queste rapide note biografiche sembra emergere il tipico profilo dell'agente provocatore e dell'infiltrato.

 

 
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