MADRID: TRE ANNI FA LA STRAGE DELL'11/3
MADRID - La Spagna commemora il terzo anniversario degli attentati jihadisti dell'11 marzo 2004 a Madrid con un grande monumento simbolico, mentre è in corso un processo da cui si attende una parola di verità sulle bombe che fecero 192 morti e 1800 feriti.
Il monumento in memoria delle vittime dell'11 marzo sarà inaugurato nella capitale dai reali spagnoli alla presenza del premier José Luis Rodriguez Zapatero e delle autorità istituzionali e locali. Nessuno ha ancora potuto ammirarlo, giacché resterà nascosto da un telo bianco, ma si sa che si tratta di un cilindro, sovrastato da una cupola trasparente dalla forma irregolare, alto 11 metri, con un peso di 160 tonnellate e costato 5,4 milioni di euro, eretto davanti alla stazione di Atocha, uno dei luoghi delle esplosioni.
I messaggi che i madrileni lasciarono nella stazione di Atocha dopo l'11 marzo sono stati impressi in uno speciale materiale traslucido che forma la cupola insieme ad uno strato di cristallo. La combinazione di tali elementi permette la lettura dei messaggi, visibili dall'interno della struttura grazie alla luce del sole o, in mancanza di questa, a quella artificiale. Il progetto, opera di cinque giovani architetti del gruppo Fam, è stato scelto tra 289 proposte al concorso indetto dal comune di Madrid ed il ministero per le Opere Pubbliche.
Un monumento atteso, dopo che Madrid aveva già ricordato lamemoria delle vittime, in occasione del primo anniversario dellastrage, con un giardino, chiamato all'inizio 'giardino degliassenti' e poi ' giardino del ricordo', tappa quasi obbligata per capi di Stato e personalità illustri che hanno visitato da allora la capitale spagnola.
Il processo in corso a Madrid contro la cellula jihadistalocale accusata di avere messo le bombe ed ispirata, ma non agliordini di Al Qaida, procede lentamente ma senza grossi colpi discena. Prevedibile era infatti la negazione di qualsiasiresponsabilità da parte dei principali organizzatori, fra cuiMohammed l'Egiziano, condannato in Italia a 10 anni perappartenenza a banda terroristica, ed esecutori.
Contro i quali ci sono prove e indizi che hanno spinto l'accusa a chiedere per gli imputati più importanti migliaia di anni di carcere, di cui la legge spagnola non ne permetterà più di 40. Ed è proprio un codice penale democratico come questo che ha permesso, su un un altro piano, la liberazione e la messa agli arresti domiciliari dopo soli 20 anni, e grazie ad un lungo sciopero della fame, del membro dell'Eta Inaki de Juana Chaos colpevole di 25 omicidi. Scarcerazione che ha spinto il partito Popolare (PP, opposizione di centrodestra) a convocare per domani la più grande manifestazione mai organizzata contro il governo di Jose Luis Rodriguez Zapatero.
Una manifestazione, nel centro di Madrid contro "la resa", di cui secondo il Pp e l'Associazione vittime del terrorismo (Avt) è colpevole il premier. Una protesta, cui sono attese molte centinaia di migliaia di persone, che distrae forse l'attenzione degli spagnoli dall'anniversario della strage che ancora è viva nel ricordo della gente e nella carne dei sopravvissuti.