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Bellofiore Riccardo (a cura di)

Da Marx a Marx?

Un bilancio dei marxismi italiani del Novecento


2007 pp.272 28,00 €


Si tratta di tornare al metodo e allo stile intellettuale di Marx, e alle sue domande teoriche. Fare come Marx, dopo Marx. Essere marxiani, e non marxisti. Dubitare, di tutto, e del marxismo in primo luogo: ma anche di Marx stesso. Legare la teoria alla pratica, sociale e politica. Fare della critica la propria cifra, non ritenendo che i suoi risultati siano dati una volta per tutte, consegnati ai sacri testi. Sapendo, invece, che il lavoro della critica deve ogni volta essere riproposto di nuovo, in nuove forme e con nuovi contenuti, senza perdere gli interrogativi iniziali, di fronte a una teoria 'borghese' vitale come non mai, e a un capitalismo capace di metamorfosi e rinnovamento continui. In questa prospettiva si collocano i contributi di filosofi, politici ed ecomisti raccolti in questo volume.


INDICE

Premessa
di Riccardo Bellofiore

Storia dei marxismi in Italia: un tentativo di sintesi
di Cristina Corradi

Genesi e sviluppo del paradigma marxista in Italia
di Rosario Patalano

Panzieri e la ripresa del marxismo nella sinistra tra gli anni
Cinquanta e gli anni Sessanta
di Vittorio Rieser

Sui «fondamenti filosofici» dell¹operaismo italiano
di Adelino Zanini

I «due Marx» e l¹althusserismo
di Maria Turchetto

Il rapporto Marx-Hegel e il concetto di «storia» fra
della Volpe e Luporini
di Roberto Fineschi

Un marxismo «senza Capitale»
di Roberto Finelli

Il doppio circolo di Hegel e la dissoluzione di Marx

nell¹idealismo
di Raffaele Sbardella

La via crucis dei marxismi italiani
di Giorgio Gattei

Le conclusioni non concludenti del dibattito su Marx
tra gli economisti italiani dopo il 1960
di Stefano Perri

Quelli del lavoro vivo
di Riccardo Bellofiore

L¹«eccedenza» di Marx e il capitalismo «totale»
di Fausto Bertinotti

Per la formazione politica delle nuove generazioni
di Daniele Balicco

Notizie sugli autori




PREMESSA

Riccardo Bellofiore

Il volume che il lettore ha tra le mani raccoglie le relazioni, poi riviste e integrate tenendo conto della discussione, presentate ad una giornata di studio su I marxismi italiani del Novecento. Bilanci, prospettive, sfide che si è tenuta a Bergamo il 18 novembre 2005. L¹occasione era data dalla pubblicazione, presso questo stesso editore, della preziosa Storia dei marxismi in Italia redatta da Cristina Corradi. Grazie anche all¹amichevole aiuto e consiglio di Cristina, si sono voluti raccogliere alcuni dei protagonisti della vicenda raccontata in quel libro per dibattere, in modo approfondito e critico, di una vicenda intellettuale di un qualche rilievo: tanto più oggi quando, da parte di alcuni, il riferimento a Marx viene ritenuto poco meno che folkloristico, mentre altri auspicano il ritorno ad un Marx incorrotto e autosufficiente.
La domanda che è posta ora come titolo del volume è ripresa da un vecchio, bell¹articolo di Rossana Rossanda che apriva, ai tempi della prima rivista del manifesto, una intervista a Sartre. Il senso dell¹interrogativo è, almeno in parte, diverso, riflettendo una preoccupazione dell¹organizzatore del convegno, che è anche il curatore del volume. È, a me pare, sempre più diffusa * tanto in chi non ha fatto di Marx un falò, quanto nelle giovani generazioni * la tentazione di vedere la storia raccontata dalla Corradi come nient¹altro che un processo circolare che recupera la purezza di una tradizione teorica. Il marxismo sarebbe sì afflitto da molte sventure, come la virtù: ora, in forza anche di nuovi materiali filologici, nuovi studi, e paradossalmente dello stesso crollo del socialismo reale, può risorgere dalle proprie ceneri. Un marxismo che riconquista, di Marx, il significato primigenio. Un Marx sempre più vero, secondo la metafora del «circolo». A questa tentazione, io credo, si deve resistere.
È possibile, però, che un altro significato dell¹espressione «da Marx a Marx?» abbia un risvolto positivo ed essenziale nella presente situazione teorica. Qui la metafora più adeguata sarebbe forse quella della spirale. Si tratta di tornare al metodo e allo stile intellettuale di Marx, e alle sue domande teoriche. Fare come Marx, dopo Marx. Essere marxiani, e non marxisti. Dubitare, di tutto, e del marxismo in primo luogo: ma anche, perché no?, di Marx stesso. Legare la teoria alla pratica, sociale e politica. Fare della critica la propria cifra, non ritenendo che i suoi risultati siano dati una volta per tutte, consegnati ai sacri testi. Sapendo, invece, che il lavoro della critica deve ogni volta essere riproposto di nuovo, in nuove forme e nuovi contenuti, senza perdere gli interrogativi iniziali: di fronte a una teoria «borghese» vitale come non mai, e a un capitalismo capace di metamorfosi e rinnovamento continui. Non accontentarsi della ripetizione, ma lavorare alla ricostruzione. Secondo la famosa espressione di Neurath, anche in questo caso si può dire che siamo come dei marinai in mare aperto, e non possiamo più di tanto anticipare il risultato del nostro lavoro.

Va da sé che gli scopi stessi dell¹iniziativa fanno sì che i diversi autori hanno presentato ipotesi di interpretazione e di ricostruzione dei diversi episodi della storia dei marxismi italiani non poco diverse, e talora confliggenti, nel metodo e nelle intenzioni. Mi pare che ciò aumenti l¹interesse del confronto che questo volume registra. Ciò mi ha indotto, peraltro, a non anteporre ai vari interventi una mia introduzione, lasciando così libero il lettore di ritrovare lui il filo dei consensi, dei dissensi, delle questioni aperte. Gli interventi sono diversi anche nel formato: alcuni hanno preferito tenersi a interventi brevi ed agili, altri hanno scelto la via del saggio più corposo. L¹ordine dei capitoli non rispetta la sequenza delle relazioni, ma ha cercato di seguire un qualche andamento cronologico. I capitoli possono essere letti in modo indipendente, ma hanno anche un filo che li lega e che viene rivelato da una lettura in continuità.
La giornata di studio è stata patrocinata dalla Facoltà di Economia dell¹Università di Bergamo e dal suo Preside, Antonio Amaduzzi, che qui si ringraziano. Essa ha fatto parte delle attività dell¹unità locale («Valore, moneta e cambiamento strutturale: una rilettura della teoria marxiana alla luce della nuova letteratura primaria e secondaria»), da me diretta, afferente alla ricerca Prin 2004 su Gli esiti della filosofia classica tedesca. Edizioni di testi e studi critici, di cui è responsabile nazionale Mario Cingoli. Il convegno ha goduto di un finanziamento da parte di Transform! Italia, il cui aiuto finanziario è stato essenziale per la pubblicazione degli Atti.